Recupero e approfondimento: un'esperienza. Giovanni Moscatelli


Difficoltà e capacità: azioni per favorire l’apprendimento

Giovanni Moscatelli, dirigente scolastico di L.S., Erba (Como)

 

NATURA DEL  PROBLEMA

In tutte le scuole superiori esiste un duplice problema:

1.                  con quali modalità venire incontro agli alunni che dimostrano difficoltà di apprendimento nelle diverse discipline e rischiano seriamente un insuccesso scolastico;

2.                  quale tipo di interventi di recupero mettere in atto dopo gli scrutini del primo quadrimestre, interventi resi obbligatori dal D. M. n. 80 del 3 ottobre 2007

Per affrontare in modo efficace il problema occorre avere a cuore l’alunno in quanto tale e il suo apprendimento  in particolare.  A patto che esista davvero questa preoccupazione, se necessario, si può anche mettere in discussione l’organizzazione della didattica e l’orgazizzazione scolastica in generale.

RIFLESSIONI SU UN CASO

A partire da una esperienza in atto, si è verificato che alcune tipologie di recupero fino  quel momento attivate non rispondevano al bisogno degli alunni, in una parola si rivelavano inefficaci. Infatti:

ü                  I corsi di recupero pomeridiani effettuati al i fuori dell’orario scolastico, durante l’avanzamento ordinario dei programmi, costringevano gli studenti in difficoltà a sobbarcarsi un carico di lavoro “raddoppiato”;

ü                  la sosta di due settimane, anch’essa sperimentata (il cosiddetto“recupero in itinere”),  aveva evidenziato due punti “deboli” dovuti  alla presenza, nello stesso gruppo-classe, di ragazzi portatori di esigenze affatto diverse;

§                                 una difficoltà nel gestire contemporaneamente due gruppi che richiedevano interventi didattici e cura differenti

§                                 “attività di approfondimento”, per gli studenti non in difficoltà, spesso improvvisate o poco interessan-ti

ü                  in sostanza gli alunni in difficoltà non riuscivano a lavorare adeguatamente nella confusione che si creava in classe; quelli che potevano dedicarsi ad attività di eccellenza non erano guidati e si annoiavano

UNA  PROPOSTA  INNOVATIVA

La valutazione sostanzialmente negativa delle precedenti esperienze ha portato ad elaborare una nuova proposta che cercasse di eliminare i “punti deboli” evidenziati. Tale proposta, poi realizzata con discreto successo, può essere così descritta:

§                    sospendere la normale attività didattica per 1 settimana subito dopo lo scrutinio del primo quadrimestre

§                    durante questa settimana le classi vengono destrutturate (e, parimenti, il normale orario)

§                    gli alunni con insufficienze da recuperare seguono, durante le mattina, corsi di recupero di 9 ore (max 3 corsi per alunno) insieme ad altri alunni di classi parallele che hanno mostrato le stesse difficoltà di apprendimento nelle stesse discipline

§                    gli alunni senza insufficienze partecipano ad attività diverse di approfondimento o di ricerca (ad esempio: esperienze di laboratorio, conferenze scientifiche tenute da studenti universitari ex alunni della scuola o da docenti universitari disponibili, approfondimenti di letteratura  o filosofia) con altri docenti, in altre aule o in altri spazi della scuola.

§                    ogni gruppo, quindi, lavora in aule/spazi diversi

§                    ogni docente con cattedra intera ha tenuto due “corsi” (di recupero o di attività di approfondimento) di 9 ore ciascuno, salvo disponibilità volontaria e retribuita a tenere un terzo corso

Motivazioni

L’idea di fondo è di fare in modo che gli studenti con materie da recuperare possano concentrarsi per tutta la settimana solo sulle materie dove hanno reali difficoltà (e che sono risultate insufficienti allo scrutinio del primo quadrimestre), seguendo corsi “intensivi” la mattina e dedicandosi allo studio il pomeriggio.

Allo stesso tempo,  lo scopo è di fare in modo che gli alunni che non hanno insufficienze non siano semplicemente “parcheggiati” a scuola, annoiandosi e perdendo tempo, ma abbiano la possibilità di fare esperienze didattiche nuove o approfondire tematiche interessanti che non trovano spazio nella didattica normale.

Sviluppi

§                     Un obiettivo per quest’anno è quello di dare la possibilità agli alunni che non hanno insufficienze di scegliere, anche parzialmente, i corsi o le attività cui partecipare durante la settimana, in base ai propri interessi;

§                     per questo la progettazione di tali attività dovrà essere molto anticipata rispetto alla data di inizio delle stesse (fine gennaio 2012);

§                     interessante sarebbe anche l’idea di attivare uno spazio pomeridiano di aiuto allo studio in cui alunni “più grandi” o meglio “attrezzati” assistono i compagni in difficoltà secondo una logica di “peer education” (educazione tra pari) (1): tale attività potrebbe poi continuare nei mesi successivi,  affiancandosi allo “sportello didattico” che si realizza per la disponibilità di alcuni docenti a un lavoro di recupero individualizzato (max 4 alunni).

Queste tipologie di intervento si rivelano normalmente molto efficaci in quanto l’iniziativa non parte più dalla scuola, ma direttamente dal singolo studente.

 

 

(1)  Un’interessante esperienza in questo senso è quella attivata già da due anni presso il Liceo “Marconi” di Pescara attraverso il progetto “Icaro”. La presentazione del progetto è reperibile sul sito web del Liceo stesso www.istitutomarconi.pe.it.

 

 

 

 
Salva Segnala Stampa Esci Home