Fonte: Il Sole 24 Ore. Articolo del 22 maggio 2024.L’Anp ha chiesto un tavolo tecnico per risolvere le criticità.
Quasi 500 scuole hanno sostenuto, rendicontato e inoltrato la richiesta di pagamento delle spese sostenute all’Unità di Missione del Pnrr senza ottenere alcun esito. A scriverlo è il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, che ha chiesto di convocare con urgenza il Tavolo tecnico per risolvere le criticità.
Scadenze ravvicinate, le scuole in difficoltà
«In grande sofferenza - ha fatto notare il presidente di Anp - versano numerosissime istituzioni scolastiche, stante l’approssimarsi della scadenza del 30 giugno quale data conclusiva delle attività connesse al Piano Scuola 4.0. Dopo la riunione del Tavolo tecnico sul Pnrr dello scorso 29 aprile, l’Anp ha avviato una rilevazione delle istituzioni scolastiche che, a fronte della rendicontazione di spese effettivamente sostenute, hanno inoltrato - già da mesi, talvolta - la richiesta di pagamento della quota intermedia del finanziamento senza esito alcuno. La rilevazione ci ha consentito di individuare ben 458 scuole ed è stata tempestivamente comunicata all’Unità di Missione».
Difficoltà gestionali
«Queste istituzioni scolastiche - ha proseguito Giannelli - si trovano, attualmente, nell’impossibilità di adempiere a tutti gli obblighi assunti con gli operatori economici. Là dove possibile, i colleghi stanno attingendo alle disponibilità finanziarie delle loro scuole operando corpose anticipazioni di cassa ma la maggior parte di essi non ne ha la possibilità per incapienza finanziaria. Ciò determina insormontabili difficoltà gestionali poiché, se da una parte gli operatori economici esigono il pagamento delle fatture emesse e, in mancanza dello stesso, paventano il ricorso alle vie giudiziali, dall’altra i Revisori dei conti richiamano i dirigenti al rispetto della normativa sulla riduzione dei tempi di pagamento della P.A., incisa fortemente proprio dalle riforme del Pnrr. In parole più povere, i colleghi si ritrovano ”tra incudine e martello” e questo è francamente inaccettabile».