Ore di lezione e vacanze: confronto Italia-Europa


Primi in vacanze, ma anche in ore di studio. Gli studenti che fra poco torneranno a scuola si preparano ad affrontare l’anno più denso di lezioni e col minor numero di intervalli utili per riprendere un po’ di fiato, rispetto ai diversi calendari scolastici dell’Ue dove le scuole chiudono per il ponte di Ognissanti, Carnevale e Pentecoste. Ci siamo progressivamente allontanati dal modello europeo: nei primi anni del ’900 c’erano scuole elementari dove le lezioni finivano il 15 luglio».
LE VACANZE - Se esaminiamo la distribuzione delle ore di lezione nell’arco dell’anno in Europa, salta agli occhi la differenza tra l’Italia e gli altri Paesi dove gli stop alle lezioni, di una o due settimane, sono molto più frequenti. Cominciano addirittura in autunno. Francia, Germania, Regno Unito, Svezia, Ungheria, Lituania, Slovenia, Portogallo, Finlandia, Norvegia, Danimarca e Irlanda prevedono nei loro calendari una pausa autunnale, in genere nel periodo delle festività di novembre, che va da pochi giorni ad una settimana; in Scozia si arriva anche a 14 giorni. In Italia, Spagna, Grecia e Austria invece si resta in classe. Le vacanze di Natale - i dati si riferiscono allo scorso anno scolastico e sono stati pubblicati a cura di Euridice, l’organizzazione per lo scambio di informazioni sulle politiche educative europee - vedono tutti i ragazzi fuori dalle scuola per due o, più raramente, una settimana. Il mese di febbraio marca ancora le differenze tra Italia e il resto d’Europa. Da noi si concedono uno o due giorni per il Carnevale. Le scuole, invece, restano chiuse per una settimana in Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Finlandia, Svezia, Regno Unito, Norvegia, Slovenia, Belgio, Danimarca. In Francia e in Polonia le settimane di riposo per i ragazzi sono due. Anche le nostre vacanze pasquali, una settimana, figurano tra le più corte. Nel Regno Unito, in Portogallo, Scozia, Belgio, Grecia e Francia la pausa è di due settimane. In Germania può arrivare fino a 12 giorni. Tra maggio e giugno una parte degli studenti europei si concede un’altra piccola sosta: una settimana nel Lussemburgo, in Olanda, Regno Unito, Irlanda, 4 giorni in Austria, 5 in Danimarca, fino a 10 giorni in Germania.
E siamo arrivati all’estate. Che da noi è veramente lunga: 13-14 settimane, a seconda dell’ordine di scuola. Seguono la Spagna con 11-12 settimane, la Finlandia con 10-12, il Portogallo con 11. La Grecia e la Svezia concedono 10 settimane. Nove settimane per i ragazzi di Lussemburgo, Austria, Irlanda del Nord, Belgio, Francia. Otto settimane per gli studenti della Norvegia, 7 per i giovani danesi. Appena 6 per i ragazzi delle scuole di Regno Unito e Germania.
LE ORE - Il nostro anno scolastico, oltre ad essere il più denso d’Europa (perché il tempo dedicato al riposo dalla fatica dell’apprendimento si concentra tutto in estate) è anche quello con più ore di lezione. Il volume dell’attività didattica supera la media europea. Nel raffronto tra scuola italiana e europea curato dall’Associazione «Treelle», diretta da Attilio Oliva, viene messo in rilievo un dato elaborato dall’Ocse nel 2001: nei tre anni di scuola media (tra i 12 e i 14 anni) i nostri ragazzi affrontano complessivamente 3.300 ore di lezione, contro una media europea di 2.800. In pratica i nostri studenti medi stanno sui banchi ogni anno circa 1.100 ore, rispetto alle 930 della media europea. Ci batte solo l’Austria, con 3.400 ore. Nella media o sotto troviamo Inghilterra, Irlanda, Francia, Portogallo, Germania, Danimarca, Spagna, Finlandia e Svezia. (fonte: Corriere della Sera, 4.9.02)
 
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