DiSAL risponde alla consultazione del PD sugli 8 punti


Il presidente di DiSAL risponde alla consultazione richiesta dal Segretario del Partito Democratico, in relazione alla formazione del nuovo Governo. In allegato la richiesta e la proposta pervenuta. (DiSAL)

 

Al Segretario del Partito Democratico

 

Gent. Segretario,

                         ringrazio dell'invio degli 8 punti Lei proposti e della richiesta aperta e franca di confronto.  Cosa rara nell'azione di un partito politico.

                         Appartengo ad una Associazione di dirigenti scolastici che dall'inizio non si è mai chiusa in un angolo ideologico o politico, ma ha sempre cercato il confronto a tutto campo, mirando solo a quanto di urgente e utile serve alla nostra povera scuola italiana.

                        Comprendo, forse, alcune pressioni del momento in termini di cosiddetta "opinione pubblica" (o forse opinione dei mass media...) o di movimenti politici improvvisamente saltati alla ribalta.

                        Tuttavia  mi permetta di confermare la delusione di vedere sempre il tema dell'istruzione/educazione messo sempre in coda. Cosa che d'altronde fanno da molto tempo partiti e media, rappresentando in tal modo la cultura della famiglia media, spesso così poco disposta essa stessa ad "investire" sull'istruzione/educazione dei propri figli.

                       La cosa evidentemente, non riguarda solo il programma del partito che Lei dirige. Anzi.  Nel dibattito elettorale, come molti hanno rilevato, il tema era addirittura assente !  Non c'è bisogno di scomodare citazioni di avvio di legislatura di Tony Blair o Barak Obama.

                      Restando nella nostra amata nazione, come dirigenti scolastici siamo molto convinti di quanto sostiene Antonio Polito nel proprio bel libro "Contro i papà": "l'educazione (intesa in senso molto più ampio della semplice istruzione) è il fattore cruciale per la riuscita di una comunità" al punto che la sua assenza o miseria "è un grande fattore di freno alla crescita non solo economica ma anche psicologica della nazione".

                     Ci aspettiamo quindi che chi si prende la croce di tentare di guidare il Governo di una nazione (e verso costoro non possiamo che essere oggi grati, a qualsiasi partito appartengano) trovi il modo di motivare e sostenere questa centralità della sfida educativa e dell'istruzione, a beneficio di tutti gli altri settori della vita pubblica.

                     Con stima

 

                     Roberto Pellegatta, presidente DiSAL

 

 
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