Tuttoscuola - 5 novembre 2010 - Taglio dei docenti inferiore al preventivato
Più alunni, meno classi, ma più sostegno
I dati forniti dal Miur nell'incontro con i sindacati
Aumentano gli alunni (+14.000), memtre le classi.diminuiscono (-3.000). Malgrado questo il taglio complessivo di docenti è stato inferiore al previsto: 24.162, 1.438 posti meno di quelli preventivati dal piano triennale di tagli disposti dal governo sulla base della legge 133 del 2008.
I posti di sostegno sono invece cresciuti (+4.400 con un aumento di alunni disabili di circa 7.300). Il rapporto nazionale tra alunni disabili e posti di sostegno attivati è ora pari a 2 rispetto al 2,01 dello scorso anno.
Sommando i posti comuni e quelli di sostegno i posti complessivamente tagliati, secondo i dati del Ministero, sono dunque 5.800 meno rispetto ai 25.600 previsti inizialmente.
I dati aggiornati relativi all'anno in corso sono stati forniti dal Miur in un incontro con i sindacati.
Sale il numero dei docenti di sostegno
Lo hanno detto i dirigenti del Miur alle associazioni Fish e Fand: l’incremento sarebbe di 4.000 specializzati, a fronte di 5.000 alunni disabili in più. Nessun dato invece sulla non rara presenza di più iscritti con disabilità nella stessa classe o sulla loro collocazione in gruppi numerosi. In sospeso le questioni sugli esami di Stato dei dislessici della primaria in caso di esonero dalla lingua straniera e sulla formazione per tutti i prof.
Il dato sull’aumento costante ed indistinto degli studenti disabili iscritti ad un corso di studi non è nuovo. Mentre lo è quello sull’incremento di docenti di sostegno, perché va in controtendenza con la sensibile riduzione degli organici facenti capo a tutte le altre figure professionali, sia a livello di insegnamento di discipline curricolari sia di personale Ata. E contraddice le accuse rivolte al Governo, in più occasioni, da sindacati e rappresentanti dell’opposizione sulla volontà di abbattere anche l’assistenza scolastica agli iscritti portatori di disabilità o problemi di apprendimento: in più occasioni era stato stimato che anche i prof a sostegno dell’apprendimento di disabili certificati erano stati coinvolti dalla ‘mannaia’ dei tagli al comparto istruzione perdendo diverse centinaia di posti.
A fornire il nuovo dato, in controtendenza, sono stati i dirigenti del ministero dell’istruzione durante un incontro, svolto il 4 novembre, con i rappresentanti delle federazioni delle persone con disabilità Fish e Fand sulle effettive politiche di inclusione scolastica e gli ostacoli che ne frenano l’attuazione. I responsabili ministeriali hanno spiegato che rispetto agli anni precedenti il numero di iscritti con disabilità certificata è cresciuto, in modo omogeneo sul territorio nazionale, di circa 5.000 unità . Che, a fronte di questo nuovo dato, hanno così raggiunto quota 95mila. Ma anche che con il nuovo anno scolastico si è assistito all’incremento di 4.000 insegnanti specializzati nell’insegnamento ad alunni disabili.
Prima di esprimere un giudizio sull’operato delle istituzioni sul fronte dell’assistenza scolastica ai disabili, le due associazioni hanno spiegato che occorre capire se gli Usp hanno anche operato in modo tale da distribuire al meglio i docenti: "non ci sono ancora dati – hanno spiegato al termine dell’incontroPietro Vittorio Barbieri e Giovanni Pagano, rispettivamente presidente nazionale Fish e Fand - sul numero delle classi sovraffollate nonché sul numero di quelle con eccessiva concentrazione di alunni con disabilità : saranno disponibili a fine anno e comunque dopo aver sentito il Garante per la privacy". Le norme vigenti prevedono, ad esempio, l’incompatibilità di più alunni disabili gravi nella stessa classe. Ma anche un numero ridotto di normodotati in presenza di iscritti con disabilità certificata. Limiti che però spesso nelle scuole non vengono applicati.
L’incontro è servito anche per avere indicazioni sulle recenti disposizioni introdotte dall’articolo 5 della legge 170/2010 sul possibile esonero dallo svolgimento delle lingue straniere per gli studenti certificati con ‘disturbo specifico dell’apprendimento’: la nuova norma prevede, infatti, che i bimbi affetti da dislessia possano, in pratica, non studiare contenuti ritenuti per loro troppo difficoltosi. Il problema è che il dpr 122/2009, che regolamenta gli esami di Stato finali della ex scuola elementare, non prevede derogo per lo svolgimento di tutte le prove. Comprese, dunque, quelle sulle prove di lingua straniera. Le associazioni hanno quindi spiegato che "su questa situazione di paradosso si attende un chiarimento ministeriale".
Durante l’incontro le associazioni pro-disabili hanno chiesto anche a che punto è il piano di formazione obbligatoria preliminare, previsto anche da un recente regolamento ministeriale: i dirigenti di viale Trastevere hanno spiegato che per l’attuazione del piano "è stata insediata una commissione di esperti che definirà i programmi".
Rispetto invece alla formazione di base sul sostegno per tutto il personale di ruolo, il ministero organizzerà un incontro con le organizzazioni sindacali al quale sarà invitata una delegazione di Fand e Fish. "L’effettiva realizzazione dei corsi di formazione in servizio - è stato tuttavia spiegato - sarà condizionata dai tagli operati dal ministero dell’Economia". Ancora una volta, anche per la formazione dei disabili, le sorti della scuola sono legate a doppio filo alle esigenze di cassa dettate dal dicastero gestito dal ministro Tremonti.