Ministro Gelmini ancora contro i presidi


 

Chi non sa dirigere, cambi mestiere. Parola di ministro

Le elezioni sono anche un modo per richiamare l'attenzione dei politici sui problemi, veri o presunti, della scuola e per individuare meriti e colpe, veri e presunti, del ministro di turno. Che non sempre gradisce, come è capitato questa mattina a Roma.

"Trovo che un dirigente scolastico chiamato a dirigere una scuola deve assumersi oneri ed onori: bisogna finirla con l'abitudine di far politica e fare comunicazione per scaricare la responsabilità sul ministro".

Così Mariastella Gelmini risponde ai dirigenti scolastici che, per mezzo di una lettera, hanno lamentato la carenza di fondi nelle scuole pubbliche italiane.

A margine di un incontro pubblico al MIUR per presentare un protocollo d'intesa con la Coldiretti, il ministro Gelmini ha anche aggiunto: "Chi non sa dirigere, cambi mestiere, chi lo sa fare vada avanti".

Molte volte apprendiamo dai giornali - ha aggiunto il ministro - problemi che non ci vengono segnalati: io sono per la collaborazione, ma anche per la corresponsabilità.

 

Rusconi (PD) polemizza con il ministro a difesa dei dirigenti scolastici

Non si è fatta attendere la risposta al ministro Gelmini sulle dichiarazioni per i presidi che devono cambiare mestiere se non sanno gestire la scuola.

Il senatore Antonio Rusconi, capogruppo del PD in commissione Istruzione al Senato, ha, infatti, dichiarato che "Non si può impedire ai presidi di dire che senza supplenti, senza risorse e, in alcuni casi, anche senza supporto in segreteria le scuole funzionino meglio".

"Si è fatto un gran rumore sull'obbligatorietà delle visite fiscali - osserva- anche su soggetti malati seriamente. E poi si scopre che le visite le deve pagare la scuola. Oggi tocca ai presidi. Dal primo settembre saranno i genitori a constatare le conseguenze dei tagli del duo Gelmini-Tremonti".

Lo stesso Rusconi, ieri in commissione, aveva lamentato la mancata messa a disposizione dei senatori dei testi relativi agli schemi di regolamento per la riforma dei licei e dei tecnici, peraltro diramati, ancora un volta, prioritariamente alla stampa.  (fonte: Tuttoscuola)

 

 
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