Inghilterra: chiusura in vista per 638 scuole medie
Il ricupero dei debiti formativi senza mezze misure
Norberto Bottani
L’autonomia delle scuole nei sistemi scolastici statali ha un prezzo: se i risultati non migliorano senza che ci siano manipolazioni dietro le quinte, la scuola perde la sua autonomia, è messa in un certo senso a balia oppure la si chiude. Questa procedura è applicata sia negli Stati Uniti sia in Inghilterra. Non si scherza con il servizio statale d’istruzione. Le scuole sono chiamate a rendere conto, ma non in modo dilettantesco. Che piaccia o non piaccia, con tutti i rischi del mestiere, le scuole sono valutate con la somministrazione di prove strutturate (i test) nelle discipline fondamentali (matematica e lettura), predisposte dai servizi nazionali di valutazione, prove che si eseguono applicando protocolli rigorosi. I punteggi conseguiti dagli allievi sono resi pubblici, almeno in Inghilterra. Questa è la tendenza attuale. Si adduce come argomento a favore che così facendo le scuole migliorano le loro prestazioni. Se ciò sia vero o meno non lo si può ancora comprovare con certezza. Quali siano le conseguenze sulla formazione degli allievi a media e lunga scadenza non è dato per ora saperlo. L’obiettivo è quello di far sì che tutti gli allievi acquisiscano il bagaglio minimo di competenze e conoscenze reputato necessario per cavarsela nella società contemporanea. La sfida non è affatto semplice, né per le scuole, né per gli studenti, né per i dirigenti, né per gli insegnanti, né per i valutatori, né tanto meno per le famiglie. Nei sistemi scolastici nei quali da anni le scuole autonome sono seguite , inquadrate, assistite e sostenute, sembra che si sia giunti ormai alla frutta. O si compie un salto di qualità o si chiude.
C’è chi non farà vacanza nel sistema scolastico inglese quest’estate.
Non si tratta di corsi di ricupero né di preparazione agli esami di riparazione per passare l’anno senza insufficienze nelle discipline fondamentali (ossia senza debiti formativi) ma di scuole intere [1] messe alla berlina e ricattate dalle autorità nazionali. Dirigenti, presidi e autorità locali hanno 50 giorni di tempo per sottoporre un piano di ricupero di queste scuole ritenute che non ce la fanno ad ottenere risultati decenti con tutti gli allievi che si presentano alle prove del certificato rilasciato alla fine della scuola media. 134 su 150 autorità locali sono state invitate a produrre piani dettagliati di salvataggio di queste scuole dal Department for Children, Schools and Families (DCSF).
In certe città - per esempio Manchester e Bristol - più della metà delle scuole medie statali si trovano in queste condizioni: o cambiano marcia e migliorano oppure saranno chiuse. Lo annuncia un articolo di BBC News pubblicato sabato 8 giugno. In cambio, se i piani di ricupero saranno approvati, il ministero stanzierà a queste scuole fondi speciali destinati a promuovere attività culturali, metterà a disposizione consiglieri ed esperti obbligherà le buone scuola della zona a cooperare con le scuole in difficoltà . Inoltre in queste scuole potranno intervenire insegnanti competenti e dirigenti qualificati finanziati dal ministero.
Il sindacato nazionale degli insegnanti (NUT) ha invitato il ministero a fare marcia indietro ed a rinunciare alla minaccia di chiudere le scuole per non stigmatizzare le scuole in difficoltà .
L’obiettivo sarebbe quello di eliminare entro il 2011 tutte le scuole medie con una proporzione elevata di studenti che accumulano gravi insufficienze.
Le scuole situate nelle zone o nei quartieri malandati riceveranno 12 500€ (10 000£) per finanziare attività culturali e per reclutare sul posto specialisti ed animatori in grado di dare un colpo di mano agli insegnanti ed al dirigente. Per questa ragione le autorità scolastiche locali sono state invitate ad approntare entro fine luglio un piano d’azione dettagliato.
[1] Sono le scuole nelle quali meno del 30% degli allievi consegue alla fine della scuola media note sufficienti in cinque discipline tra le quali l’inglese e la matematica.