Fonte: Orizzonte scuola. Articolo del 28 maggio 2023. Parere sullo schema di direttiva ministeriale dal titolo “Criteri per la rotazione dei dirigenti scolastici”
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso con quasi unanimità di voti il proprio parere sullo schema di direttiva ministeriale dal titolo “Criteri per la rotazione dei dirigenti scolastici”. Con una sola astensione, la decisione segna un momento importante nel settore dell’istruzione italiana.
Il CSPI ha chiarito che l’argomento della direttiva riguarda i criteri generali e le modalità di applicazione della rotazione dei dirigenti scolastici, seguendo le indicazioni dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) che vanno dalla Determinazione n. 241 dell’8 marzo 2017 fino alla nota del 9 gennaio 2023.
Il fulcro della direttiva, previsto per entrare in vigore a partire dall’anno scolastico 2023/24, impone l’obbligo di rotazione dopo tre incarichi triennali di direzione nella stessa istituzione scolastica. Questo requisito si applica a tutti i dirigenti scolastici in grado di svolgere almeno un altro incarico triennale completo in un’altra istituzione scolastica, prima del loro collocamento in quiescenza d’ufficio.
Il CSPI ha altresì sollecitato l’Amministrazione a garantire un’introduzione graduale dell’obbligo in questione, considerando la specificità delle funzioni delle istituzioni scolastiche e il ruolo del dirigente nel garantire la qualità del servizio per il successo formativo degli studenti. Tale richiesta tiene conto delle molteplici misure già adottate dalle istituzioni scolastiche per contrastare la corruzione, tra cui la trasparenza degli atti, la rendicontazione periodica all’organo di gestione, la doppia sottoscrizione degli atti di spesa e il controllo sulla gestione amministrativo-contabile da parte dei revisori dei conti.
Infine, il CSPI ha espresso il desiderio che l’Amministrazione trovi nuove misure in futuro per valorizzare la specificità dei dirigenti scolastici e dei processi attuati. La rotazione è vista come un modo per promuovere la diversità di esperienze e competenze tra i dirigenti, ma si riconosce anche l’importanza di mantenere l’alta qualità del servizio educativo offerto.