Precari e abilitazione, perché i docenti delle paritarie sono ancora penalizzati?


Fonte: Il sussidiario.net. Articolo di Roberto Pasolini del 31.05.2024. Docenti precari e abilitazione: le università hanno pubblicato i bandi, ma i posti non sono sufficienti e i prof delle paritarie resteranno penalizzati

Sono passati più di tre mesi da quando l’autore di un articolo pubblicato su questa testata aveva paragonato ad una “novella Odissea” il percorso che il precario di una scuola paritaria sta intraprendendo per ottenere l’agognato titolo di abilitazione, dopo anni e anni di attesa, che gli permetterebbe di poter stabilizzare finalmente la sua posizione lavorativa con un contratto a tempo indeterminato.

Di recente si è visto un altro passo avanti: sono stati pubblicati i bandi delle università ai sensi del DDMM n. 621 del 22 aprile 2024 concernente la “Autorizzazione dei posti e modalità di selezione per l’attivazione dei percorsi di formazione iniziale dei docenti a.s. 2023/2024” e del DDMM n. 620 del 22 aprile 2024 concernente la “Riserva dei posti per i percorsi di formazione iniziale dei docenti per l’a.s. 2023/2024”. Un passo avanti, ma per i nostri naviganti il percorso per raggiungere la meta è ancora lungo e per alcuni comincia a configurarsi l’impossibilità di raggiungerla nei tempi sperati.

Il ministero dell’Università e della Ricerca con Nota 9171 del 14 maggio 2024 ha dato le “Indicazioni operative sulle procedure di attivazione dei percorsi di formazione insegnanti A.A. 2023/2024 e 2024/2025”. La previsione indicata per la conclusione del percorso per il conseguimento del titolo, novembre/dicembre 2024, è sicuramente plausibile, poiché correlata alla partecipazione alla seconda procedura concorsuale PNRR per il personale docente, da bandire nel mese di novembre/dicembre 2024. 

I percorsi che si attiveranno nei prossimi mesi per raggiungere l’obiettivo sopra indicato sono tre, come indicato nella tabella contenuta nella nota del ministero:

- Percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale corrispondente a non meno di 60 CFU/CFA di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59 (allegato 1 del DPCM);

– Percorso preordinato all’acquisizione dei 30 CFU/CFA, di cui all’articolo 2-ter, comma 4 bis, del decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59;

– Percorso preordinato all’acquisizione dei 30 CFU/CFA, di cui all’articolo 18 bis, comma 3, primo periodo del decreto legislativo 13 aprile 2017 n. 59 (allegato 3 del DPCM), necessari quale requisito ai fini della partecipazione al concorso.

La nota prevede, inoltre, che nell’anno scolastico 2024/25 verranno attivati altri cinque percorsi per i quali non è ancora indicata una previsione per la conclusione del percorso per il conseguimento del titolo.

L’organizzazione prevista non è priva di complicazioni per i precari della scuola paritaria, poiché dopo aver superato, grazie all’intervento del ministro Valditara, l’imprevisto legato al fatto che la legge 112 del 19 agosto 2023 non prevedeva esplicitamente, tra i destinatari dei percorsi da 30 CFU, la categoria dei docenti con tre anni di servizio nelle scuole paritarie, come ricordato nell’articolo già citato, i posti messi a disposizione non sono sufficienti per permettere a tutti i docenti in attesa di abilitazione di poterla acquisire in tempi brevi.

Questa situazione non era prevedibile, poiché la separazione del titolo abilitante dal reclutamento nei ruoli dello Stato prevista dal DPCM del 04 agosto 2023 fa sì che, conseguita l’abilitazione, i docenti potranno scegliere liberamente se essere assunti e stabilizzati nelle scuole paritarie o partecipare ai concorsi pubblici per accedere al ruolo nelle scuole statali, ma non avranno diritti per l’inserimento in graduatorie e/o agevolazioni per i concorsi statali.

L’immaginario collettivo prevedeva, vista la mancanza di interferenze con le graduatorie e le assunzioni nello Stato per chi conseguirà l’abilitazione, che la possibilità fosse offerta a tutti i richiedenti, ma la disponibilità dei posti ha tenuto conto delle necessità dello Stato con un incremento percentuale sulle stesse onde poter comprendere, almeno in parte, anche i docenti con i tre anni di servizio nella scuola paritaria. Questa modalità organizzativa comporta che l’offerta di abilitazione non è stata fatta per tutte le classi di concorso e che anche nelle classi di concorso in cui è stata offerta la possibilità di abilitazione i posti non coprono tutte le richieste.

Ai docenti precari della scuola paritaria non resta che armarsi di pazienza (dicono sia la virtù dei forti), qualità che hanno dimostrato di possedere in tutti questi anni di attesa. Il percorso è avviato: alcuni arriveranno prima, altri dovranno aspettare il proprio turno, ma il processo non dovrebbe più fermarsi.

In futuro, terminato questo periodo di transizione, il problema sarà risolto alla radice poiché, come stabilisce la legge che regola le nuove modalità di reclutamento, chi vorrà potrà acquisire l’abilitazione durante il percorso di laurea grazie ad un percorso contemporaneo di 60 CFU completo, comprensivo del tirocinio diretto presso le scuole e le sofferenze, le difficoltà che tanti giovani hanno dovuto affrontare in questi anni per poter aspirare ad una stabilità del posto di lavoro, rimarrà solo nei loro ricordi.



 
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