Secondo ciclo: Bertagna contesta il disegno di legge


Secondo Giuseppe Bertagna, la "grande scommessa storica" di affiancare al sistema dei licei un sistema di istruzione e formazione professionale di pari importanza "risulta pesantemente compromessa". Lo scrive in un lungo, puntiglioso saggio pubblicato nel numero 2/2005 della "Rassegna CNOS" (Centro Nazionale Opere Salesiane).   Interferenze politiche (di AN e soprattutto dell’UDC nell’ultima fase), incapacità delle Regioni di utilizzare in termini strategici lo spazio loro offerto dal Titolo V della Costituzione e dalla legge n. 53/2003, tendenze conservatrici e continuistiche emergenti in seno all’Amministrazione scolastica centrale, hanno favorito il progressivo avvicinamento del modello "neolicealistico" prefigurato nel decreto legislativo a quello "panlicealistico" contenuto nella legge n. 30/2000, anch’esso assai penalizzante per i percorsi professionali.   "Leggere il disegno ordinamentale che emerge dall’ultima versione disponibile del decreto" (quella approvata dal Consiglio dei Ministri, ndr) attraverso la metafora del campionato di calcio: serie A, B, C, D ed E, che già serve per descrivere come stanno oggi le cose nella gerarchia esistente tra licei, istituti tecnici, istituti professionali, formazione professionale e apprendistato non sembra, dunque, una forzatura polemica".  Colpisce che ad affermarlo sia uno dei massimi ispiratori della legge n. 53, che evidentemente ne contesta l’interpretazione e gli strumenti attuativi.  (fonte: Tuttoscuola)

 
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