I dati sull’Istruzione dall’Annuario Istat 2010
Nell’anno scolastico 2008/2009 si è registrato un lieve calo del tasso di scolarità nelle scuole secondarie superiori, mentre si attesta ormai da qualche anno intorno al cento per cento per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.
Questo è quanto emerge dai dati diffusi dall’Istat in occasione della presentazione dell’Annuario 2010 diffuso il 19 novembre scorso (http://www.istat.it/lavoro/formazione/).
Gli studenti iscritti in tutti gli ordini di scuola sono 8.952.852,
Di questi, il 18,4 % frequenta la scuola dell’infanzia, il 31,5 % la scuola primaria, il 19,6 % la secondaria di primo grado e il 30,4 % la scuola secondaria di secondo grado.
Il numero medio di alunni per classe rimane stabile nei vari ordini: 22,7 nelle scuole d’infanzia (bambini per sezione), 18,8 nelle scuole primarie, 21,2 nelle scuole secondarie di primo grado e 20,8 nelle scuole secondarie di secondo grado.
In linea con gli anni passati, la presenza femminile per ordine scolastico, risulta pari al 48,1 % nella scuola dell’infanzia, al 48,3 % nella scuola primaria, al 47,9 % nella scuola secondaria di primo grado e al 49,0 % in quella secondaria di secondo grado.
La motivazione è da ricondursi sia ad un fattore demografico (ogni anno nascono infatti circa 106 maschi ogni 100 femmine), sia dalla maggiore irregolarità scolastica della popolazione maschile (ripetenze più frequenti rispetto alle studentesse).
Dai dati Istat (che tengono conto anche delle indagini del Miur) emerge anche che la percentuale dei non ammessi alla classe successiva nella scuola secondaria di secondo grado risulta notevolmente superiore a quella che si registra nella secondaria di primo grado. infatti, su 100 scrutinati nelle scuole medie solo il 4,7 % non risulta ammesso alla classe successiva, contro il 13,3 % delle scuole superiori. È evidente che la selezione scolastica è decisamente più forte nelle scuole secondarie di secondo grado, in particolare nel primo anno di corso, dove la quota degli alunni non ammessi alla seconda classe supera il 21 %.
Relativamente all’esame di Stato al termine della scuola secondaria di primo grado, nell’anno scolastico in esame la percentuale di licenziati sugli ammessi si mantiene invariata rispetto all’anno precedente. Il 59,0 % degli alunni consegue il titolo con un voto uguale o inferiore al “sette”,
mentre poco più dell’8 % supera l’esame con il voto più elevato (“dieci”).
A conclusione del secondo ciclo di istruzione, il 97,5 % degli studenti ammessi a sostenere l’esame di Stato consegue il diploma di istruzione secondaria superiore. La percentuale più alta di successo si riferisce agli studenti dei licei classici e scientifici, mentre è più bassa tra gli studenti dei licei linguistici, degli istituti tecnici e dei professionali.
Riguardo alle differenze di genere, sono le studentesse a registrare, in tutti gli indirizzi di studio, tassi di successo più elevati con il 98,1 % di diplomate rispetto al 96,8 % dei diplomati maschi.
Passando all’Università, i giovani che nell’anno accademico 2008/2009 si sono iscritti per la prima volta sono circa 296 mila, con una diminuzione del 3,6 % rispetto all’anno precedente.
In linea con l’anno accademico precedente, le immatricolazioni hanno riguardato principalmente le lauree di durata triennale (83,5 %), mentre solo il 15,4 % dei nuovi ingressi si indirizza invece verso i corsi di laurea specialistica/magistrale a ciclo unico. I corsi di laurea previsti dal precedente ordinamento e ancora in vigore raccolgono invece solo l’1,1 % del totale e riguardano quasi completamente il corso di Scienze della formazione primaria afferente al gruppo insegnamento.
Guardando alla distribuzione territoriale degli iscritti, le università con sede al Nord raccolgono il 37,6 % del totale delle iscrizioni, il 26,2 % degli studenti è iscritto in un ateneo del Centro e il restante 36,2 % nelle Università del Sud.
Il calo delle immatricolazioni ha riguardato praticamente tutte le tipologie di corsi (4,1 % nei corsi di laurea specialistica/magistrale a ciclo unico, 3,6 % nei corsi di laurea di durata triennale e 2,2 % in quelli del vecchio ordinamento).
Se da un lato le immatricolazioni hanno subito una diminuzione, la popolazione universitaria è però rimasta pressoché costante (+0,2 % rispetto all’anno precedente).
Anche i tassi di conseguimento delle lauree hanno fatto registrare una flessione negli ultimi anni. Nel 2008 sono risultati circa 295 mila coloro che hanno conseguito un titolo in un corso universitario, con una diminuzione dell’1,7 % rispetto all’anno precedente.
A livello di genere, sono le donne a mostrare una maggiore propensione rispetto agli uomini a proseguire gli studi oltre la scuola secondaria (69 su 100, contro 57 su cento per i ragazzi). Allo stesso modo sempre le donne tendono anche a portare a termine il percorso accademico più frequentemente degli uomini: per le lauree di durata triennale e a ciclo unico, la percentuale è del 40,3 % contro il 28,5 degli uomini.
Nell’ambito dei corsi afferenti all’Afam, infine, sul un totale di circa 40 mila iscritti, l’attrazione maggiore è esercitata dalle Accademie di belle arti, che raccolgono quasi il 60 % di tutti gli iscritti agli istituti Afam. La partecipazione femminile, pari globalmente al 57,8 %, è nettamente più elevata nell’Accademia nazionale di danza e, al contrario, ben più contenuta nei Conservatori musicali.