Sistema nazionale di valutazione: proposte DiSAL


Proposte per un Sistema Nazionale di Valutazione
1. Un Sistema Nazionale di Valutazione che si occupi di tutte le componenti della Amministrazione e del Sistema Scolastico dovrà essere strettamente collegato alle comunità scolastiche, in funzione delle quali il Sistema stesso assume valore e significato. Questa strada è per ora limitata da notevoli rigidezze nel campo dell'autonomia, dall'incompiutezza di un processo di parità, dalla mancanza di un riordino dei cicli scolastici e dalla assenza, conseguente, di curricoli e standard nazionali.
Esso dovrà perseguire la doppia finalità:
a. a livello nazionale, la raccolta e diffusione di tutte i dati sui risultati dell'azione di istruzione e formazione (attraverso indicatori riferiti al curricolo nazionale), per accertare la qualità del servizio di una scuola, intesa come l’insieme dei processi che caratterizzano la singola scuola e che vengono messi in atto secondo le caratteristiche della libertà e della creatività per rispondere al bisogno di educazione e di cultura. Il sistema di valutazione non deve stabilire il valore “assoluto” del servizio di una scuola, ma ne identifica l’efficacia relativamente al contesto, alle risorse e alla situazione in cui si opera, nonché i margini di miglioramento dell’offerta. La qualità si accerta quindi non attraverso il controllo dei processi, ma sui risultati che si ottengono in ordine alla valorizzazione e alla promozione della persona dello studente. Il sistema deve inoltre favorire la comparazione degli istituti con gli standard nazionali, degli istituti tra loro e dei risultati dell'apprendimento nel sistema nazionale con i sistemi scolastici degli altri paesi;
b. a livello regionale, il sostegno tecnico-professionale all'autovalutazione degli istituti per collaborare al loro miglioramento qualitativo, per aiutare i soggetti di una scuola a migliorare il servizio, l’apprendimento e i risultati dell’azione scolastica. Questo fattore rende dinamico e utile il sistema di valutazione, in quanto rappresenta uno degli elementi che concorre al miglioramento della vita della scuola nei suoi diversi aspetti. Sempre a livello regionale e quindi collegato ai centri di spesa del sistema scolastico, il SNV dovrà, solo in casi estremi e sempre concordati con le singole istituzioni, prevederne il ridimensionamento di budget per istituti ritenuti gravemente al di sotto degli indici di qualità stabiliti.
2. Un SNV deve evitare di imporre surrettiziamente un modello ideale di scuola, ma deve porre in essere le condizioni per riconoscere la qualità di una scuola nelle performance che realizza, pur se diverse sono le modalità di arrivarci; deve quindi accertare la qualità di una scuola sui risultati e non piegare la scuola a procedimenti standardizzati. Per accertare la qualità del servizio di una scuola bisogna individuare uno standard minimo di performance, al quale deve essere paragonato l’offerta concreta della scuola. L’identificazione di uno standard minimo di performance e non dei procedimenti standard per raggiungerli risulta decisivo per fare della valutazione un fattore di promozione della qualità della scuola, che così diventa un obiettivo che i soggetti scolastici perseguono creativamente.
3. Lo standard minimo di un sistema scolastico è stabilito a livello nazionale. Gli standards minimi si rilevano attraverso indicatori degli aspetti cognitivi, che devono essere identificati in riferimento alla quota nazionale del curricolo, la quale non deve superare i due terzi del curricolo complessivo. Si tenga conto che un SNV tende inevitabilmente a dare in modo indiretto precise indicazioni sia sul livello disciplinare sia, se assume un’unica metodologia di valutazione, sulle metodologie di insegnamento. Per questo gli standard minimi devo riferirsi alle conoscenze ed alle abilità ritenute essenziali dal curricolo nazionale, senza intervenire sui processi e sulle metodologie che competono alle scuole autonome.
4. Nell’identificazione degli indicatori si suggerisce:
a. per la scuola di base ( includendo sia il livello elementare che quello medio) di fare riferimento alla lingua italiana, alla lingua straniera, alla matematica e alla storia;
b. per la scuola secondaria, oltre agli indicatori della lingua italiana, della lingua straniera, della matematica e della storia, di fare riferimento ai curricoli delle discipline di indirizzo;
c. comunque, di identificare l’incremento di performance tra l’inizio e la fine del percorso scolastico (valore aggiunto) al fine di migliorare l’offerta della scuola. Il valore aggiunto permette la identificazione delle potenzialità positive presenti dentro l’ambiente scolastico, che possono essere così valorizzate per ottenere un ulteriore incremento.
5. Un SNV potrebbe essere così delineato:
a. una Agenzia nazionale autonoma dalla Amministrazione scolastica (anche per evitare ancora le critiche dell'OCSE all'INV…… costituito ultimamente), che organizza il livello nazionale del SNV e si limita a coordinare e dare linee di indirizzo a Centri Regionali per la Valutazione. L'Agenzia, dotata di proprio budget, riceve gli obiettivi di lavoro dal Ministero dell'Istruzione e potrà valersi di esperti esterni, emettere bandi di azione valutativa scegliendo i soggetti cui affidarla in base a criteri di efficacia, efficienza ed economicità.
b. un Comitato Nazionale di Valutazione che stabilisce lo standard minimo di performances (indicatori cognitivi) e gli indicatori relativi agli altri aspetti della valutazione (non cognitivi, contesto, risorse, processo, risultati).
c. il Comitato Nazionale di Valutazione appronta test standardizzati che abbiano valore per tutto il territorio nazionale, in riferimento ai quali - a livello regionale - una Commissione mista di valutazione, composta da ispettori del Comitato Nazionale di Valutazione, da dirigenti scolastici ed insegnanti, appronterà questionari aperti. I questionari aperti conterranno temi, quesiti e problemi assimilabili alla normale didattica, così che la valutazione sia riferibile alla realtà della scuola e non risulti astratta.
d. la Commissione mista di valutazione somministrerà i test e ne valuterà i risultati, accertando l’accettabilità del servizio della scuola.
e. la componente pedagogica dell’Agenzia nazionale di valutazione analizzerà periodicamente i risultati dei test e in base ad essi aggiornerà i test standardizzati.
6. Ogni istituzione scolastica deve essere stimolata ad adottare un sistema permanente di auto-valutazione, che potrà essere supportato dagli aiuti ed esperti esterni del sistema nazionale. Le scuole devono essere obbligate a sviluppare l’auto-valutazione, ma sono libere nella scelta della metodologia. I risultati dei processi di auto-valutazione dei singoli istituti devono essere pubblici.
Possibili indicatori di processo a livello di singola scuola
a. Esistenza di progettazione e strutturazione della scuola b. Livello di partecipazione e di preparazione dei docenti c. Coinvolgimento delle famiglie d. Continuità didattica e. Clima scolastico, livello delle relazioni interne f. Accesso facilitato e uso funzionale dei servizi della scuola g. Tempi di erogazione di servizi amministrativi all'utenza h. Dotazione di attrezzature e laboratori i. Organizzazione didattica sugli obiettivi, sui criteri di valutazione j. Successo formativo, azioni di sostegno e recupero k. Tasso di successo nella scelta universitaria/lavoro l. Utilizzo delle risorse m. Elementi indicativi di soddisfazione a livello dei genitori, degli insegnanti, della dirigenza, degli studenti. n. Andamento delle iscrizioni, elementi di domanda e offerta. o. Livello e modalità di impegno degli studenti nelle attività libere. p. Livello di aggregazione dei genitori. q. Spesa pro-capite per alunno.
7. Sono diversi i rischi indotti da un SNV basato su indicatori. Quelli qui elencati sono solo alcuni già conosciuti e sono comunque solo parzialmente evitabili, visto che ogni processo di auto-valutazione interna alle scuole è strettamente legato al livello delle relazioni tra i soggetti coinvolti e delle motivazioni che li sorreggono. Per questo la seconda finalità del SNV va sempre praticata quale elemento centrale del SNV, finalità dunque prevalente.
I più diffusi rischi sono:
a. che le scuole sottoposte a valutazione concentrino i loro sforzi per massimizzare i risultati solo agli indicatori presenti nel sistema di valutazione, a scapito degli interessi più generali della scuola e degli allievi. Probabilmente il migliore modo di evitare la "funzionalizzazione" dell'insegnamento agli indicatori di valutazione è quello di separare istituzionalmente la finalità puramente conoscitiva ed informativa dei dati raccolti (per il sistema nazionale ed i sistemi locali e per le comparazioni internazionali) dal sistema a livello nazionale, dai compiti di miglioramento, di sostegno alle scuole autonome o, per casi limite, di intervento per gravi assenze di risultati attesi: compiti da affidare non al sistema di valutazione ma agli Enti ai quali a livello regionale è affidata la funzione di programmazione dell'offerta formativa, di concerto con gli organismi delle scuole autonome, in tal caso evidentemente con esclusione degli istituti non dipendenti dallo Stato.
b. di concentrare gli sforzi sul miglioramento di indicatori di performance, che sono spesso legati ad un ottica di breve periodo (il risultato ottenuto in determinati test ad esempio), mentre l’interesse generale sarebbe quello di accrescere gli esiti formativi di lungo periodo (successo nel mondo del lavoro, ecc.).
c. la possibilità per singole istituzioni scolastiche di manipolare le misure sulla cui base gli indicatori sono costruiti al fine di figurare il meglio possibile. Tale rischio risulta tanto maggiore, quanto più gli indicatori vengono utilizzati per politiche di allocazione di risorse e/o vengono resi pubblici.
8. Si pone il problema del rapporto tra l'azione del SNV e dei vari Centri Regionali con l'ormai indispensabile esigenza di attivare una valutazione delle prestazioni dei professionisti della scuola (dirigenti, docenti e non docenti) e della Amministrazione scolastica nel suo complesso, specie in relazione agli obiettivi ai quali la loro azione è chiamata ad indirizzarsi. A tutt'oggi tale valutazione avviene solo in modo parziale ed indiretto attraverso l'andamento delle scelte dell'utenza. La scuola italiana, specie se statale, oggi è ancora fortemente autoreferenziale. Ma non è qui luogo dove affrontare questo corno della questione, poiché essa esige innanzitutto una revisione radicale dell'attuale meccanismo di reclutamento, senza la quale revisione ogni sistema di valutazione, ad esempio, dei docenti si rivelerà sempre un inutile ed inefficace apparato burocratico.
 
Salva Stampa Esci Home