da Il Sole 24 Ore - 24/8/2019 - Claudio Tucci
Arriva in Gazzetta ufficiale la legge, la n. 92 del 20 agosto 2019, che reintroduce nelle scuole italiane l’educazione civica. Il provvedimento, pubblicato il 21 agosto in Gazzetta, entra in vigore i primi di settembre. Ora è corsa contro il tempo da parte del Miur per far scattare le novità già a partire dall’anno scolastico che inizia a settembre (il 2019/2020). Da quanto fanno sapere dal ministero dell’Istruzione, ora con la legge pubblicata, sarebbe sufficiente un provvedimento ministeriale per avviare subito le nuove disposizioni, e non farle rinviare quindi al 2020/2021.
Questione tempi
A tenere in bilico la questione è il fatto che la scuola, ufficialmente, inizia il 1° settembre, ma le lezioni dal 5 settembre, è apripista Bolzano, e poi a seguire in base ai vari calendari regionali. La legge sull’educazione civica, in base al dettato normativo, doveva essere pubblicata 15 giorni prima l’avvio del nuovo anno (quindi entro il 16 agosto). Tuttavia, considerato che le lezioni iniziano dopo il 1° settembre, ci sarebbe spazio per un intervento ministeriale, che infatti si starebbe già studiando.
I tentativi dal 1958 al 2008
Nel merito, il provvedimento importa un restyling all’educazione civica, di fatto reintroducendola. Fu Aldo Moro, nel lontano 1958, quando sedeva in sella al ministero di viale Trastevere, a introdurre l’insegnamento dell’educazione civica; poi la “materia” nel 1990 uscì dai programmi scolastici, e solo nel 2008, con Mariastella Gelmini, si reintroduce “Cittadinanza e costituzione”, ma lasciandola, nei fatti, all’iniziativa dei singoli docenti.
Le novità: 33 ore di educazione civica
La nuova legge, adesso, cambia tutto: nel primo e secondo ciclo di istruzione si prevede l’istituzione, appunto, dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica, che sviluppa la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società. Iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile sono avviate dalla scuola dell’infanzia. Tocca ora alle scuole prevedere nel curricolo di istituto l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l’orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere il predetto orario gli istituti scolastici possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo.
La corsa contro il tempo nelle scuole
Ora le scuole, se si riuscirà a partire a settembre, dovranno correre per rispettare gli adempimenti previsti dalla nuova legge. Nelle scuole del primo ciclo, prosegue la legge, l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è affidato, in contitolarità, a docenti sulla base del curricolo. Le istituzioni scolastiche utilizzano le risorse dell’organico dell’autonomia. Nelle scuole del secondo ciclo, invece l’insegnamento è affidato ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia. Per ciascuna classe è individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento. L’insegnamento trasversale dell’educazione civica è oggetto delle valutazioni periodiche e finali. Il docente coordinatore formula la proposta di voto espresso in decimi, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica. Il dirigente scolastico verifica la piena attuazione e la coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa.