La tabella dei dati

Nel pubblicare in allegato i dati forniti dal MIUR, riepiloghiamo brevemente la situazione attuale.

Nelle scorse settimane si sono chiuse le preiscrizioni al primo anno delle scuole superiori per tutti gli studenti che a giugno dovranno sostenere l'esame di terza media e che a settembre inizieranno il nuovo corso di studio superiore secondo la riforma della scuola. Il Ministero della Pubblica Istruzione ha diffuso i dati definitivi relativi alle scelte degli studenti italiani, che segnano da un lato un successo per i nuovi licei (tecnologico ed economico) e dall'altro un ulteriore calo per gli istituti tecnici e professionali. Con la riforma del Ministro Gelmini, i nuovi istituti tecnici e professionali sarebbero dovuti essere valorizzati, in quanto offrono una formazione sempre più specifica ed adeguata alle richieste del mondo del lavoro. Purtroppo  studenti e famiglie preferiscono ancora puntare sul liceo.   Un successo notevole è stato registrato dal nuovo Liceo musicale e coreutico, con il "tutto esaurito" per le classi attivate in tutta Italia per il prossimo anno scolastico. Ma anche gli altri licei si difendono bene.  
Il Liceo Scientifico segna un 1,7% di iscrizioni in più rispetto allo scorso anno, in modo particolare grazie al nuovo indirizzo in Scienze applicate, dove al posto del Latino viene insegnata l'Informatica. Le iscrizioni al Liceo delle Scienze Umane sono aumentate dell'1,6%, in particolare grazie all'indirizzo economico-sociale, ovviamente tolte agli Istituti Tecnici. Il Liceo Linguistico è cresciuto dell'1,1%, quello Classico dello 0,7% e quello Artistico dello 0,2%.  
Sul fronte degli istituti tecnici e professionali si registra al contrario un ulteriore calo rispetto all'anno scorso. Calo che per gli istituti tecnici si ferma all'1,4% in meno rispetto allo scorso anno e per gli istituti professionali raggiunge il 2,2% in meno. Il settore tecnologico degli istituti tecnici è sceso dello 0,1%: gli studenti hanno preferito iscriversi allo Scientifico. Il settore economico, al quale è stato preferito il Liceo delle Scienze Umane, è sceso dell'1,3% rispetto allo scorso anno. In generale dall'anno scolastico 1995/1996 ad oggi gli istituti tecnici hanno registrato un calo di preferenze quasi di 10 punti percentuali: lo scorso anno erano risaliti dell'1,2%, ma con la riforma della scuola sono nuovamente scesi.

Bastico: torna la liceizzazione

Tuttoscuola – 12 maggio 2010

Sulle notizie riguardanti il calo degli iscritti agli istituti tecnici e professionali interviene con una dichiarazione l'ex viceministro dell'istruzione del governo Prodi, Mariangela Bastico.

 " È il grave e logico esito di una normativa che ha rafforzato la gerarchizzazione del sistema dell'istruzione superiore", afferma Bastico, "ancora presente nell'ordinamento italiano dai tempi della riforma Gentile e pone i licei, in particolare il liceo classico, come la scuola di serie A e gli istituti tecnici e professionali in serie B e C".

Nei due anni del governo Prodi la tendenza era stata invertita in modo significativo, prosegue la parlamentare Pd, in coerenza con gli indirizzi di valorizzazione e di sostegno di questi settori della scuola superiore.

Così, "a seguito di questo calo di iscrizioni le professionalità tecniche che mancano nel mercato del lavoro italiano, carenza ripetutamente segnalata dalla associazioni economiche, diventeranno ancora più rare", e se è vero, come dice il Ministero, che è mancato l'orientamento, ciò è successo a causa dei tempi stretti imposti dal Ministro Gelmini per le iscrizioni, che non hanno consentito a nessuna istituzione locale e a nessuna scuola di fare un adeguato orientamento.

Ma anche un efficace orientamento "difficilmente avrebbe potuto convincere le famiglie e gli studenti a scegliere la scuola tecnica e professionale" perché il messaggio contenuto nel riordino della Gelmini è chiaro: "la scuola su cui il Ministro intende investire, la scuola di qualità, che crea prospettive per il futuro, è il liceo! Agli istituti tecnici e professionali sono rivolti il taglio delle ore (anche nelle classi seconda, terza e quarta, a prescindere dall'applicazione della riforma), il dimezzamento delle ore di laboratorio, l'abolizione della compresenza tra insegnanti teorici e tecnico-pratici, la riduzione delle lingue straniere..."