Bilancio Istruzione: crollano le risorse alle scuole


 

Meno risorse agli istituti.  Gli aumenti al bilancio vengono assorbiti dalle spese per il personale.

di Piero Alestra

Il Sole 24 Ore-Scuola n. 19 – 7-20 novembre 2008

Il bilancio del Ministero dell’istruzione, università e ricerca per il settore istruzione coincide sempre di più con le spese di personale. Nel 2009 le spese per gli stipendi supereranno quasi certamente il 97 per cento delle disponibilità di spesa del Ministero dell’istruzione, mentre i fondi destinati alle voci Beni e servizi e investimenti subiranno, dopo quella del 2008, una ulteriore consistente riduzione. E ciò nonostante nel 2009 il bilancio per il solo settore istruzione, con esclusione delle riduzioni di spesa (456 mln) derivate dal Decreto legge 112/2008 (manovra d’estate), subirà un aumento di circa 656 milioni di euro rispetto al 2008. Occorre precisare, tra l’altro, che la previsione 2009 non comprende le risorse finanziarie per il rinnovo contrattuale del biennio 2008-2009 pari a circa 2.240 milioni. Risorse che trovano copertura nel Fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Un saldo positivo, quindi, che nasconde pesanti tagli ai fondi per le scuole. È quanto emerge dal disegno di legge (A.C. 1714) sul bilancio di previsione per l’anno finanziario 2009, articolato in Missioni e Programmi secondo la nuova classificazione delle risorse pubbliche varata nel 2007.

In premessa appare opportuno chiarire che lo stato di previsione del bilancio è stato riconsiderato in funzione dell’accorpamento dei due Ministeri, Pubblica istruzione e Università e ricerca. Nella tabella a fianco si prendono a riferimento i principali programmi facenti capo alla missione 22, istruzione scolastica.

Se si confrontano le macro voci del bilancio 2009 con quelle del bilancio previsionale del 2008 emergono differenze consistenti tra i vari programmi di spesa: i programmi relativi agli ordinamenti (scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado), dove sono concentrate le spese per personale, fanno registrare, in valore assoluto, aumenti consistenti mentre negli altri programmi si registrano riduzioni che superano anche il 50 per cento delle disponibilità di spesa del 2008 (si veda anche articolo in pagina).

I fondi destinati alle istituzioni scolastiche non statali e quelle in conto capitale subiscono una flessione del 25 per cento rispetto al 2008: le prime passano da 535 milioni del 2008 a 401 del 2009, con un taglio di ben 133 milioni; le seconde sono ridotte di 31 milioni, da 126 milioni del 2008 ai 95 previsti per il 2009. Le spese per il personale, nonostante facciano registrare aumenti consistenti in valore assoluto, corrispondono al mantenimento del potere d’acquisto delle retribuzioni (+2,5% l’incremento massimo). L’incremento è dovuto all’applicazione del contratto di lavoro del biennio 2006-2007, i cui benefici sono stati erogati nel 2008.

Insomma, ad eccezione degli stipendi, da due anni tutte le voci del bilancio del ministero dell’istruzione hanno subito pesanti riduzioni per effetto della clausola di salvaguardia introdotta con la legge finanziaria del 2007 dal ministro Padoa Schioppa. Clausola che l’Economia ha inserito per assicurarsi l’effettiva realizzazione dei risparmi di spesa preventivati. In pratica, se non si realizzano le economie per riduzione dei posti, il mancato risparmio viene recuperato automaticamente e in modo lineare dalle altre voci di bilancio, esclusi gli stipendi. Nel 2007 il ministro Fioroni ha ridotto soltanto 15mila posti di insegnamento dei 45mila preventivati dalla legge finanziaria, ottenendo la rimodulazione dei rimanenti tagli (30.000) in ragione di 10mila posti l’anno fino al 2010. Ciò ha fatto scattare l’applicazione della clausola di salvaguardia che ha comportato tagli lineari alle spese dell’istruzione per 560 milioni nel bilancio del 2008. Una mannaia che ha condizionato in modo prevalente i tagli al bilancio del 2009 per 280 milioni e avrà effetti anche nel 2010 per 140 milioni. Se il piano programmatico del ministro Gelmini non dovesse raggiungere gli obiettivi previsti dalla manovra d’estate – riduzione di 67mila posti di insegnamento e 42mila di personale Ata – l’applicazione della clausola azzererà i fondi destinati alle scuole.

 

Stato di previsione del bilancio del Ministero dell'Istruzione, università e ricerca. 

Dati comparativi anni finanziari 2008 e 2009

 

 

Missione

Previsioni anno finanziario 2008

Previsioni anno finanziario 2009

Variazione

 

A

B

 B-A

ISTRUZIONE SCOLASTICA

22

  43.120.049.872

43.776.626.795

   656.576.923

 

 

 

 

 

Programmi /macroaggregati di spesa

 

 

 

 

Programmazione e coordinamento
dell'istruzione scolastica

 22.1

442.599.094

387.117.649

-55.481.445

Istruzione prescolastica

 22.2

4.184.868.656

4.194.059.522

9.190.866

Istruzione primaria

 22.11

12.730.990.174

12.973.809.153

242.818.979

Istruzione secondaria di primo grado

 22.12

9.340.295.001

9.569.223.253

228.928.252

Istruzione secondaria di secondo grado

 22.13

15.848.316.217

16.243.994.299

395.678.082

Istituzioni scolastiche non statali

 22.9

535.318.417

401.924.962

-133.393.455

SPESE IN CONTO CAPITALE

22

126.362.270

95.000.000

-31.362.270

 

Fonte: Elaborazioni su dati Tabella 7 allegata al Disegno di legge A.C. n. 1714,- Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.

 

 

L’autonomia subisce una stretta del 50%

di Piero Alestra

Il Sole 24 Ore-Scuola n. 19 – 7-20 novembre 2008

L’analisi della composizione della spesa dell’ultimo decennio per il settore istruzione fa emergere gli elementi distorsivi delle politiche pubbliche in campo educativo. Dall’avvio della stagione riformista del 1997 (l’introduzione dell’autonomia e il processo di riforma degli ordinamenti) gli investimenti per la decisione strategica sono costantemente diminuiti o, comunque, risultano marginali rispetto alla spesa complessiva del settore. Spesa che è sempre di più coincidente con gli stipendi del personale. Non sfugge a questa logica il bilancio preventivo del 2009 in cui le previsioni di spesa per il sostegno all’autonomia e alle riforme subiscono una riduzione che in alcuni casi supera il 50 per cento delle risorse disponibili nel 2008.

La missione 33, Fondi da ripartire, che finanzia le principali attività di sostegno all’autonomia e all’attuazione dei piani programmatici delle riforme (si veda tabella a fianco con i principali programmi), subisce una riduzione netta di oltre 300 milioni, passando da 676,6 milioni del bilancio 2008 ai 376,5 milioni del preventivo 2009, corrispondente ad un taglio del 55 per cento. E ciò, nonostante nel 2008 la voce “beni e servizi” avesse subito un crollo consistente dovuto all’applicazione della clausola di salvaguardia (si veda articolo in pagina) per compensare le minori economie dovute alla rimodulazione dei tagli di personale previsti dalla finanziaria 2007. Le disposizioni di spesa approvate, nonostante si siano poste l’obiettivo di ridurre gli organici, non sono riuscite a invertire la tendenza nella gestione del personale, sottovalutando il rapporto tra investimenti e miglioramento della qualità del sistema.

I fondi a supporto dell’autonomia delle scuole e del sistema formativo integrato (legge 440 del 1997) sono costantemente diminuiti passando dai circa 250 milioni del 2001 ai 141 milioni del 2009. L’autonomia avrebbe richiesto, invece, maggiori investimenti per la decisione strategica e per l’innovazione didattica, lo sviluppo di centri di supporto alle scuole e di valutazione del sistema e nel contempo il dimagrimento della macchina amministrativa.

Il bilancio dell’istruzione dedica le briciole alla ricerca didattica, al diritto allo studio, al sostegno alle sperimentazione delle politiche di integrazione dei sistemi e alle leggi di riforma degli ordinamenti. I fondi finalizzati all’attuazione delle riforme, legge 53 del 2003 e legge 296 del 2006 (finanziaria del 2007), saranno ridotti di oltre il 55 per cento delle disponibilità del 2008. Il piano programmatico della riforma Moratti, in pratica, non verrà più finanziato, nonostante dal settembre 2009 dovrà essere avviata la riforma del secondo ciclo. Secondo ciclo che è interessato anche dalla riforma dell’istruzione tecnica e professionale proposta dal ministro Fioroni e ripresa dal ministro Gelmini. Eppure nel 2009 i finanziamenti a sostegno della riforma Moratti saranno poco più di 47 milioni, subendo una riduzione di oltre 60 milioni, e il fondo previsto per le riforme Fioroni, che potrebbe essere utilizzato per le attività di recupero dei debiti, viene ridotto di oltre 100 milioni, passando da 183 milioni del 2008 a 82 del 2009.

Ed inoltre, è da oltre dieci anni che il parco tecnologico delle scuole non viene rinnovato. Gli investimenti in conto capitale sono ridotti a pochi milioni e quelli destinati all’innovazione tecnologica sono poco più di 23 milioni: 2.100 euro per ogni istituzione autonoma. Pochi per proporre una reale riqualificazione del nostro sistema di istruzione.

 

Stato di previsione del bilancio del Ministero dell'Istruzione, università e ricerca. Finanziamenti relativi a sostegno dell'autonomia. Dati comparativi anni finanziari 2008 e 2009

 

 

Missione

Previsioni anno finanziario 2008

Previsioni anno finanziario 2009

Variazione

Fondi da ripartire

 33.1

676.648.751

376.503.674

-300.145.077

 

 

 

 

 

Programmi/Aggregati di spesa

 

 

 

 

L 440/97-ampliamento dell'offerta formativa

 

185.830.000

141.048.000

-44.782.000

Innovazione  Tecnologica

 

30.000.000

23.174.409

-6.825.591

L 296/06 (finanziaria 2007); L. 40/07

 

183.000.000

82.655.391

-100.344.609

L 53/03-Piano programmatico riforma Moratti

 

108.050.000

47.760.523

-60.289.477

 

Fonte: Elaborazioni su dati Tabella 7 allegata al Disegno di legge A.C. n. 1714,- Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011.

 

 

 
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