Reclutamento dirigenti e docenti: il più grande carosello nazionale


Dopo il comunicato sulla vicenda di Vicenza e rimandando ad un commento più articolato sulla situazione del reclutamento statale in altra pagina (http://www.disal.it/Objects/Pagina.asp?ID=10412) pubblichiamo le notizie sulle ultime vicende nazionali e regionali di assunzione dei dirigenti e dei docenti, vicende che stanno lentamente preparando un anno scolastico ancor più difficile di quello che sta terminando. (DiSAL)

 

da Repubblica  -  8 agosto 2009
Milano: Da fuori regione tutti i nuovi presidi
FRANCO VANNI
Entro fine mese in Lombardia saranno nominati 105 nuovi presidi, ma solo uno di loro avrà la cattedra dopo avere vinto un concorso nella regione. Tutti gli altri saranno reclutati nel Sud, dove ci sono centinaia di aspiranti presidi che hanno superato l´esame di abilitazione senza che per loro ci fosse un posto. Una situazione che il direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio giudica «anomala e preoccupante. La disparità di giudizio e severità fra le commissioni dei concorsi delle diverse regioni - dice - non fornisce garanzie sulle capacità professionali di chi si appresta a guidare le scuole lombarde». Con il rischio ulteriore, già denunciato dalla Direzione, che una volta ottenuto il posto i presidi del Sud chiedano l´assegnazione "provvisoria" nella provincia di provenienza, lasciando in Lombardia cattedre scoperte.
Per capire le ragioni della migrazione degli aspiranti presidi da una regione all´altra, basta guardare i risultati dell´ultimo concorso, fatto nel 2006. In Piemonte, come in Toscana, non ci sono candidati in esubero, da noi uno solo, in Sardegna 16. In Puglia hanno vinto posti che non esistono in 109, in Sicilia 107, la Campania ha il record con 279. Dal momento che in quelle regioni le presidenze disponibili sono meno dei candidati, i vincitori in queste settimane puntano verso le scuole del Nord.
Sulla necessità di correggere le differenze nel reclutamento di personale fra una regione e l´altra, sono d´accordo anche i sindacati. Per Renato Capelli, segretario regionale di Cisl Scuola, «per i nuovi concorsi il governo deve prevedere regole certe, che siano davvero uguali in tutta Italia». In Lombardia, secondo i sindacati, ci sono vicepresidi che lavorano da anni con impegno ma senza possibilità di avanzamento di carriera. La soluzione che Colosio propone è duplice: «Si ritorni alla commissione unica nazionale con regole uguali per tutti oppure si facciano i concorsi su base regionale ma con un vincolo: si ha diritto a lavorare solo nella regione in cui si è superato l´esame».
L´unica organizzazione sindacale a non unirsi al coro è Flc Cgil. «Sostenere che in Lombardia si sia ligi alle regole è falso - dice Raffaele Ciuffreda, responsabile per i dirigenti scolastici - anche qui in passato si è sforato il numero di candidati ammessi rispetto ai posti disponibili. La vera differenza è che al Sud i tribunali amministrativi quando giudicano i ricorsi di insegnanti che non hanno passato il concorso tendono a dare ragione al ricorrente, e questo gonfia le graduatorie». Il risultato non cambia: in Lombardia ci sono 105 posti da occupare e un solo vincitore, perché tutti gli altri abilitati hanno avuto il posto per cui hanno fatto il concorso. In Campania i posti sono 107 e gli abilitati 279. Gli esclusi, quindi, si preparano a fare le valigie.
Per la senatrice del Pd Marilena Adamo, «l´eliminazione delle disparità regionali nell´accesso alla carriera, nella scuola e in altri ambiti del pubblico impiego, è una priorità. Quanto alla possibilità che i presidi nominati in regioni dove i concorsi sono più facili non siano poi all´altezza del compito, la soluzione è semplice: la legge prevede che il primo anno di lavoro sia di prova, basta valutarli e nel caso sostituirli».

Tagli, l’ultima spiaggia è l’accordo locale: Milano e la Sicilia ce la fanno

La Tecnica della Scuola – 7 agosto 2009  - di A.G.

Dopo la riduzione accordata nel capoluogo lombardo tocca alle regione siciliana: dove per mantenere in vita le risorse umane pro disabili e categorie a rischio è stata firmata un’intesa con il Miur che permetterà di non eliminare 1.500 docenti di sostegno e 300 Ata a supporto. Con l’occasione il governatore Lombardo annuncia: dal prossimo a.s. il 15 maggio niente scuola, si celebra l'Autonomia.

Visto che sugli organici della scuola il ministero dell’Economia non ha fatto “sconti” le Regioni provano da sole a limitare i danni: dopo il salvataggio in extremis di un migliaio di posti nella provincia di Milano, peraltro criticato dalla Gilda (che nei giorni scorsi ha usato espressioni forti parlando di “netta controtendenza rispetto a quanto sta accadendo nel resto del Paese” e di “Mezzogiorno sempre più depredato”), stavolta l’attenuazione della manovra taglia-posti arriva dalla Sicilia. Grazie ad un protocollo biennale firmato tra la Regione e il Miur saranno infatti garantiti 1.500 docenti di sostegno e 300 unità di personale Ata (a supporto degli studenti diversamente abili), inizialmente destinati a sparire.

Alla base dell’intesa, presentata il 7 agosto dal presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo, e dall'assessore alla pubblica istruzione, Lino Leanza, la necessità di non abbattere risorse umane utili il diritto allo studio dei ragazzi disabili, di stranieri, di categorie svantaggiate e quindi a maggiore rischio di marginalità sociale.

L’intesa raggiunta in Sicilia prevede anche un ulteriore investimento di 50 milioni per corsi di sostegno e formazione: 40 milioni li metterà la regione siciliana, 10 il Miur. Per quanto riguarda la parte regionale il finanziamento verrà prelevato dal Por Fse 2007-2013, mentre quelli del Ministero proverranno direttamente dai fondi Pon.
"L'accordo - ha spiegato l'assessore Leanza - prevede che le ore vengano ripartite in base alle reali esigenze della scuola e che siano rispettate le graduatorie, la valutazione del servizio prestato, i punteggi e ovviamente i contratti di lavoro. Siamo molto soddisfatti perché in appena quindici giorni siamo riusciti a tutelare le pari opportunità agli alunni disabili e a consentire a un'intera generazione di insegnanti di proseguire nel proprio prezioso lavoro. Un ruolo importante è stato offerto dai sindacati, che hanno agito da stimolo, ma devo ringraziare il ministro Gelmini per la sensibilità e la disponibilità nei confronti della scuola siciliana, la Commissione Cultura dell'Ars per l'attenzione riservata al problema e gli uffici del Dipartimento regionale della Pubblica Istruzione che hanno lavorato con grande impegno".

Soddisfazione per l’accordo raggiunto anche dai sindacati locali. Per il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava e il segretario regionale della Cisl Scuola, Angelo Prizzi, le novità dell'accordo, che segna un'inversione di tendenza rispetto alla politica fin qui condotta dei tagli indiscriminati al pianeta scuola, sono "il risultato di una lunga mobilitazione sindacale". E anche la conferma che "il confronto costante e costruttivo tra Governo e sindacati" si traduce sempre in "risultati positivi per l'intera collettività".

Il presidente Lombardo si è anche voluto soffermare su una nuova festività scolastica riservati ad alunni e studenti della Sicilia: dal prossimo anno scolastico il 15 maggio sarà celebrata l'Autonomia siciliana. "Non dovrà essere solo una giornata di vacanza - ha detto Lombardo - ma l'occasione per approfondire con confronti e dibattiti una realtà giuridica, istituzionale e storica, di cui purtroppo i siciliani spesso si dimenticano. Una recente indagine ha svelato che la percentuale dei giovani che conosce il reale valore dell'autonomia è molto bassa, dobbiamo superare questa lacuna anche perché in vista del federalismo è necessario sfruttare questa risorsa e farla pesare nel confronto con le altre regioni italiane". Un confronto che rischia di acuire ulteriormente la tensione: alle Regioni, e il personale che vi lavora, con meno risorse e forze concertative l’adozione sistematica di una logica competitiva potrebbe trasformarsi in un’ulteriore beffa.

 

Concorso dirigenti scolastici nel caos
Scrima (Cisl scuola): sul reclutamento dei D.S. gravi inadempienze del Ministero

"Nel confronto con l'Amministrazione non abbiamo mai omesso di contestare duramente la mancata indizione dei bandi di concorso alle scadenze previste dalla Legge (prima biennali, poi triennali). Questa grave omissione ha comportato il massiccio ricorso  ai presidi incaricati o alle reggenze per garantire il governo delle istituzioni scolastiche e il loro regolare funzionamento. Nel 2006 oltre 4000 istituzioni scolastiche risultavano  prive di titolari e si poneva, quindi, un obiettivo problema  di "stabilizzare" la dirigenza scolastica".

 

Grazie a un accordo tra MIUR e Regione siciliana. Sicilia: salvati dai tagli 1.800 posti

Orizzonte Scuola.it  -  7 agosto 2009

Circa 1.800 posti di docenti già tagliati dalle leggi Tremonti-Gelmini saranno recuperati grazie a un accordo tra la Regione siciliana e il ministero dell'Istruzione. L'intesa prevede che i posti "salvati" serviranno per realizzare attività di integrazione alla didattica, in particolare a sostegno degli studenti diversamente abili e a rischio di emarginazione.

Ci saranno anche programmi per l'innalzamento della qualità dell'offerta formativa, con riferimento a matematica, scienze, tecnologia e capacità di lettura. Per realizzare questi programmi alle scuole saranno assegnati i docenti che nello scorso anno scolastico hanno ricevuto incarichi di supplenza ma non potranno averli nel prossimo anno. Questi docenti potranno anche assumere incarichi di supplenze brevi nella stessa scuola di assegnazione, e le attività svolte comporteranno incremento di punteggio per le graduatorie della scuola.

Il progetto costerà al Ministero 10 milioni di euro che saranno prelevati dai fondi Pon 2007/13. Alla Regione, invece, costerà 40 milioni, tratti dai fondi Por Fse 2007/13. Il coordinamento e la programmazione delle attività saranno affidati a una commissione  paritetica fra Ministero e Regione, presieduta dall'assessore regionale alla Pubblica istruzione, composta dal dirigente generale del dipartimento competente della Regione, da due componenti designati sempre dalla Regione e da tre membri nominati dal ministero.

 
Salva Segnala Stampa Esci Home