DiSAL: delusione per l'ordinanza sui debiti scolastici


Di.S.A.L. - Dirigenti Scuole Autonome e Libere

 Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie  - Ente qualificato dal Miur alla formazione

   

 

Milano, 7 novembre 2007

Comunicato

 

Delusione per l’Ordinanza applicativa del Decreto 80 sul recupero dei debiti scolastici.

 

Con l’emanazione dell’O.M. 92 si è persa l’occasione, attraverso un rinvio al prossimo anno, di avviare nelle scuole la riflessione ed il confronto su di modelli didattici ed organizzativi capaci di rispondere effettivamente al principio sacrosanto della maggiore serietà per la scuola e per gli studenti.

Infatti, come abbiamo da tempo segnalato, era indispensabile mettere mano all’infinito rinvio dei debiti non sanati e delle preparazioni lacunose che gli studenti si portavano alla maturità, dove avviene da tempo la sanatoria generale. Ma la reintroduzione degli esami di settembre, pur se negata perché sotto  altro nome, unita al complesso meccanismo introdotti dal DM 80 rispondono in modo solo formalistico al principio giustamente perseguito.

Ai seri limiti del decreto, l’ordinanza aggiunge anche il vincolo della durata minima di 15 ore per corsi di recupero, imponendo di fatto (dopo aver parlato di diversità) un modello unico ad un problema didattico che invece esige (come le esperienze delle scuole più impegnate ha dimostrato) una vera diversificazione di forme e metodi, a seconda del tipo di lacuna che si deve recuperare.

Il testo poi, alla faccia della autonomia didattica più volte citata, entra in una serie dettagliata di indicazioni particolari, che renderanno più complicati i progetti di istituto.

A questo si aggiunge il fatto che i fondi stanziati per gli IDEI (la vecchia formula non sostituita) con decreto e ordinanza non potranno  più essere utilizzati per sviluppare le capacità fino alle eccellenze. Si rischia quindi di piegare tutta la progettazione sulla giusta necessità di recuperare gli alunni in difficoltà, trascurando di offrire opportunità anche ai migliori e più impegnati.

Ma si sa: la coperta scolastica è sempre corta !

Infine diverse contraddizioni interne delle due norme, che potevano essere meglio ponderate con un anno di riflessione nelle scuole, saranno inevitabilmente fonte di contenziosi, se non addirittura di vere e proprie impugnative, come avverrà nel caso del comma 1 dell’art. 8 della recente ordinanza.

Per parte propria i presidi di DiSAL continueranno ad affrontare nelle  scuole seriamente il problema delle difficoltà di studio e dello sviluppo delle capacità degli studenti, anche ricercando nuovi modelli didattici ed organizzativi. Ma questi testi, al di là delle intenzioni di chi li ha prodotti, non saranno certo di aiuto.

 

Per la Direzione

Il presidente

Roberto Pellegatta

 

 

 

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