Politica e presidi: lettera DiSAL al Ministro Gelmini


Non avendo ricevuto risposta, rendiamo pubblica una lettera inviata al Ministro Gelmini all’indomani delle brutte battute fatte domenica scorsa e lunedì sui dirigenti scolastici.

Speravamo che un affronto corretto e non strombazzato del fatto portasse ad una correzione di toni “fuori dalle righe”, ma per ora non è così.

Temiamo molto che questi toni creino ostacoli ad un dialogo faticosamente ripreso, che però esige rispetto reciproco per proseguire.

Resta il fatto che il Ministro cita rispetto (e lo ha ribadito ieri anche dopo i fatti) per il movimento dell'Onda (che ci risulta con violenza ha aggredito la polizia fatto  violenze in Università).  

I dirigenti scolastici che a scuola lavorano con impegno ogni giorno aspettano notizia almeno del medesimo rispetto.

 

 

Martedì 17 marzo 2009

 

Al Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca

 

 

Gent. Sig. Ministro,

                           spinti da numerosi soci avevamo predisposto (come hanno fatto altri immediatamente) un comunicato sulle parole da Lei pronunciate al raduno di ReteItalia domenica scorsa.  Quando avevamo letto lunedì le prime segnalazioni eravamo scettici: forse – pensavamo – i soliti pregiudizi ideologici contro il Ministro, le solite distorsioni. Anche perché non c’era un testo originale da verificare.

                           Ma ieri, dopo aver ascoltato la registrazione dal vivo (qui sotto riportiamo le frasi che più ci hanno malamente colpiti), ci siamo ricreduti e la pressione al comunicato è cresciuta. Poi, per riflessione di alcuni membri della direzione abbiamo voluto, prima di fare pronunciamenti pubblici, scriverLe in forma diretta e riservata, confidando di risolvere brevemente così difficoltà che facilmente vengono invece amplificate per fini di polemica.

                           Gentile Ministro Gelmini, non si può fare di ogni erba un fascio: come associazione abbiamo spesso denunciato gli abusi della polemica sindacale e politica nella scuola e  l’abbiamo fatto anche subendo gli strali partitici e sindacali.  Ma quegli abusi sono di alcuni, pochi, dirigenti o docenti che siano.  Quindi, assommare genericamente questi abusi di pochi all’abuso che i dirigenti – senza distinzione di sorta – farebbero del loro ruolo, questo no !

                           Non si può in alcun modo generalizzare, specie su coloro che dovrebbero essere assunti come primi collaboratori dell’operato di governo e rinnovamento della scuola.

                           Sentirci dire poi che il nostro compito sia quello di attuare circolari, leggi e riforme e che noi – sempre in modo generico  -  faremmo, senza distinzione di sorta, “controinformazione camuffata” ci pare troppo fuori dalle righe.

                           A cosa poi viene addebitato l’allarmismo ? Forse a chi ha cortesemente segnalato le gravi carenze di fondi e l’urgenza di porvi rimedio ? Molti l'hanno fatto ed anche noi, con correttezza istituzionale e nel puro interesse di collaborare al miglior funzionamento della scuola statale italiana.

                          Abbiamo già sentito in passato dal Ministro Fioroni parole dure e generiche sui presidi, parole che denunciammo ingiuste allora rivolte a chi aveva evidenziato la serie difficoltà e contraddizioni delle procedure di applicazione sui debiti scolastici.

                         La preghiamo: se c’è stata mala espressione voglia presto chiaramente correggerla; sappia distinguere e soprattutto catturi il nostro rispetto con il Suo rispetto non solo verso gli studenti dell’Onda, ma verso tutti quei dirigenti scolastici che lavorano con dedizione in condizioni istituzionali che dovrebbero essere meglio conosciute.

                        Cordialmente.

 

Roberto Pellegatta - presidente

con la direzione nazionale 

 

 

Ministro Gelmini 15 marzo 2009 – Riva del Garda

Stralci dall'intervento

(…)  La scuola non può essere ostaggio di contrapposizioni ideologiche, partitiche e sindacali: la scuola appartiene al paese. (…)  Troppi operatori della scuola fanno solo politica.

(…) Non sono i ruoli da dirigenti che vanno usati per fare politica. I dirigenti sono nominati dal ministero solo per attuare le circolari, le leggi e le riforme, non per fare controinformazione camuffata. Non voglio più vedere dirigenti che fanno politica dentro la scuola, che creano allarmismi ingiustificati come è successo sul tempo pieno. E’ partita la controinformazione per difendere i privilegi. (…)

Ho il più grande rispetto per gli studenti dell’Onda. (…)

 

 
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