CONVEGNI PIACENTINI
C’è stata un’epoca in cui, prima, ci si preparava a svolgere un lavoro e, poi, completata la fase della preparazione, si esercitava il lavoro appreso, magari per l'intera vita.
Oggi è non più così. Lo si vede ad occhio nudo. Ne soffriamo gli effetti soprattutto a livello economico.
Solo la scuola sembra non essersi ancora accorta di questo grande mutamento e continua a perpetrare un pensiero dualista fatto di "obblighi" a stare sui banchi e di esperienze lavorative (percorsi professionali, apprendistati) vissuti come sconfitte per chi proprio non riesce a stare sulla via regia degli apprendimenti scolastici formali.
Non ci riferiamo solo alla scuola superiore. Domina infatti anche nella scuola del primo ciclo una concezione dell'imparare secondo un paradigma che impone di separare studio e lavoro, teoria e azione, cognitività e manualità , compiti scolastici astratti e formalizzati e compiti sociali e autentici, materie di studio e discipline pratiche. Si finisce in altre parole, nonostante lodevoli tentativi, a fare lezione barcamenandosi tra la logica dell'auditorium, dove la lezione si ascolta, e quella del laboratorium dove la lezione si fa.
Il convegno di Piacenza 2013 intende sia proporre e sviluppare una riflessione critica su questi temi, sia favorire l’incontro tra esperienze significative oltre il "paradigma della separazione": attività laboratoriale dall’infanzia alla secondaria, proposta dello studio ordinato che è già lavoro, scoperta della dignità culturale del lavorare attraverso alternanze, stages, tirocini formativi, valorizzazione del rapporto tra scuola e impresa.