Occupazione giovanile: il progetto Garanzia Giovani


Parte il piano garanzia-giovani
il Sole 24 Ore  - 20.03.2014 - Claudio Tucci
Accordo di massima Governo-Regioni per far partire il 5 maggio «Garanzia giovani» il programma europeo anti-disoccupazione giovanile che porta in dote all'Italia 1,5 miliardi di euro nel biennio. Entro marzo-aprile partirà la piattaforma tecnologica dove i ragazzi, poi, potranno registrarsi e puntare così a ricevere entro quattro mesi dalla disoccupazione o dalla fuoriuscita dalla scuola una opportunità di lavoro (nella forma di stage, tirocinio, apprendistato, esperienza di servizio civile) o di prosecuzione degli studi. Interessati al programma sono oltre 9oomila ragazzi «Neet» tra i 15 e i 24 anni (il governo sta però studiando di ampliare la platea fino a29 anni); e nelle prossime settimane il ministero del Lavoro convocherà nuovamente le regioni (incontrate già ieri) per sottoscrivere le convenzioni attuative del piano «Garanzia giovani». Dall'Europa devono ancora arrivare i 567 milioni di fondi a titolo di «Youth Employment Initiative», che si aggiungeranno ai 567 milioni a carico del Fondo sociale europeo e ai 379 milioni di co-finanziamento nazionale. In caso di ritardo nell'arrivo dei fondi Ue l'esecutivo non ha escluso di poter anticipare le risorse (che poi riavrebbe dall'Europa) per rispettare la data di avvio del 5 maggio. Il ministro Giuliano Poletti punta a coinvolgere nel programma anche le grandi aziende (ha citato Enel, Eni, Ferrovie dello Stato). Ma intanto degli 1,5 miliardi di fondi complessivi a disposizione delle Regioni, 100 milioni vengono stornati e resteranno al ministero del Lavoro (serviranno ancheper far nascere il nuovo portale, ampliando l'attuale «ClicLavoro»). Per oral'impostazione è affiancare le performance (scarse) dei centri per l'impiego con le agenzie del lavoro private (che funzionano meglio), e questo preoccupa. Serve più concorrenza, con premi dove ci sono i risultati, e i centri per l'impiego pubblici dovrebbero specializzarsi, per esempio, migliorando nei servizi ai soggetti deboli e categorie svantaggiate. Insomma serve un approccio meno formalistico, ed è fondamentale lavorare per progetti con collegamenti più stretti con il territorio. Giuliano Poletti ha poi detto che è «questione di ore» la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dl che semplifica contratti a termine e apprendistato, correggendo alcune rigidità introdotte dalla legge Fornero. E parlando a «Mix24», la trasmissione radiofonica di Giovanni Minoli su Radio24 ha chiesto di riflettere sul tema dei pensionati che lavorano (percependo l'assegno), in una nuova ottica «che consenta a ogni persona di avere una cosa da fare». Una riflessione che aveva sollecitato anche il ministro della Pa, Marianna Madia, che nei giorni scorsi ha firmato una circolare che rende operativo per i dipendenti pubblici il tetto di 3nmila euro di cumulo tra redditi da lavoro e pensione introdotto dall'ex premier, Enrico Letta. «Il tema è da affrontare anche nel privato dice al «Sole24Ore» il ministro Madia specie nei casi di chi percepisce redditi elevati». Intanto, nell'incontro di ieri con il ministro Poletti le Regioni hanno ribadito l'urgenza di rifinanziare i sussidi in deroga (servono altri 600 milioni per chiudere il 2013) e nuove risorse per il 2014. «Abbiamo anche chiesto un maggior coinvolgimento nell'elaborazione dei decreti attuativi della riforma degli ammortizzatori sociali», ha spiegato il coordinatore degli assessori regionali al Lavoro, Gianfranco Simoncini.

 
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