Nonostante il notevole merito del ministero Moratti nell’essere riuscito, in tre anni, a migliorare l’avvio regolare dell’anno scolastico nelle scuole statali, anche quest’anno la scuola è, ancora a tutt’oggi, agitata dal tormentone delle supplenze, delle graduatorie, secondo i vari metodi usati nei vari CSA italiani.
C’è il CSA piccolo che fa le nomine come si è sempre fatto e ci sono quelli grandi come Milano e Roma o Napoli che hanno istituito il sistema delle scuole-polo che, nella buona sostanza, non sono altro che l’abuso del volontariato indefesso di una quindicina di presidi che, per undici ore al giorno, sfornano supplenti per tutte le scuole della provincia. «Eravamo circa una dozzina, tutti volontari. Arriviamo in provveditorato alle 8.30 del mattino, non alziamo lo sguardo dai tabulati, finiamo di fare nomine alle 21. Se va bene. Non ci viene offerto nemmeno un bicchiere d’acqua»: così, senza più energia, si sfoga a Milano Francesca Lavizzari, capo dell’istituto Cavalieri di via Anco Marzio. Lei è una dei responsabili delle «scuole-polo»: pochi, non pagati, e «spesso insultati dai colleghi se si verifica qualche disguido», impegnati a smaltire una valanga di graduatorie.
Ma questa non è una fissa del provveditore di Milano. Sono le norme attuali (D.M. 103 del 04/06/01 e dal D.M. 201 del 25/05/00) che favoriscono questa procedura, all’interno di un meccanismo spropositato, costoso e spesso inconcludente.
E da tre anni è una corsa contro il tempo !
Questa corsa non funziona e non può funzionare: ad una settimana dall’inizio delle lezioni in alcune regioni, moltissime scuole di Milano, Roma, Napoli attendono ancora la copertura di numerosi posti a supplenza ! Anche con il sistema delle “scuole-polo” !
A questo si aggiunga l’impossibilità per il sistema informatico del Miur di aggiornare per tempo le graduatorie degli aventi diritto (questi pozzi oscuri e senza fondo. Quest’anno la II e III fascia di quelle di istituto non sono ancora disponibili).
Ne consegue l’impossibilità per i dirigenti scolastici di avere dati certi per le nomine. Chi non ricorda il tormentone dello scorso anno che ha portato a rifare graduatorie e nomine da novembre in poi !
Negli ultimi mesi dello scorso anno scolastico anche DiSAL, come tutti i sindacati, ha proposto al Ministero indicazioni per modificare e migliorare il diabolico marchingegno delle supplenze. E le sue nefaste conseguenze non finiscono con le nomine annuali, ma proseguono con quelle temporanee durante l’anno, con gravi danni agli alunni specie delle scuole elementari, il più alto numero di scuole con la necessità, durante l’anno, di sostituzioni immediate.
Occorre ormai che tutti riconoscano l’impossibile funzionamento del meccanismo.
Riportiamo qui di seguito il documento mandato da DiSAL al Miur e le proposte di alcuni sindacati.
Ma con realismo occorre riconoscere che nessuna modifica interna dell’attuale meccanismo delle graduatorie (le norme citate ed il Regolamento attuativo) permetterà mai un efficace funzionamento della scuola statale e tanto meno una loto qualità formativa.
Come funzionano le cose negli altri paesi ? In tutti, tranne la Francia, la chiamata dei docenti è diretta dalle singole scuole o di concerto con gli enti locali; non esistono le diaboliche “graduatorie provinciali”. In Francia poi non esistono neppure i docenti supplenti: a sostituire i docenti assenti sono i “sorveglianti” figure che non appartengono neppure alla docenza.
Purtroppo però vecchi pregiudizi e inveterate ideologie impediscono l’unica soluzione: appunto quella della chiamata diretta da parte delle istituzioni scolastiche autonome. Finché non si giungerà a questa scelta (largamente praticata in gran parte dei paesi occidentali ed in quasi tutte le nuove democrazie dell’est) il tormentone d’inizio d’anno continuerà a vanificare gli sforzi di chi lavora al miglioramento della scuola italiana.
Modificare o abrogare il meccanismo delle supplenze ? Documenti |
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