News letter ADI - 6 novembre 2010
Vogliamo riportare alcune affermazioni scritte da Andrea Ichino (economista vicino al PD e membro della commissione ministeriale sul merito) su alcuni temi scottanti nella scuola. (si veda la sua Newsletter n. 124 del 25.10.2010)
“Il sistema scolastico verso cui tendere, si fonda su scuole pubbliche autonome dal punto di vista finanziario e della gestione delle risorse umane, libere di assumere gli insegnanti più adatti alla propria offerta formativa, libere di pagarli in modo differenziato ed eventualmente di licenziarli se incompatibili. Ma a fronte di questa autonomia queste scuole devono essere soggette ad una severa valutazione dei risultati. Il modello è per certi aspetti analogo a quello delle charter schools americane e delle academies inglesi.
Decentriamo la gestione del sistema scolastico, ancora di più che su base regionale, a livello di singola scuola, mantenendo però a livello centrale la definizione degli obiettivi che le scuole dovranno conseguire, la valutazione del raggiungimento di questi obiettivi e la conseguente erogazione di fondi e premi”. La vera decentralizzazione non sia alle regioni ma ai singoli istituti scolastici, un'autonomia direttamente collegata allo Stato senza intermediari.
In qualsiasi professione, la qualità del lavoro si fonda ormai su competenze distribuite, sul lavoro in equipe.
I “bravi” sono quelli che sanno fare team, che sanno coinvolgere, che sanno essere guida per le nuove leve d’insegnanti. Solo così le innovazioni si consolidano e diventano sistema. Diversamente, tutto ciò che di buono fa un insegnante, rimane circoscritto alla sua classe e scompare quando se ne va. I bravi devono assumere anche responsabilità di leadership intermedia e avere una specifica carriera professionale. La decisione deve essere affidata ai singoli istituti scolastici. Sarà la sperimentazione delle diverse scuole ad indicare il sistema migliore.
La cosa più urgente è riconoscere il merito affinché la professione d’insegnante ricominci, ad essere attraente per i migliori giovani laureati. Poiché è possibile creare in tempi brevi un sistema per riconoscere il merito e incentivarlo, iniziamo a farlo subito, prendendo tempo riguardo al definire una progressione di carriera che comporta complicazioni maggiori”.
Il Comitato, (di cui Ichino fa parte), predisporrà due tipologie di sperimentazioni, che saranno su scala ristretta. Riguarderanno rispettivamente e separatamente la valutazione delle scuole e la valutazione degli insegnanti all'interno di una scuola.
Tra le cause della nostra scarsa attrattività nel mercato globale dei capitali ci sono i difetti delle nostre amministrazioni pubbliche, prima fra tutte quella della giustizia; poi i difetti delle nostre infrastrutture stradali e di comunicazione; e i costi troppo alti dei servizi alle imprese, per difetto di concorrenza nei relativi mercati. Ma ci sono anche la illeggibilità della nostra legislazione in materia di lavoro, caotica e ipertrofica; e l’inconcludenza del sistema delle relazioni industriali, nel quale o tutti i sindacati sono d’accordo, oppure non si possono stipulare efficacemente contratti aziendali che prevedano piani industriali innovativi rispetto ai vecchi modelli. Questi ultimi due ostacoli potrebbero essere rimossi a costo zero per le casse dello Stato e in tempi brevissimi.
Proprio in questi giorni sono stati pubblicati i dati sugli skill shortages nel nostro Paese: le qualifiche professionali per le quali si registra una diffusa mancanza di offerta di manodopera. Sono centinaia di migliaia di posti di lavoro, che restano scoperti pur in presenza di un alto numero di disoccupati e di giovani in cerca di prima occupazione: posti d’impiantista, installatore d’infissi, falegname, ebanista, panificatore, tappezziere, elettricista, macellaio, esperto informatico, idraulico, e cento altre qualifiche ancora.
Per gli studenti possiamo attivare un buon servizio di orientamento scolastico e professionale, che in Italia esiste ancora soltanto in forma embrionale e aumentare la loro mobilità professionale e geografica, far conoscere meglio il mercato del lavoro, per affinare le loro strategie occupazionali.
Pietro Ichino - 25.10.2010 - Newsletter N. 124