Anticorruzione nelle scuole: emanate le linee guida
Entro il 31 maggio
i dirigenti scolastici dovranno individuare le misure di prevenzione per le
attività svolte nella scuola che l’ANAC considera tutte a rischio di
corruzione.
da FlcCgil – 26 aprile 2016
Il 21 aprile l’ANAC ha pubblicato le linee
guida per l’applicazione alle istituzioni scolastiche della legge
190/12 e del Decreto legislativo 22/13 sull’anticorruzione che
tengono conto della entrata in vigore “della cosiddetta buona scuola”.
Due mesi fa, il primo marzo 2016, avevamo
informato che l’ANAC aveva avviato una consultazione – chiusa l’8 marzo –
sulle bozze di linee guida.
Le linee guida pubblicate differiscono dalle bozze
sostanzialmente solo per lo spostamento dal 30 aprile al 31 maggio della
scadenza dell’adozione dei documenti applicativi della legge 190/2012.
Avevamo invitato tutte
le scuole a partecipare alla consultazione per far sentire la voce dei soggetti
coinvolti.
Avevamo chiesto l’8
marzo al MIUR un incontro urgente, mai convocato, per evitare l’ennesimo
errore di applicare pedissequamente alla scuola norme pensate per il resto
della Pubblica Amministrazione.
Avevamo lamentato la
totale irragionevolezza mostrata nel pretendere dalle scuole altri
adempimenti burocratici, con conseguenti controlli e sanzioni, in un
contesto mai toccato dal dilagare dei fenomeni corruttivi che ha caratterizzato
altre pubbliche amministrazioni.
Avevamo ricordato che
la scuola pubblica statale, per la sua costituzione formale e materiale e per
la sua storia, organizza e realizza, dall’avvento della Costituzione, le sue
attività in modo partecipato e trasparente e non ha bisogno di piani e
programmi, di controlli burocratici e di misure preventive, ma di risorse e
sostegno per svolgere bene le sue funzioni.
Ora sappiamo
che, grazie anche al contributo del MIUR ricordato nel suo
comunicato dal Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone, i processi che si
progettano e realizzano nella scuola sono tutti a rischio corruttivo e
che bisogna adottare le misure di prevenzione esemplificate nell’Allegato 1 nella
“intensificazione delle ispezioni mediante il servizio ispettivo”,
“pubblicazione sul sito internet della scuola”, “diramazione di circolari
esplicative”, “somministrazione di questionari anonimi alle famiglie”.
Le altre indicazioni non sono che la ripetizione di
quanto già è previsto dalla legge sulla determinazione preventiva da parte
degli organi collegiali della scuola dei criteri che sono a monte delle
decisioni.
Si consuma così una ulteriore ingiustizia a
danno della scuola pubblica statale e dei suoi lavoratori che aggrava le già
pesanti condizioni degli uffici e aumenta il già insopportabile sviamento dal
loro lavoro dei dirigenti scolastici, nominati dall’ANAC responsabili della
trasparenza.
Entro il 31 maggio 2016 i dirigenti scolastici,
sentito il consiglio di istituto, dovranno adottare il Programma
Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) da aggiornare entro il 31
gennaio 2018 e poi annualmente.
Il PTTI dovrà contenere tutte le misure organizzative
per la riduzione dei rischi corruttivi definiti dal Piano Triennale di Prevenzione
della Corruzione (PTPC) predisposto, sempre entro il 31 maggio 2016, dal
Direttore Generale Regionale.
Le scuole dovranno istituire sulla homepage del
proprio sito web la sezione Amministrazione Trasparente nella quale dovranno
essere pubblicati tutti i documenti indicati nell’Allegato 2.
L’attività di vigilanza dell’ANAC, anche al fine
dell’esercizio dei poteri sanzionatori, verrà avviata dal 1
settembre 2016.
Non lasceremo le scuole ad affrontare da sole questa ennesima
emergenza scaricata su di esse dai burocrati di turno.