Di.S.A.L.- Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie – Ente qualificato dal Miur alla formazione
Roma, 2 dicembre 2004
Alla Commissione VII della Camera dei Deputati
Ringraziando dell’invito e omettendo di riprendere quanto già presentato nella audizione del 2 febbraio 2002, vorrei iniziare col sottolineare che il testo del Comitato ristretto ci sembra francamente deludente, al punto da far penare che in fondo quasi tutto rimanga com’è attualmente. Resta fatta salva, questo va chiaramente riconosciuta, una notevole semplificazione delle norme attuali ed un forte tentativo di fiducia verso l’autonomia delle istituzioni scolastiche.
La delusione, sulla quale non vogliamo insistere oltre l’immaginabile, nasce dalla convinzione che non si sia affrontata e tanto meno risolta la risposta ad una domanda che sta alla radice della riforma: per stabilire chi deve governare la scuola statale occorre decidere “a chi appartiene la scuola”. Solo detto per accenno, noi riteniamo che la scuola appartenga non agli organi decentrati dell'amministrazione statale ma al mandato sociale delle famiglie e delle comunità locali.
Ci scuserete se esprimiamo l’impressione che la scelta fatta con questo nuovo testo sia stata semplicemente quella di riaggiustare o rendere meno complicato l’esistente.
Allora, stiamo dentro questo orizzonte del “minore dei mali”.
Che, come accennavo, ha almeno il merito di semplificare norme e organismi, di chiamare in causa l’autonomia statutaria e di tentare di introdurre una timida cultura della valutazione dei processi.
Inoltre si evita correttamente, come da parte nostra chiedemmo nel 2002, la confusione dei ruoli abbandonando l’idea del dirigente scolastico presidente di un Consiglio di amministrazione. Ma la soluzione indicata non è altro che la riproposizione dell’esistente.
A presiedere il futuro organo di governo della scuola statale autonoma deve essere (ad esclusione del dirigente) persona individuata per le capacità che gli vengono riconosciute dal Consiglio e non per la semplice appartenenza ad una componente. Il presidente poi deve vedersi riconosciuto un minimo di rimborso spese, per porre termine all’epoca del volontariato scolastico.
Tutto questo Tra l’altro, sia detto solo per inciso, questo esigerebbe la possibilità del reclutamento diretto con concorso pubblico di scuola del dirigente e dei docenti. Cioè il completamento serio del percorso della autonomia scolastica solo iniziato con la Bassanini, completamento senza il quale non avremo mai un moderno ed efficace sistema di istruzione e formazione.
Ma torniamo al “minore dei mali”.
E’ positivo il riconoscimento della autonomia didattica del Collegio, autonomia professionale che speriamo venga ri-affidata definitivamente alla legge e tolta alla contrattazione sindacale. Resta solo il non piccolo problema che nella loro autonomia professionale i docenti non rispondono a nessuno, perché non sono valutati da nessuno. Salvo sottoporre a valutazione solo i neo assunti con contratto di formazione lavoro.
Stabilire infine che i professionisti della scuola, con genitori ed esterni, si occupino di valutazione dei processi è utile. Occorre però che il Nucleo sia un organo con chiare funzioni tecniche, per evitare di riproporre elementi di confusione decisionale.
Sulla base di queste brevissime osservazioni lasciamo una piccola proposta di emendamenti.
Grazie.
per DiSAL, preside Donatella Vetri
Proposte di modifica al testo di riforma degli organi di governo delle istituzioni scolastiche autonome, presentate dal Comitato ristretto alla Commissione VII della Camera - 02.12.2004
Art. 1. Governo delle istituzioni
- al comma 2 dopo “gli alunni” sostituire con “le comunità locali e le aggregazioni sociali interessate”;
- il comma 4 andrebbe più propriamente spostato nell’art. 3 riferito appunto alla funzione del dirigente scolastico;
- nella parte finale del comma 5 proponiamo “Gli organi: governano le scuole del sistema dei licei e del sistema di istruzione e formazione; realizzano la collaborazione dell’intera comunità scolastica, attuando il patto educativo tra scuola, famiglia e comunità locale; perseguono la qualità formativa e culturale della scuola; garantiscono la libertà di insegnamento dei docenti dei quali valorizzano la funzione educativa e culturale; garantiscono la libertà di apprendimento degli allievi e la libertà di scelta delle famiglie”;
- il comma 7 andrebbe così semplificato: “Le istituzioni educative e le scuole paritarie istituiscono organi collegiali sulla base di quanto previsto dalla legge 10 marzo 2000 n. 62.”
Art. 2. Organi
- modificare il comma e) in “Nucleo tecnico di autovalutazione di cui all’art.9”.
Art. 3. Dirigente scolastico
- integrarlo con il comma 4 art. 1
Art. 4. Consiglio di scuola
- comma 1 “Il consiglio della scuola ha compiti di indirizzo, programmazione e valutazione dell’attività ….”
Art. 5. Composizione del Consiglio
- al comma 1 modificare “…servizi generali e amministrativi e due rappresentanti designati dai consigli comunali delle comunità di appartenenza (per le scuole del primo ciclo) o dal consigli delle province di appartenenza (per le scuole del secondo ciclo)”.
- al comma 3 “… è presieduto da un membro con riconosciute capacità, ad eccezione della componente degli studenti e del dirigente scolastico”.
Art. 6. Collegio dei docenti
- al comma 2 completare “Esso delibera la programmazione educativa e didattica ed i criteri per la valutazione finale degli alunni e provvede in particolare..”;
- dal comma 3 escludere l’ultimo capoverso.
Art. 9. Nucleo tecnico di autovalutazione
- al comma 1 completare “..un nucleo tecnico di autovalutazione per l’efficaia e l’efficienza del servizio…”
- inserire un comma 2 “Gli esiti dell’attività del nucleo sono sottoposti al Collegio docenti ed al Consiglio di scuola per le ispettive valutazioni”.
Art. 11. Disposizioni finanziarie
- al comma 1 completare con “.. di presenza, fatto salvo il rimborso delle spese al presidente del consiglio della scuola”.