Waterfront Hotel Bujumbura
FOE - 11 luglio 2012
E' un grande giorno questo per tutto lo staff di Avsi Burundi, dopo undici anni di presenza nel paese e di realizzazioni di progetti nel settore educativo e di sicurezza alimentare.
Siamo al round finale del progetto “Interventi nel campo educativo per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione delle aree rurali dei Comuni di Matongo, Murata, Kabakore e Busiga - Burundi” finanziato dal MAE che terminerà il 31 0ttobre 2012 e vengono oggi presentati i risultati, con particolare riguardo alla componente formazione.
Presenti un centinaio di persone tra cui il direttore della Cooperazione Belga, Sara Pedersini, responsabile AVSI per Burundi, Rwanda Congo, Luisa Cogo di CdO Opere Educative, personalità del mondo della scuola.
Le attività di formazione hanno avuto come interlocutori diretti i consiglieri pedagogici (in due gruppi da 30 ciascuno) del Bureau padagogique, a loro volta istruttori dei corsi della formazione degli insegnanti (circa 900) delle scuole situate nelle aree del progetto.
Un'interessante e non comune possibilità di collaborare direttamente con il Ministero dell'Educazione!
Al tavolo delle presentazioni è affidato il compito di moderatore ad Aloys Micamobi che in modo brillante introduce i relatori, sintetizza i contenuti, dà la parola per le domande.
Dopo una breve introduzione di Monica Treu, Représentant Legal di Avsi Burundi che tratteggia il contesto del progetto dentro la storia di Avsi in Burundi, prende la parola Franco Delpini che per conto della CdO Opere educative - FOE è stato il referente di tutta la formazione.
Una formazione che ha coinvolto nelle diverse sessioni esperti internazionali su un percorso che si è snodato dall'impostazione educativa emergente dall'opera di Don Giussani, "Il rischio educativo", alla sua declinazione nelle diverse discipline scolastiche, secondo il principio di "educare insegnando".
L'intervento di Delpini tocca in modo sintetico i punti nodali del percorso permettendo così agli intervenuti di comprendere la novità dell'impostazione che mira, attraverso un'esperienza di lavoro comune, al cambiamento delle persone coinvolte nel processo educativo, in primo luogo gli insegnanti così che possano diventare per i loro alunni persone affascinanti e interessanti per ciò che propongono. La relazione è simpaticamente accompagnata in diretta da alcuni commenti dei consiglieri pedagogici che mostrano così di aver reso proprio il lavoro svolto.
Seguono da parte di due Consiglieri pedagogici Christine Bantenyakandi e Oscar Mushengezi la presentazione del percorso e dei risultati e i punti di forza e di debolezza.
Interessante la testimonianza di un insegnante: "All'età di 56 anni e con una lunga esperienza di insegnamento, pensavo di possedere concetti quali l'autorità, la tradizione (…) ma il modo in cui
ora i temi sono stati sviluppati mi hanno aperto una nuova conoscenza che muove a un cambiamento, non solo a scuola ma anche a casa mia."
Questa la conclusione di Christine: “I risultati del progetto sono incoraggianti avendo consolidato negli insegnanti una visione olistica di educazione che permette di educare i ragazzi introducendoli alla realtà totale.”
Nell'analizzare i punti di forza, Oscar mostra come la visione del percorso contribuisca realmente allo sviluppo di quelle mete che il Governo burundese considera come prioritarie.
Marco Ziliotto, responsabile Educazione, delinea infine alcune prospettive strategiche che possano dare una continuità a quanto finora svolto.
Un animato dibattito dimostra l'interesse dei convenuti per i temi trattati e per la prosecuzione delle attività.
Una mostra, situata in un angolo del giardino tropicale, dove si offre ai partecipanti un cocktail, curata da Brett Morton permette di contestualizzare l'attività formativa nel contesto generale: ristrutturazione di edifici scolastici, offerta di materiale scolastico, interventi di sicurezza alimentare (coltivazione e attività di recupero della denutrizione), attività di sostegno alle famiglie e alle attività artigianali.
Alla fine di una giornata come questa, che conclude un percorso durato tre anni, si rinnova la gratitudine per ciò che l'ha permesso e sostenuto: è l'appartenenza all'esperienza che la nostra rete di scuole fa in Italia che ci permette di apportare un contributo certamente non secondario a un progetto di sviluppo che ha come tema il miglioramento della qualità dell'educazione.