Maturità: un'imponente, inutile e dispendiosa macchina


Non riusciamo a condividere il battagle giornalistico sull'esame di stato e neppure le valutazioni positive, moderate o no, su questo rito il cui risultato (punteggio finale) non viene più valutato da nessuna università o ditta seria. Ci pare che questo contributo di Tuttoscuola rimette a fuoco una riflessione che da anni stiamo proponendo alla scuola italiana. (DiSAL)

 

 

Maturità: in calo i candidati ottisti e gli esterni

Tra candidati interni e privatisti sono quasi mezzo milione (496.637) i ragazzi della maturità 2008.   Ancora una volta saranno gli istituti tecnici quelli con il maggior numero di candidati (37,8%), seguiti dai licei scientifici con il 21,5%.  Tuttoscuola pubblica uno speciale sui numeri e sulla macchina organizzativa delle maturità 2008. Un rito costoso (183 milioni di euro), in cui quasi il 95% degli esaminandi sarà promosso, il cui risultato sarà ben poco tenuto in considerazione dall'università e dal mondo del lavoro.   Saranno un terzo in meno i candidati esterni agli esami di Stato 2007-2008 (24.885, cioè 6.412 in meno rispetto all'anno scorso), mentre sono quasi spariti gli "ottisti" (solo 86), cioè i candidati ammessi all'esame per merito, con il premio di un anno di anticipo per aver conseguito la media dell'8 in quarta e 7 in ogni materia nei due anni precedenti.   Secondo i dati forniti dal ministero dell'istruzione, i candidati diciannovenni, e quindi in età regolare, saranno circa 340.000 (il 68% dei candidati); 140.000 (il 28%) hanno vent'anni ed oltre (e quindi sono in ritardo di uno o più anni) e di questi 55.000 hanno ventuno anni o più. A questi si aggiungeranno i 20.000 ragazzi in anticipo sull'età (il 4%), in maggioranza (16.000) nelle regioni del Mezzogiorno.   Tra i candidati le ragazze sono, anche se di poco, la maggioranza (51%). Una differenza che diventa sensibile a seconda del tipo di istituto. Mentre nei tecnici le donne sono solo il 36% e nei professionali il 45%, nei licei le ragazze diventano la maggioranza con il 64%.  Le ragazze sono andate senz'altro meglio durante il loro percorso scolastico: dei 140.000 alunni in ritardo i maschi sono 85.000 e le femmine 55.000.  Sono circa 12.000 i candidati stranieri (l'anno scorso erano 9.000). Circa tre quarti di loro si presentano all'esame di Stato con uno o più anni di ritardo: i diciannovenni sono solo il 27,4%.   Oltre ai 52 candidati non vedenti, sono circa 6.000 gli alunni diversamente abili che affrontano  l'esame di Stato; tra questi circa 300 con minorazione dell'udito. 

Esame di Stato 2008

 

Tipo scuola

candidati

%

Licei Classici

54.094

10,9%

Licei Scientifici

106.557

21,5%

Ex Istituti Magistrali

40.886

8,2%

Licei Artistici e Istituti d'arte

18.540

3,7%

Licei Linguistici

4.397

0,9%

Istituti Professionali

84.415

17,0%

Istituti Tecnici

187.748

37,8%

Nazionale

496.637

100,0%

 

 

912 indirizzi di studio, un eccesso che moltiplica i costi

Sono ben 912 gli indirizzi di studio per i quali sono state scelte le materie oggetto di seconda prova scritta: 100 ad ordinamento tradizionale e 812 sperimentali, di cui 176 per i cosiddetti progetti assistiti e 636 per sperimentazioni autonome.   Greco al liceo classico; matematica allo scientifico; lingua straniera al linguistico; pedagogia al liceo pedagogico; elementi di architettura al liceo artistico: sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di Stato 2008 prevista per giovedì 19 giugno.   Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando anche i laboratori dell'istituto.   Le materie proposte sono: per l'indirizzo ragionieri, economia aziendale; per l'indirizzo geometri, costruzioni; nei tecnici per programmatori e in quelli per periti aziendali, ragioneria, Tecnica professionale, amministrativa, organizzativa, operativa;  nei tecnici industriali, elettronica e telecomunicazioni, meccanica, tecnologie chimiche.  In questi ultimi istituti, come in quelli professionali, prevalgono sia le materie tecnologico-laboratoriali (meccanica, elettronica, elettrotecnica, telecomunicazioni e impiantistica di varia natura), sia le materie scientifico-tecnologiche (chimica, biologia, microbiologia, fisica applicata).   Per il settore artistico (licei e istituti d'arte) la materia di seconda prova conserva il suo carattere progettuale e laboratoriale (architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni.


Serve ancora quell'imponente macchina da guerra?

Il residuo bellico da disinnescare a Monteporzio Catone, sui Castelli romani, venerdì 13 giugno ha rischiato di far saltare l'imponente macchina della maturità 2008, che però ha avuto la meglio su questo imprevisto: all'alba, prima della totale interdizione della zona in cui è inserito il Centro di elaborazione dati del Miur, i plichi delle prove d'esame, protetti dalle forze dell'ordine, sono stati prelevati, e portati al Ministero dell'istruzione a viale Trastevere in vista della loro distribuzione agli istituti scolastici di tutta Italia.   Non solo il Ministero della Pubblica Istruzione, ma anche quello dell'Interno sono impegnati nella procedura di predisposizione, prelievo e distribuzione dei plichi. Come funziona?   Messi ministeriali, mossi dalla periferia, si recano a Roma. Entrano in possesso del "malloppo" necessario a ciascuna provincia e lo custodiscono lungo il viaggio. Giunti a destinazione, prima di poter distribuire a ciascuna scuola ciò che alla stessa è destinato, il "pacco grande" deve essere portato in Questura. Qui finisce la missione dei messi.   A questo punto è la Questura che porta il "pacco grande" all'Ufficio Scolastico Provinciale (una volta si chiamava Provveditorato agli Studi). Lì lo si apre, finalmente, si verifica il numero delle buste, che vengono consegnate ai rappresentanti degli istituti scolastici presso i quali opereranno le commissioni. Le buste, così sventagliate, si trovano nella condizione più delicata. Ancora per poco, perché ogni rappresentante di istituto che abbia avuto in consegna (con regolare verbale e sottoscrizione di ricevuta) la busta non la porterà all'istituto: si dovrà recare presso la Questura o, nel caso dei paesi, presso i Carabinieri. Questo secondo passaggio al Ministero dell'Interno, dopo la fugace sosta in Questura del "pacco grande", risulta essere decisivo ai fini della tempestiva vera e propria partenza degli esami. Sono le forze dell'ordine, infatti, che la mattina del 18 giugno e le mattine successive porteranno a scuola le buste appropriate.    Nel frattempo le commissioni si saranno riunite in collegio per le operazioni di insediamento. Non ci sarà - quasi mai - bisogno di fare le presentazioni, dal momento che, per tenere sotto controllo la spesa, adesso i presidenti e i commissari si prendono dalla stessa città o dalla stessa provincia. Tolte le aree metropolitane, insomma, le commissioni sono "esterne" solo virtualmente. In realtà tra presidi e docenti ci sarà stata spesso consuetudine di lavoro, frequentazioni teatrali e soddisfazioni comuni di hobbies condivisi.


Un "war game" costoso e poco considerato

Tra pochi giorni circa mezzo milione di ragazzi, oltre 100 mila docenti, controllati e diretti da 12.500 presidenti in 25 mila commissioni d'esame, potranno dunque partecipare a questo war game imponente che costa 183 milioni di euro (360 miliardi circa delle vecchie lire).   Proprio come nei migliori giochi di simulazione, le forze di difesa della segretezza delle prove saranno schierate contro le fughe tecnologiche di notizie, le talpe telematiche e i video cellulari di ultima generazione. Qualche piccolo scontro vedrà i "nemici" momentaneamente vincenti, ma alla fine l'imponente macchina ministeriale uscirà vittoriosa, ancora una volta.   Nulla o poco da dire, dunque, sull'efficienza, ma tanto su cui riflettere circa l'efficacia dell'esame.   Una prova d'esame che, nonostante la recente maggior severità, di fatto non seleziona (6% di non maturi), che costa non poco, e che, con il voto finale, attribuisce riconoscimenti di competenza screditati e ignorati dall'università che preferisce accertare in proprio la preparazione degli studenti (i crediti scolastici previsti da una norma di Fioroni sono stati congelati). E i tantissimi che si perdono già al primo anno di università fanno pensare che i "maturi" non lo sono poi abbastanza per gli studi universitari.   Serve ancora?  (fonte: Tuttoscuola)

 
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