Si è svolta mercoledì 11 gennaio 2011 alle ore 11.00 presso il Salone dei Ministri del Ministero Istruzione l’incontro tra il Ministro Profumo e Associazioni professionali dei dirigenti e docenti della scuola. Presenti i delegati di una quindicina di associazioni tra cui DISAL rappresentata dal dirigente scolastico Ezio Delfino. Alla riunione erano presenti anche il dr Giuseppe Cosentino Capo della segreteria tecnica del Ministro ed il dr Giuseppe Della Pietra Segretario particolare del Ministro. Verso la fine è intervenuto anche il sottosegretario Elena Ugolini.
Il Ministro ha illustrato le linee di intervento che il suo ministero intende promuovere nel prossimo periodo.
Il Ministro, nel ringraziare i presenti, ha manifestato l’intento di dare stabilità all’incontro attraverso la formalizzazione di successivi tavoli di lavoro per addivenire a predisporre gli interventi utili allo sviluppo della scuola italiana. Il Ministro ha poi illustrato tre temi ritenuti strategici per lo sviluppo di politiche scolastiche.
Sull’autonomia ha illustrato la vision cui ispirare la propria azione: una scuola aperta al territorio ed alla domanda di formazione, fulcro dello sviluppo del territorio, centro civico che interpella e si lascia interpellare dalla società, dai soggetti e dal territorio in cui opera. Si trattarebbe di un’autonomia responsabile dotata di proprie risorse di cui essre garante e responsabile. Ne consegue l’immagine di un Ministero promotore di verifiche di risultato, in termini di stimolo e di supporto. Per dar gambe a questo modello di autonomia il Ministro ha comunicato:
** che è in corso da parte del ministero una mappatura di tutte le risorse finanziarie che oggi arrivano alle scuole da parte dello Stato in modi diversificati e vincolati per realizzare, invece, un nuovo modello di allocazione di risorse che preveda, a breve, una assegnazione a ciascuna istituzione scolastica di un unico contributo all’inizio dell’anno scolastico (budget annuale) da gestire in totale autonomia e senza vicoli di destinazione con una verifica e rendicontazione al termine dell’anno. Il Ministro ha accennato alla previsione di una assegnazione per l’a.s. 2012/2013 di circa 200 milioni di euro per il FIS e dell’ipotesi di arrivare alla allocazione di 1,5 miliardi di euro come pacchetto complessivo di risorse da adestinare al sistema scuola;
** che i tecnici del ministero stanno valutando di assegnare alle scuole, già dal prossimo a.s., un organico di autonomia gestito attraverso reti di istituto per la gestione delle supplenze, dei progetti educativi e delle quote di autonomia.
Sull’edilizia scolastica il ministro ha ricordato che la superficie lorda totale degli edifici occupati da scuole in Italia è di 64 milioni di mq che, divisa per circa 8 milioni di alunni, assegna a ciascun studente 8 mq di superficie, valore maggiore del 30% del valore medio stimato per ciascun alunno europeo. Il dato [che evidentemente non esplicita i parametri di spazi utilizzati – ndr] deve fare i conti con strutture edilizie realizzate prima degli anni ‘70 e con distribuzione di spazi spesso occupati da corridoi, sottoscale, aree inutilizzate. Secondo i dati illustrati dal Ministro le scuole rientrano solo nella fascia G della scala di fabbisogno energetico: è stato stimato un costo di riscaldamento medio di € 200,00/mq che moltiplicato per la superficie complessiva degli edifici scolastici stimata a 64 milioni di mq comporta una spesa di riscaldamento complessiva a carico degli enti locali pari a circa 12,5 miliardi di euro annuali. L’ambizione per un paese moderno è quello di portare gli edifici alla classe A o, almeno, a quella B con conseguenti risparmi dei consumi energetici. Come avviare questo miglioramento? Il Ministro ha individuato alcune linee di azione nelle quali sta impegnando non solo il Ministero Istruzione, ma anche altri ministeri tra cui quello per i Rapporti con le Regioni e per
** interazione con enti ed associazioni (Cassa depositi e prestiti, INAIL, INPS) e con A.N.C.E. (Associazione Nazionale Costruttori Edili) per valutare l’acquisto di immobili ora in affitto e/o vendite di scuole ad alto valore immobiliare per un reimpiego delle risorse finanziarie introitate finalizzate anche ad interventi migliorativi nel settore del risparmio energetico;
** reperimento di fondi coesi e fondi strutturali attualmente inutilizzati per un investimento nelle strutture edilizie;
** liberalizzazione di nuovi investimenti ponendo al di fuori del Patto di stabilità cui sono sottoposti gli enti locali le spese sostenute per il sociale, per l’edilizia scolastica e per la messa in sicurezza degli edifici.
Sull’attenzione a nuovi modelli di scuola il Ministro ha accennato a processi di formazione degli studenti che, con la velocità che hanno gli strumenti di informazione e quelli tecnologici, rischiano di pagare una asimmetria tra i contenuti e le competenze perseguite dalla scuola rispetto alle necessità del mondo del lavoro in cui si troveranno al termine della propria carriera scolastica. Si tratta, secondo il Ministro, di mettere a disposizione strumentazioni, supporti didattici, tecnologie che favoriscano il potenziamento anche di capacità logico-sociali, organizzative e di reperimento di informazioni.
Fra gli interventi delle Associazioni il preside Delfino, a nome di DiSAL, consegnando il documento qui sotto allegato con l’elenco preciso di priorità di intervento e di proposte necessarie alla scuola, ha espresso apprezzamento per le buone intenzioni presentate dal Ministro e le per le azioni che intende intraprendere. Ho apprezzato soprattutto l’impegno (più volte chiesto al Ministero da DiSAL negli ultimi anni) di giungere ad un finanziamento unico annuale alle Istituzioni Scuolastiche Autonome e ad un Organico funzionale. Tra i vari punti evidenziati DiSAL ha poi ricordato l’urgenza della conclusione rapida del concorso dirigenti scolastici, la necessità di sostenere la ripresa dell’Istruzone Professionale e Tecnica vero volano di aiuto all’abbattimento della disoccupazione giovanile e l’attenzione, negli interventi sulla valutazione dirigenti, a non riprendere modelli utilizzati o studiati in passato, troppo astratti ed estranei all’efficacia necessaria alla scuola.
A conclusione dell’incontro il Sottosegretario Elena Ugolini ha comunicato che il potenziamento della autonomia delle istituzioni scolastiche, di cui aveva parlato il Ministro nel suo intervento, verrà realizzato attraverso alcune azioni già allo studio del Ministero:
** l’implementazione di un ‘organico di autonomia’ a disposizione delle scuole a partire già dall’a.s. 2011/2012;
** il potenziamento dell’INVALS;
** l’avvio di un modello di valutazione dei dirigenti scolastici;
** l’avvio di un modello di valutazione delle scuole.
Per quanto riguarda la formazione iniziale dei docenti il Sottosegretario ha comunicato che si è in attesa del parere definitivo del M.E.F., dopo il parere positivo già espresso dalla Funziona Pubblica, in merito all’immediato avvio dei TFA con le quote già autorizzate in novembre ai diversi atenei, con la precisazione che non si tratta di concorso, ma di corsi abilitanti. Successivamente sarà ideata una tipologia concorsuale per docenti cui far partecipare anche i giovani laureati che nel frattempo avessero già concluso i TFA.
Al termine i rappresentanti delle Associazioni professionali hanno auspicato effettivamente una stabilizzazzione della consultazione odierna; in particolare quelle dei dirigenti scolastici hanno avuto modo di chiedere per i prossimi incontri maggiore attenzione a che il confronto prosegua effettivamente con Associazioni professionali, avando altre forme di rappresentanza altri tavoli di confronto specifici.
Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie - Ente qualificato dal MIUR alla formazione
Priorità e proposte
per sostenere una direzione educativa ed organizzativa delle scuole
Incontro con il Ministro all’Istruzione, Università e Ricerca
Roma - 11 gennaio 2012
Nell’accogliere con favore la volontà ministeriale di porre fine ad una stagione di soli tagli per riconoscere negli investimenti di qualità nel capitale umano un fattore fondamentale di sviluppo della nazione, desideriamo contribuire con l’indicazione di urgenze e di proposte alla graduale riconquista di valore e dignità del servizio che la scuola offre alla nazione.
Priorità a breve termine
1- Piena regolarità e rapidità nella conclusione del concorso a dirigente scolastico, per fare le nomine entro luglio 2012, onde eliminare l’enorme numero di reggenze, dare stabilità di direzione alle scuole, avviandosi ad abolire lo stesso istituto della reggenza.
2- Deciso sostegno all’indicazione della Nota Miur 10309 del 13.12.11 nel mantenere il valore limite di 1.000 alunni per le dimensioni stabilite per gli IC come media regionale, confermando la gradualità indicata nella Nota e attribuendo discrezionalità alle Regione nell’estendere omeno il modello dell’Istituto Comprensivo, privilegiando i comuni con meno di 30.000 abitanti, che costituiscono l’80% dei comuni italiani. Occorre contemporaneamente attuare una volta per tutte una equità nazionale, penalizzando le regioni che non producono piani per le situazioni fortemente al di sotto del valore e contrastando in ogni modo le altre che, con un eccesso di zelo che fa pensare, hanno predisposto Istituzioni scolastiche con 1500-1800 alunni. Occorre inoltre garantire il dirigente scolastico ed il direttore amministrativo stabili anche alle 1300 scuole sotto il valore di 600 indicato dalla norma per le situazioni disagiate: mentre 2600 funzionari non sono causa della rovina del bilancio dello stato, la loro assenza stabile porterà queste scuole a lento declino ed alla fine del servizio dello Stato in situazioni di difficoltà territoriale.
L’attenzione al valore limite scaturisce dalla convinzione dell’essenziale funzione di direzione educativa delle comunità scolastiche, contrastando l’infausta pressione per identificare la direzione di scuole con i modelli della dirigenza pubblica. Infatti il dirigente scolastico è sempre più “nodo essenziale” per un’azione lunga e complessa di ripresa di qualità della scuola italiana.
3- Garanzia di avvio entro febbraio e compimento entro l’anno scolastico dei corsi TFA per l’abilitazioni per i docenti, confermando i numeri stabiliti. Il caso contrario sarebbe un altro evidente colpo alla possibilità dell’ingresso di giovani in una scuola che vede ormai la media d’età dei docenti oltre i 52 anni.
4- Gruppo di lavoro per avviare l’elaborazione di interventi (sui modelli dei sistemi francese e tedesco) che agevolino un nuovo ed efficace rapporto tra scuola e lavoro per il II Ciclo (apprendistato e scuole, alternanza forte non meno di un mese in tecnici e professionali, obbligo alle aziende per stage e corrispondenti agevolazioni fiscali, fondo nazionale imprese scuole o possibilità ad un’azienda per un partenariato stabile con un istituto).
5- Sostegno a sperimentazioni per la valutazione (docenti, dirigenti e scuole) con il coinvolgimento diretto delle Associazioni professionali, per incrementare una cultura della valutazione e perfezionare modelli utili ed efficaci.
Proposte a medio termine
1- Riprendere il cammino dell'autonomia, almeno finanziaria, iniziando da: comunicazione certa per luglio 2012 delle risorse per l’itero prossimo anno scolastico - ampliamento del metodo attuale di erogazione (“capitolo unico”) con l'introduzione di un’assegnazione annuale di badget su parametri fissi omnicomprensivi senza vincoli di destinazione - conseguente restituzione alle scuole della gestione diretta delle ricorse per le prestazioni aggiuntive del personale spostate da gennaio 2011 sul cedolino unico.
2- Riconoscimento istituzionale della funzione di collaborazione delle Associazioni professionali dei dirigenti e docenti della scuola con una soluzione simile a quella utilizzata per le Associazioni dei genitori e degli studenti.
3- Per sostenere l’attuazione del Riordino del II Ciclo: valutare possibili reinserimenti delle attività di laboratori negli istituti professionali - diversificazione dei parametri minimi di alunni per la formazione delle classi tra licei e istituti tecnici da una parte e istituti professionali dall’altra in ragione della maggiore complessità formativa di questi ultimi - asegnazione alle reti di scuole dei fondi già comunicati alle scuole per la formazione obbligatoria dei docenti.
4- Formazione dirigenti e docenti statali: limitare al 10 % i i fondi per la formazione organizzata dall'Amministrazione assegnando il restante 90% alle reti di scuole, con la collaborazione delle Associazioni professionali e con la partecipazione possibile a responsabili di direzio e docenti delle scuole paritarie.
5- Realistica valutazione dei notevoli residui attivi degli Istituti, almeno limitatamente: a quelle che il sistema Athena indica in sofferenza amministrativa; alle risorse non erogate per gli esami di stato, per l’alternanza scuola-lavoro e per la copertura dei contributi dovuti per le supplenze pagate dal
6- Ricostituire i livelli minimi di classi per l’attribuzione dei semi esoneri ed esoneri ai vicari esistenti fino al 2010, almeno per le scuole assegnate quest’anno in reggenza e assegnazione dell’indennità agli stessi per la sostituzione del dirigente scolastico.
7- Eliminazione del pagamento delle visite fiscali alle ASL da parte delle Istituzioni scolastiche.
8- Situazioni fondi ditte di pulizia in Sicilia: una serie infinita di complessità burocratiche sono scaturite dal trasferimento alle scuole della gestione dei fondi, della gestione dei contratti e delle relative problematiche legali. Occorre un gruppo di lavoro che valuti il recupero di tutti questi fondi nel bilancio del MIUR allo scopo di ripristinare l'organico dei Collaboratori scolastici assegnati alle scuole, eliminando le ditte esterne.
9- Studio delle opportunità di recupero e utilizzo di tutti i Fondi Europei disponibili per le scuole, anche per ovviare in questo modo al forte calo delle risorse specie per innovazione, attrezzature e attività essenziali quali orientamento, scuola-lavoro, attuazione dell’obbligo. Possibilità di partecipazione per le scuole paritarie delle regioni meridionali ai PON.
10- Pausa di riflessione sulle pressioni delle forze che premono per nuove elezioni delle RSU di scuola, in attesa di ricollocare compiti, funzioni e operatività, dopo aver delineato il nuovo quadro del governo delle scuole autonome, onde evitare confusione e sovrapposizioni di competenze.
11- Attuazione disegno di legge già pronto per le Scuole per adulti (CPIA) che attualmente rischiano la chiusura per incertezze assoluta sul futuro
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