COMUNICATO STAMPA
Per una nuova dirigenza scolastica
Seminario di studi ANDiS - DISAL alla Camera dei Deputati
Le due Associazioni professionali dei dirigenti della scuola pubblica italiana, A.N.Di.S. e Di.S.A.L, sviluppano da tempo un’intensa attività di promozione e di supporto alla formazione e all’azione professionale dei capi di istituto. Il disagio che vivono quotidianamente i dirigenti scolastici italiani per le criticità connesse ad un’autonomia incompiuta, per l’accavallarsi di norme e l’accrescersi di incombenze burocratiche, per il continuo trasferimento alle scuole di compiti e responsabilità che poco hanno a che vedere con il compito specifico di istruzione e formazione degli alunni, richiede che si metta mano alla definizione di un nuovo stato giuridico del dirigente scolastico che, riconoscendone la specificità di funzione, ne espliciti l’equiparazione alla dirigenza pubblica.
Di.S.A.L.. e A.N.Di.S., con una iniziativa unitaria, si interrogano sui caratteri che dovrà assumere il nuovo stato giuridico, rivisitando l’attuale profilo professionale definito dall'art. 25 del D.Lvo 165/2001. Lo fanno con un Seminario nazionale ad inviti presso la Camera dei Deputati, finalizzato ad un confronto con i responsabili scuola della politica, del sindacato e dell’amministrative, che, andando oltre il dibattito attualmente in corso sulla relazione tra dirigenza scolastica e dirigenza pubblica, intende offrire un contributo all’ azione legislativa, affinchè sia sostenuta, adeguatamente riconosciuta e potenziata la specifica funzione direttiva per la qualità della scuola ed il suo primario compito di istruzione ed educazione.
Sulle prospettive di una nuova dirigenza scolastica DiSAL aveva presentato al MIUR il “Manifesto” delle proprie proposte, mentre sul dibattito in Parlamento sul futuro della dirigenza pubblica e sulla collocazione della dirigenza scolastica sia ANDIS che DiSAL hanno elaborato documenti di proposta reperibili sui rispettivi siti .
Il Seminario di Studi “Per la nuova dirigenza scolastica” si svolgerà martedì 13 gennaio 2015 dalle ore 09.30 alle 13.00 presso la Sala del Refettorio, Palazzo San Macuto, Camera Dei Deputati
via del Seminario
Con questa iniziativa intendono rilanciare la specificità della funzione del dirigente scolastico in Italia e sostenere l’avvio di un percorso legislativo che ne riscriva la figura professionale in termini moderni ed adeguati, per sempre meglio servire una scuola di qualità.
I rispettivi Uffici stampa di A.N.Di.S. e Di.S.A.L.
Ricordiamo che sulle prospettive di una nuova dirigenza scolastica DiSAL aveva presentato al Miur il “Manifesto” delle proprie proposte, mentre sul dibattito in Parlamento sul futuro della dirigenza pubblica e sulla collocazione della dirigenza scolastica aveva espresso le ragioni per una specificità del ruolo professionale.
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie
Roma, 22 dicembre 2014
Al Sottosegretario MIUR on.le Davide Faraone
Ai presidenti ed ai componenti delle
Commissioni Istruzione e Cultura di Camera e Senato
Ai Responsabili scuola dei partiti politici
Ai Responsabili di ANP, CISLscuola, CGILscuola, SNALS, UILscuola
Le Associazioni professionali dei dirigenti scolastici A.N.Di.S. e Di.S.A.L sviluppano da tempo un’intensa attività di promozione e di supporto alla formazione e all’azione professionale dei loro associati.
Il disagio che vivono quotidianamente i dirigenti scolastici italiani per le criticità connesse ad un’autonomia incompiuta, per l’accavallarsi di norme e l’accrescersi di incombenze burocratiche, per il continuo trasferimento alle scuole di compiti e responsabilità che poco hanno a che vedere con il compito specifico di istruzione e formazione degli alunni richiede che si metta mano alla definizione di un nuovo stato giuridico del dirigente scolastico che, riconoscendone la specificità di funzione, ne espliciti l’equiparazione alla dirigenza pubblica.
Con questo intento le nostre Associazioni invitano le SS.LL. al Seminario di studio sul tema della dirigenza scolastica, che si terrà a Roma martedì 13 gennaio 2015 presso la Sala del Refettorio della Camera, dal quale si augurano possano emergere comuni direzioni di lavoro per l’affermazione di una nuova immagine di dirigenza scolastica al servizio di una scuola pubblica di qualità.
“Per la nuova dirigenza scolastica”
Seminario di studio
Martedì 13 gennaio 2015
ore 09.30-13.00
Sala del Refettorio, Palazzo San Macuto, Camera Dei Deputati
via del seminario 76 - Roma
Coordinano:
prof. Ezio Delfino presidente nazionale DiSAL
prof. Paolino Marotta presidente nazionale ANDiS
Saluto del Sottosegretario all’Istruzione on.le Davide Faraone
Introducono
× prof. Luigi Berlinguer - già Ministro della Pubblica Istruzione
“La nuova dirigenza scolastica per una autentica autonomia”
× prof.ssa Anna Maria Poggi - Presidente Fondazione per la Scuola Compagnia di San Paolo
“Stato giuridico e condizione amministrativa della dirigenza scolastica in una scuola dell’autonomia”
A seguire libero confronto con:
Presidenti delle Commissioni Istruzione e Cultura della Camera e del Senato
Responsabili dei sindacati scuola ANP - CISL - CGIL - SNALS - UIL
Responsabili scuola dei partiti politici
Conclusioni a cura di
Paolino Marotta - presidente ANDiS Ezio Delfino - presidente DiSAL
Primo resoconto sintetico dei lavori
Oggi alla Biblioteca della Camera dei Deputati si è svolto un evento nuovo e fortemente significativo per il futuro della dirigenza scolastica pubblica in Italia.
Per la prima volta, su iniziativa delle due Associazioni professionali che aggregano in Italia la dirigenza scolastica, il seminario promosso da DiSAL e ANDiS ha visto non solo un alto livello di contributi culturali e giuridici ma soprattutto la presenza dei più significativi rappresentanti di chi nella politica, nei sindacati e nell’associazionismo sono impegnati sul fronte della dirigenza scolastica della scuola statale.
Nella sua introduzione il presidente di DiSAL
Il presidente dell’ANDiS Paolo Marotta ha sottolineato con forza che dobbiamo libera la dirigenza scolastica da tutte quelle incombenze che nulla hanno a che fare con i processi di istruzione e formazione. Per questo le competenze manageriali del DLvo. 165 dovranno essere piegate alla missione di una professione che deve sempre più difendersi dalle “molestie burocratiche” che la invadono, con una normativa da semplificare, un profilo da riscrivere a servizio di una vera buona scuola. Ha ricordato che per questo, certo, occorre restare all’interno della dirigenza pubblica, ma con caratteri specifici di una dirigenza che ha la vocazione di farsi carico degli esiti formativi e di apprendimenti della scuola. Citando fior di ricerche, ha ricordato poi che queste dimostrano l’essenziale funzione della dirigenza scolastica per la buona riuscita persino degli apprendimenti nella scuola.
Il primo relatore, l’ex ministro
Il dirigente scolastico ha un forte compito educativo e chi lo nega distrugge la professione e con essa
L’effetto negativo del blocco dell’autonima è stata la motliplicazione delle norme: altro che semplificazione ! Con un sovraccarico in costante aumento di adempimenti anche automatizzati che mortificano sempre più
Infine, rifacendosi ad un’idea alla quale si sente molto appassionato, ha rinnovato l’attenzione, dal punto di vista del curricolo culturale, a focalizzare l’apertura alle discipine artistiche (musica, arte), per fare uscire la nostra scuola dall’attuale logocentrismo.
Il secondo relatore,
Non si tratta di autonimia politica (che spetta allo stato ed agli enti locali), unica a detenere libertà del fine e dell’obiettivo, a stabilire le specifiche definizioni fissate dalla politica per
Poggi si è poi chiesta perché si sia arrestato il processo di autonomia scolastica. Questo è avvenuto soprattutto come processo culturale prima ancora che giuridico.
Ha fornito due motivi prevalemti: inanzitutto il fatto che il Regolamento dell’autonomia scolastica fosse stato preceduto, un anno prima, dal D.L. 112/98 sulle funzioni degli Enti Locali. In questo modo la lettura del successivo Regolamento fu condizionata agli enti territoriali. La seconda motivazione è da cercare nel mancato mutamento dell’Amministrazione centrale e soprattutto periferica. Si sono cambiati i nomi dei livelli regionali e provinciali senza mutare nulla. I direttori regionali attualmente proseguono ancora a compoirtarsi come organi di gestione e direzione delle scuole, invece che organi di servizio e supporto.
Quale dovrà essere è l’iter giuridico per avviare il processo boccato ? Innanzitutto Poggi ha ricordato la necessità di dare risposta al problema del governo della scuola, pe rpoi passare a riscrivere i contenuti della fuzione direttiva, riscrivendo l’art. 21 e l’art. 25 del DL 165/01, per poter così chiarire le relazioni tra la dirigenza e gli organi di governo. In questo percordo l’unicità della funzone della dirigenza pubblica non ci aiuta: si tratta di compiti diversi che vanno tutti rispettati, come accade per la professione direttiva nella sanità.
Commentanto il DDL sulla dirigenza pubblica attualmente in discussione in Parlamento ha apprezzato la considerazione delle scuole come ammministrazioni pubbliche e non statali, ma si è detta molto preoccupata del rinvio che il testo stabilisce a futuri interventi legislativi in attesa dei quali la dirigenza scolastica resta in un campo indefinito.
Nel dibattito
Il presidente di
Rispetto alla proposta del nuovo reclutamento ricorda la necessità di costruire all’interno della SNA un appositoto di dipartimento per la dirigenza delle scuole. Ritiene infine contraddittorio contrastare il ruolo unico della dirigenza statale e voler fare la battaglia per la retribuzio della dirigenza scolastica in quanto la contrattazione fatta nell’area V ha permesso di creare iniquità di trattamento da contrastare.
Il reponsabile dirigenti scolastici della Cisl Scuola Mario Guglietti sostiene con convinzione che il dramma dalle dirigenza oggi invece è l’esorbitante carico di lavoro avvenuto contemporaneamente all’enorme impoverimento delle risorse, sia umane che finanziarie. I tagli indiscriminati hanno evidenziato il sostanziale disinteesse dell’Amministrazione, della politica, del Governo e del Parlamento verso la dirigenza scolastica. Gli esempi recenti ormai non si contano più. Bisogna affermare con forza che con il dimensionamento e con l’assenza di una seria contrattazione la dirigenza scolastica ha dato, in proporzione, nella scuola il più alto contributo al risanamento economico dello stato. Non esiste in Europa un così basso numero di dirigenti scolastici come in Italia. L’indignazione nasce dal fatto che Govermo e Parlamento non hanno trovato serie soluzioni al problema della dirigenza scolastica ma anzi, come si è visto questa estate, hanno saputo fare anche danni. La Cisl scuola ha consegnato al Sottosegretario Faraone una analitica memoria in proposito che lascia. Sul concorso concorda su una iniziativa comune per evitere le degenerazioni del testo mentre sul dibattito del DDL 1577 segnala diverse incongruenze: l’art. 1 che senza realismo pretende abolire la carta dagli ufficio pubblici e ovviamente l’art. 10 dove il vero problema non è il ruolo unico ma il ruolo specifico ed a questo proposito consegna gli emendamenti presentati dalle OO.SS. confederali.
L’on. Milena Santerini di Scelta Civica ricorda gli impegni appena assunti in Parlamento contro il il pensionamento anticipato dei 200 dirigenti di agosto, contro l’abolizione degli esoneri per i docenti vicari e contro la degenrazione del precedente concorso per Lombardia e Toscana. Concorda pienamente sulla specificità del ruolo del dirigente scolastico anche se occorre trovare una posizione comne delle forse associative e sindacali per il dibattito del DDL 1577. E’ convinta che la buona scuola non deve partire dalla stabilizzazione dei precari, pur indispensabile in sé, ma dai bisogni della scuola come la possibilità della sclelta degli insegnanti, la dispersione scolastica, la deburocratizazione.
Sul DDL 1577 conferma la disponiblità del Ministro Madia che sta valutando la medesima questione per i primari della sanità. Sostiene che il dirigente sia la figura leadership di un progetto di comunità complessa e segnala il pericolo, inserito nel documento sulla buona scuola, di ridurre la formazione iniziale dei docenti ai soli 6 mesi di tirocinio nelle scuole.
A nome dell’Amministrazione interviene il dott. Giacomo Molitierno responsabile dell’ufficio dirigenti scolastici manifestando l’interesse della Direzione del Personale alle proposte che emergeranno dal seminario, specie in previsione dell’istituzione di un gruppo di lavoro presso il MIUR proprio di riflessioni sulla figura della dirigenza scolastica. Ritiene che il nuovo regolamento pe ril reclutamento dei dirigenti scolastici eviterà tutto il contenzioso dle precedente attuando a suo parere una procedura uniforme, selettiva, imparziale. Sulla valutazione dei dirigenti scolastici ritiene che si sia arrivati ad un punto di svolta.
La presidente dell’APEF Paola Tonna denuncia la questione degli esoneri in mancanza dell’organico funzionale. Dichiara di essere disponibile ad un lavoro comune, condividendo molto del Manifesto di DiSAL, specie laddove si parla di stretto legame con la docenza e di carriere della stessa.
L’anziano presidente di DiSAL
Nelle sue conclusioni il presidente DiSAL
Il presidente di ANDiS Paolo Marotta esprime lui pure una forte soddisfazione, condividendo le proposte ed augurandosi che il seminario di oggi diventi l’inzio di una forte collaborazione.
Le prime immagini |