Si è svolto l’altra sera, lunedì 16 giugno 2008, presso l’Istituto “Guastalla” di Monza l’incontro e la cena di fine d’anno dei soci ed amici di DiSAL Lombardia.
Dopo un incontro nel quale il presidente nazionale e quello regionale hanno aggiornato i presenti sulle problematiche istituzionali e politiche del momento, la celebrazione della Messa, anche per ricordare i soci che ci hanno lasciato e quindi la cena durante la quale è stato consegnato un simbolico regalo ai soci o amici che quest’anno lasciano il servizio per la meritata pensione.
Tra i presenti il dott. Antonio Zenga, direttore dell’USP di Milano festeggiato in occasione del congedo dal servizio. Il suo intervento è stato un prezioso suggerimento alla professione dirigenziale della scuola.
L’on. Elena Centemero, neodeputata ha onorato della Sua presenza portando i saluti dell’on. Valentina Aprea, tradizionale ospite, quella sera assente per gli impegni di presidenza della Commissione Cultura alla Camera. E’ quindi intervenuto l’Assessore Regionale all’Istruzione Gianluigi Rossoni che ha ricordato ai numerosissimi dirigenti presenti gli indirizzi del suo assessorato.
Con la serata si conclude un anno di lavoro impegnativo, che ha vissuto forti e gravi tensioni istituzionali ed ha assistito alle vicende elettorali che hanno portato al cambio di Governo.
Cercare di risolvere al meglio i problemi della propria scuola in una dimensione di lavoro individuale e, sostanzialmente, di solitudine è la condizione normale del dirigente scolastico, aggravata oggi dalla confusione normativa e istituzionale che lo costringe ogni giorno ad escogitare soluzioni impossibili.
Per i presidi e i direttori - ci piace ancora esser chiamati con l’antico nome - che hanno aderito a DISAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) partecipare alla vita dell'associazione ha voluto dire anche rompere questo cliché, inventare spazi di condivisione dei problemi e di collaborazione nell'affrontare il quotidiano, riflettere insieme e aggiornarci per rispondere meglio alle sfide che il contesto della scuola italiana ci pone: per questo chi ha iniziato ha sempre amato definire l’ associazione come una "compagnia al lavoro", una solidarietà professionale, un luogo in cui ritrovare le ragioni più profonde che muovono il nostro agire quotidiano, che rischia spesso di diventare una faticosa "routine".
L’appuntamento tradizionale di giugno, come ormai da circa un decennio, per la conclusione dell'attività sociale è sempre un contesto che favorisce una convivialità semplice, non formale, dove è chiaro che l’amicizia è la trama per un impegno ed una collaborazione che si scopre ricca di spunti e opportunità.
Ci si è lasciati alla fine con gli appuntamenti degli impegni estivi al Meeting di Rimini e la decisione di avviare con il prossimo anno attività di formazione utili alla professione.