Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è stato ospite stamattina, 27.02.2024, su RTL 102.5 intervenendo sul telefono a scuola: “mai parlato di divieto dei tablet”
«Ho annunciato che nelle linee guida sulla cittadinanza ci sarà un forte consiglio a non utilizzare il cellulare a fini didattici nelle scuole dell’infanzia e fino alle scuole medie; riguardo ai tablet non ho mai parlato in termini di divieto di utilizzo.
Nelle primarie il tablet non deve sostituire la scrittura con carta e penna e deve essere utilizzato solo per finalità didattiche. Nelle scuole superiori penso che l’uso del tablet sia consigliabile in alcune occasioni.
Il problema non è l’utilizzo del tablet ma l’uso del cellulare, che è uno strumento di distrazione; inoltre, vedo difficile anche nelle scuole superiori l’utilizzo dei cellulari per scopi didattici. Per vari motivi credo che un utilizzo didattico del cellulare non sia consigliabile.
Le linee guida per la cittadinanza parleranno solo di un cellulare che viene sconsigliato dalla primaria alle medie per uso didattico e di un tablet che viene consigliato solo per uso didattico».
Le altre tematiche affrontate
Il ruolo della scuola nella società di oggi
«La mia idea di scuola è una scuola costituzionale che mette al centro la persona, valorizza i talenti di ogni giovane e si ispira alla cultura del rispetto. È una scuola fondata sull’impegno. Credo che il merito debba essere declinato in questi termini; non si può pretendere risultati di eccellenza oggettivi da chiunque, invece si può chiedere a chiunque di realizzare il meglio che può dare con impegno. È proprio questo il senso della scuola dei talenti: valorizzare le potenzialità di ciascuno. Ognuno ha dentro una ricchezza meravigliosa. Ho visitato alcune scuole di formazione professionale che hanno saputo valorizzare ragazzi con precedenti di furti e droga; quei ragazzi si sono riscattati, hanno trovato motivazione perché quelle scuole hanno saputo valorizzare i loro talenti e abilità. Questo è il modello di scuola costituzionale che ho in mente».
“Serve ridare valore alla figura del docente”
«Giro molte scuole e trovo docenti meravigliosi, fortemente motivati, e credo che questa sia la vera forza della scuola italiana. Dare anche a loro quella centralità del loro ruolo è importante, ed è per questo che insisto nel ridare autorità e centralità ai docenti. Non è un problema solo italiano la lamentela della fuga dei docenti dalla scuola, non solo per problemi economici ma anche perché la figura non è adeguatamente valorizzata. Ridare valore alla figura del docente è un'altra delle missioni che mi prefiggo, fortemente condivisa dal governo. Come? Partendo innanzitutto dagli stipendi. Uno studio INVALSI ha testimoniato che con gli aumenti che si sono verificati con la chiusura degli ultimi contratti, il potere di acquisto dei salari è salito di alcune posizioni nella classifica europea. E contiamo nel 2024 di aumentare ulteriormente il salario del personale della scuola».
Stipendi adeguati alle città
«Il problema non è pensare a stipendi differenziati ma capire come creare le condizioni perché chi vive in posti dove il costo della vita è più alto non vada a perderci. Con alcune regioni stiamo ragionando per immaginare delle soluzioni abitative di favore. Ci sono gli strumenti all'interno della contrattazione per immaginare un welfare territoriale per affrontare il problema per le persone che lavorano e vivono in realtà dove il costo della vita è elevato. Ad esempio, una soluzione che abbiamo già adottato per le aree di montagna, aree disagiate dove i docenti non vogliono andare, è un punteggio aggiuntivo e lo scarico di una parte dell’affitto. Questo può essere un incentivo forte. Le soluzioni ci sono, dobbiamo dialogare con i sindacati per risolvere un problema che incide sulla disponibilità del personale docente di lavorare in alcune aree».
“Tutte le supplenze brevi sono state pagate, nessun ritardo”
«I ritardi nei pagamenti delle supplenze brevi sono un problema che trasciniamo da più di dieci anni. Attualmente tutte le supplenze brevi sono state pagate, non ci sono ritardi nei pagamenti. Abbiamo fatto una proposta al MEF per dare una risposta a questo problema che si protrae da molto tempo».
Voti a scuola
«C’è un giudizio analitico e tecnico che serve per i docenti, anche per la carriera successiva degli studenti. Ma accanto a una valutazione analitica ci deve essere anche un documento, chiamiamolo pagella, dove si fotografa l’apprendimento del giovane in modo chiaro. Qualsiasi genitore e studente riuscirà a capire il quadro chiaramente».
Riforma del sostegno
«Innanzitutto nel settembre dello scorso anno abbiamo assunto 13 mila insegnanti di sostegno; poi abbiamo introdotto una novità importante: chi assume il ruolo deve restare su quella cattedra per almeno tre anni. Abbiamo già pronta una norma che sarà presentata nel prossimo consiglio dei ministri e prevede che, a richiesta dei genitori se sono soddisfatti di come il docente si è rapportato con il giovane con disabilità, il docente può restare accanto allo studente per tre anni; è importante per garantire la continuità didattica. Abbiamo indirizzato una parte importante del PNRR per abbattere le barriere architettoniche. Le università devono garantire più formazione sul sostegno ed è in atto un'interlocuzione con i vari rettori perché mettano a disposizione più posti di specializzazione sul sostegno».