Risultati finali scrutini ed esami: si promuove di più


Nel pubblicare il comunicato del Ministero (comunque provvisorio: a quando i definitivi ?) ricordiamo che DiSAL segnalò già in occasione sia delle riforma dell’esame di Stato di Fioroni che dell’infausta normativa sui debiti che l’esito (al di là di singole eccezioni) sarebbe stato quello dell’aumento delle promozioni: il commento sotto riportato ci conferma in questo risultato che ovviamente non corrisponde in nessun modo ad un aumento della preparazione degli alunni.

 

 

Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca  -  Ufficio Stampa

Risultati quasi definitivi scrutini finali e esami di Stato

Roma, 22 luglio 2008

Mariastella Gelmini: “Dopo quasi 15 anni si ritorna a studiare d’estate per recuperare le insufficienze. Studiare a luglio e agosto non è certo piacevole per gli studenti, ma contribuisce a dare un po’ di serietà e credibilità alla valutazione degli studenti nella scuola italiana.
La matematica è una emergenza didattica nazionale, necessario aprire una riflessione su apprendimento e didattica della materia. Ragazze più brave dei ragazzi. Aumentano i promossi agli scrutini”.

“Dopo quasi 15 anni – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini - si ritorna a studiare d’estate per recuperare le insufficienze. Studiare a luglio e agosto non è certo piacevole per gli studenti ma contribuisce a dare un po’ di serietà e credibilità alla valutazione degli studenti nella scuola italiana. Si deve purtroppo prendere atto che la matematica costituisce, per la scuola italiana, un’autentica emergenza didattica. Il problema accomuna gli studenti dell’intera penisola, senza distinzione di sesso, tipologia di scuola o dislocazione geografica. Forse è il momento di chiedersi se non siano necessarie la ricerca e l’applicazione di nuove metodologie d’insegnamento. Dovremo porci – conclude Gelmini - la stessa domanda anche riguardo allo studio delle lingue straniere, la seconda più grave lacuna dei nostri ragazzi”.
Matematica
La materia in cui gli studenti di tutta Italia incontrano le maggiori difficoltà è, infatti, la matematica, anche tenendo conto che si tratta di una tra le discipline più presenti nei diversi corsi di studi: il 45,7% dei ragazzi ammessi con giudizio sospeso all’anno scolastico successivo dovrà dimostrare di aver superato l'insufficienza in questa disciplina. Da notare che, rispetto all'anno scorso, in cui c'era il 43,1% degli studenti ammessi con debito in matematica, c'è stato un ulteriore aumento di 2,6 punti percentuali.
Altre criticità
Dopo la matematica la materia più ostica per gli studenti italiani è la lingua straniera. Il 30,6% degli studenti ammessi all’anno scolastico successivo con giudizio sospeso ha avuto un debito formativo in lingua o in letteratura straniera; seguono le altre discipline scientifiche (fisica, chimica, biologia etc.) col 23,6%; infine l'italiano con il 14% (percentuale rimasta stabile rispetto al 14,5% del 2007).
Aumento promossi agli scrutini

Promossi: 59,4%; Giudizio sospeso: 26,9%, Non ammessi: 13,7%

Aumentano i promossi (confrontando il dato con quello relativo agli alunni ammessi senza debito lo scorso anno) alla classe successiva: è quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal Ministero sugli scrutini finali della scuola secondaria di secondo grado e sui risultati relativi agli esami di Stato 2007-2008. Le promozioni sono aumentate del 10% rispetto allo scorso anno, un dato che potrebbe significare come il sistema del recupero dei debiti formativi abbia innescato un meccanismo virtuoso che ha responsabilizzato gli studenti.
Ma una valutazione finale potrà essere fatta solo a settembre con i dati definitivi.
Gli studenti della scuola secondaria di secondo grado promossi quest'anno, sono stati il 59,4% del totale; l'anno scorso, invece, gli studenti ammessi senza debito alla classe successiva erano il 49,8%.
Un reale confronto dei dati con l'anno scolastico 2006-2007, comunque, sarà possibile solo a settembre, quando gli studenti con giudizio sospeso, che quest'anno sono il 26,9% (quelli ammessi con debito erano il 36%), saranno giudicati nella valutazione finale, dopo aver seguito i corsi di recupero estivi.
Sono gli istituti tecnici quelli in cui ci sono più alunni con giudizio sospeso (il 30% del totale), mentre nel 2007 gli alunni degli istituti tecnici con debito alla fine dell'anno erano il 38,9%.
La scuola con meno studenti con giudizio sospeso è il liceo classico (21,2% del totale), mentre nella stessa tipologia di scuola l'anno scorso il 28,9% aveva riportato il debito.
Tra i ragazzi con giudizio sospeso, quelli che dovranno dimostrare di aver superato una sola insufficienza sono il 39,3%, i ragazzi con debiti in due discipline, invece, sono il 35,3%, mentre gli alunni con tre o più insufficienze sono il 25,4%.
Per adesso, comunque, i ragazzi bocciati sono il 13,7%, mentre i non ammessi alla classe successiva alla fine dell'anno scolastico 2006-2007 erano il 14,2%.
Scuole con più promossi
Le tipologie di scuola in cui si sono avuti più successi sono il liceo classico, con il 73,2% dei promossi senza debito, con un aumento di 7,9 punti percentuali rispetto all'anno precedente e il liceo linguistico, anch’esso con il 73,2% (anche qui si è avuto un aumento dei promossi senza debito del 10,5%). Segue il liceo scientifico con il 68,4% degli ammessi all'anno successivo, con un 7,8% in più di promossi.
Gli istituti professionali, invece, si confermano una delle tipologie di scuola in cui ci sono meno promossi; meno della metà dei frequentanti (il 48,2%), infatti, è stato promosso senza debito.
In ogni tipologia di scuola superiore, i passaggi più critici risultano essere il primo ed il terzo anno. In queste due classi il maggior numero di studenti non viene promosso.
Friuli e Veneto le regioni con più bocciati, la Calabria con più promossi
Per quanto riguarda la distribuzione geografica la maggiore concentrazione di ragazzi promossi è in Calabria, a fronte del primato delle bocciature di Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Risultati esami di Stato
100 e lode: 0,9%
100: 6,6%
91-99: 9,2%
81-90: 15,5%
71-80: 24.8%
61-70: 30,6%
60: 12,3%
Aumentano i 100 e lode all'esame di Stato.
Tra i diplomati di quest'anno lo 0,9% ha preso la lode (lo scorso anno lo 0,7%), mentre il 6,6% ha conseguito il diploma con 100, invece il 12,3% ha preso 60.
Anche quest'anno la maggior parte dei ragazzi che hanno preso 100 e lode e 100 all'esame di Stato studia nel Meridione.
I 100 e i 100 e lode, inoltre, sono stati assegnati soprattutto ai ragazzi provenienti dai licei classici e scientifici.
Donne più brave degli uomini
“Un dato invece rimane costante e resistente ad ogni cambiamento” -aggiunge il Ministro Gelmini - “le donne si confermano sempre più studiose degli uomini, un fatto che costituisce ormai una realtà della scuola italiana.
Negli esami di stato di quest’anno infatti il 98% delle donne ammesse all'esame si è diplomato, mentre tra i ragazzi ammessi si è diplomato il 96,7%. L'anno scorso invece si diplomò il 98% delle studentesse e il 96% degli studenti ammessi”.

 

 

 

La Stampa: 23-07-2008

La scuola severa promuove di più

RAFFAELLO MASCI

ROMA

Più promossi ma anche più somari. Questo dicono della nostra scuola i dati diffusi ieri dal ministero dell’Istruzione sull’esito degli scrutini e degli esami di Stato. La linea rigida introdotta dal ministro Fioroni e continuata dalla Gelmini ha indotto gli studenti e le scuole e scuotersi dall’andazzo intrapreso negli ultimi anni, con il risultato che i promossi agli scrutini di giugno sono stati il 59% (più 10% rispetto all’anno precedente), e gli allievi portatori di debiti si sono ridotti di un’analoga percentuale (29% contro 36% dell’anno precedente). Quanto alla maturità, i promossi continuano a restare sulla soglia del 97%. Questi i dati di massima.

Se però si guarda oltre i numeri, le carenze della scuola italiana tornano a galla. Quello più evidente è che la matematica è veramente la bestia nera del sistema dell’istruzione: di quel 30% di ragazzi delle superiori che hanno debiti da recuperare entro l’estate, il 46% ce l’ha in matematica. In termini assoluti vuol dire 350 mila ragazzi. Se a questi aggiungiamo un 23% che ne ha anche in fisica, chimica e altre scienze dure, capiamo quale sia la vera emergenza formativa della scuola. «Il dato non è inedito - sottolinea Benedetto Vertecchi, pedagogista dell’Università di Roma III -. Secondo me, trae origine nella diminuzione delle competenze verbali degli allievi: i nostri ragazzi usano espressioni allusive e implicite, che possono andare bene nella comunicazione approssimativa di tutti i giorni, ma che si scontrano con la precisione richiesta dalla matematica e dalle scienze. Con un paradosso, direi che vanno male in matematica perché non conoscono l’italiano». Da qui l’urgenza, secondo il pedagogista, di provvedere con l’aiuto di uomini di scienza, ma anche di studiosi di ambito umanistico, in una logica di formazione complessiva.

Problema analogo per le lingue: il 30% di chi ha debiti li ha nelle lingue straniere (circa 250 mila studenti). «Qui la questione - spiega il professor Vertecchi - è comune a tutti i Paesi che non siano quelli anglosassoni e quelli tradizionalmente bilingui, come l’Olanda o i paesi scandinavi. Con l’aggravante, da noi, della continua mescolanza di italiano e inglese nel linguaggio quotidiano, specie dei giovani, che fa percepire la lingua straniera come parzialmente acquisita, quando in realtà la competenza riguarda solo un centinaio di parole e frasi fatte».

I dati del ministero parlano poi di una forte divaricazione tra i due licei tradizionali da una parte e gli istituti professionali dall’altra. Nei primi i debiti sono pochi e i promossi (73%) molti, nei secondi l’opposto (appena il 48% i promossi senza debiti). «La scuola italiana - dice Vertecchi, - da tempo non è un fattore di mobilità sociale. E’ tornata ad essere classista, nei fatti. I ragazzi dei licei vanno meglio perché hanno altre famiglie, altre culture e anche altri redditi. E’ brutto ammetterlo, ma è così».

Un’ultima annotazione: agli esami di Stato le donne si confermano migliori degli uomini, promosse al 98% contro il 96%. La Calabria, infine, è al primo posto per percentuale di promossi, il Friuli all’ultimo, «e questo dice tutto - conclude Vertecchi - sull’affidabilità dei criteri di valutazione

 
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