Indice
INTRODUZIONE
Editoriale di Filomena Zamboli
PARTE I - IL QUADRO DEL PROBLEMA
Curricolo, curricoli e canone formativo per un lessico comune di Rosario Mazzeo
Curricolo disciplinare e soft skills di Tiziana Pedrizzi
Dirigere scuole come luoghi di esperienza culturale di Ezio Delfino
Il curricolo scolastico: qualche riflessione di prospettiva di Ettore Acerra
Generare Il Curricolo Rinnovato di Dario Eugenio Nicoli
PARTE II - TESSERE DEL MOSAICO
L’intelligenza non è un pilota automatico di Costantino Esposito
Generare vita e cultura. La sfida della complessità a scuola di Luigi Ballerini
Chi sono i nostri studenti? La scuola che si specchia nella società di Federico Zannoni
Il curricolo del primo ciclo tra scuola e extrascuola. Il curricolo come strumento di costruzione di comunità di Italo Fiorin
Perché nuovi modelli di leadership nella scuola? di Francesco Lo Russo
Le competenze manageriali dei dirigenti scolastici: evidenze del progetto “In Campus” del politecnico di Milano per Disal di Tommaso Agasisti, L. Rossi, M. Soncin
PARTE III - ESPERIENZE A CONFRONTO
Progettare con discernimento di Roberto Fraccia - Mauro Monti
Il ruolo del dirigente scolastico nel contesto scolastico di oggi. Un canone per la scuola di Bettin Stefania
Un canone per la scuola di Alberto Raffaelli
Generare il curricolo innovativo di Gabriella Benzi
Generare curricoli educativi di Maria Paola Iaquinta
PARTE IV - NORMATIVA
Riflessioni sul curricolo nel sistema scolastico italiano di Carlo Fiorentini
Il curricolo tra indicazioni nazionali e autonomia di Mario Falanga
Editoriale
Il percorso di lavoro e di riflessione di questo numero della Rivista dal titolo sfidante – “Generare il curricolo rinnovato” – nasce da alcune domande urgenti che chi dirige una scuola, nella consapevolezza della responsabilità di contribuire all’educazione delle giovani generazioni e di guidare una comunità di adulti all’opera, sente come fondative della propria professione. Le riflessioni contenute in queste pagine si concretizzano in un tentativo di risposta e di proposta su cui occorre lavorare da adesso, nell’era del post Covid, e negli anni che ci attendono.
Ecco le domande da cui si è partiti: Cosa è il curricolo di una scuola? – Come progettare un curricolo per perseguire processi formativi e relazionali efficaci? Qual è il ruolo e il compito del Dirigente scolastico nella generazione di un cur- ricolo di istituto? Come garantire che la costruzione di un curricolo sia un feno- meno generativo e non autoritario? Domande che mobilitano anche alcune questioni trasversali sul ruolo del Dirigente scolastico e la sua capacità di esercizio della leadership educativa, sull’Autonomia funzionale, su Identità e Contesto di riferimento delle istituzioni scolastiche. Esse, infatti, rappresentano lo sfondo, anche normativo, per l’ideazione di un curricolo di scuola che voglia essere profondamente capace di innovazione: sostenibilità, tecnologia, cittadinanza, saperi (e non discipline).
Se il curricolo è per definizione un insieme di esperienze di apprendimento, progettate, attuate e valutate da un’autonomia scolastica per il perseguimento di obiettivi formativi, la natura del processo che genera un curricolo è una operazione culturale. Dunque, una vera riforma curricolare non consiste nel progettare o istituzionalizzare il cambiamento, ma nel realizzare un atto di discernimento per valorizzare ciò che esiste. Il curricolo è un materiale vivo che rappresenta il grado di consapevolezza che una scuola ha del suo compito. Esso è la base di riferimento dei docenti, ma anche degli studenti e di tutti gli altri interlocutori di una comunità scolastica. «La fase della vita che i nostri giovani vivono nella scuola si svolge entro una inedita tensione tra le forze di vita proprie della gioventù al cui centro è l’innato entusiasmo, il desiderio di sapere, di trovare il proprio posto nel mondo e di contribuire all’edificazione di una società umana, e un ambiente scettico circa l’effettiva consistenza dell’io e il valore della nostra tradizione, espressi tramite uno sguardo problematico se non apocalittico circa il futuro» – ci ricorda Dario Nicoli, nel mentre richiama il fatto che «la persona umana non è qualcosa, un insieme di funzioni che vanno manutenute dagli specialisti, ma è qualcuno, un soggetto ragionevole e sensato, dotato di una natura relazionale e di una struttura impulsiva mossa dal desiderio di compimento che la spinge a “venire incontro” al futuro mobilitando tutte le proprie facoltà».
Viene in mente la contrapposizione tra ottimismo e speranza. «La speranza non è per nulla uguale all’ottimismo – afferma Václav Havel – Non è la convinzione che una cosa andrà a finire bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso indipendentemente da come andrà a finire».
Quando pensiamo di essenzializzare un curricolo, dobbiamo concepire que- sta azione rispetto ad un senso. L’essenziale non è riferito ad un peso o ad una misura. L’essenziale, nella costruzione del curricolo, dipende da una visione, da uno scopo, da una prospettiva di vita. Il curricolo così concepito rappresenta la possibilità di una speranza.
Allora una scuola innovativa non fa discorsi ma costruisce spazi, strumenti, occasioni; offre ai bambini, ai ragazzi e agli adulti la prospettiva della speranza di sperimentare un senso, ciascuno manifestandolo per come è capace, mentre il Dirigente scolastico sovraintende che tutti lavorino verso la stessa direzione. In fondo la scuola è formata da due elementi: una relazione che offre una pro- posta. A scuola la proposta si chiama curricolo e in questo senso ci interessa generare il curriculo nel contesto attuale, perché esso offre la possibilità di giocarsi in una posizione culturale che mira alla speranza cioè a generare persone: il curricolo diventa strumento di costruzione di comunità (Fiorin).
“Il curricolo rinnovato è la risposta alla sfida del tempo nuovo” – un viaggio verso la speranza di una scuola di tutti.
Indice
INTRODUZIONE
Editoriale di Filomena Zamboli
PARTE I - IL QUADRO DEL PROBLEMA
Curricolo, curricoli e canone formativo per un lessico comune di Rosario Mazzeo
Curricolo disciplinare e soft skills di Tiziana Pedrizzi
Dirigere scuole come luoghi di esperienza culturale di Ezio Delfino
Il curricolo scolastico: qualche riflessione di prospettiva di Ettore Acerra
Generare Il Curricolo Rinnovato di Dario Eugenio Nicoli
PARTE II - TESSERE DEL MOSAICO
L’intelligenza non è un pilota automatico di Costantino Esposito
Generare vita e cultura. La sfida della complessità a scuola di Luigi Ballerini
Chi sono i nostri studenti? La scuola che si specchia nella società di Federico Zannoni
Il curricolo del primo ciclo tra scuola e extrascuola. Il curricolo come strumento di costruzione di comunità di Italo Fiorin
Perché nuovi modelli di leadership nella scuola? di Francesco Lo Russo
Le competenze manageriali dei dirigenti scolastici: evidenze del progetto “In Campus” del politecnico di Milano per Disal di Tommaso Agasisti, L. Rossi, M. Soncin
PARTE III - ESPERIENZE A CONFRONTO
Progettare con discernimento di Roberto Fraccia - Mauro Monti
Il ruolo del dirigente scolastico nel contesto scolastico di oggi. Un canone per la scuola di Bettin Stefania
Un canone per la scuola di Alberto Raffaelli
Generare il curricolo innovativo di Gabriella Benzi
Generare curricoli educativi di Maria Paola Iaquinta
PARTE IV - NORMATIVA
Riflessioni sul curricolo nel sistema scolastico italiano di Carlo Fiorentini
Il curricolo tra indicazioni nazionali e autonomia di Mario Falanga
Editoriale
Il percorso di lavoro e di riflessione di questo numero della Rivista dal titolo sfidante – “Generare il curricolo rinnovato” – nasce da alcune domande urgenti che chi dirige una scuola, nella consapevolezza della responsabilità di contribuire all’educazione delle giovani generazioni e di guidare una comunità di adulti all’opera, sente come fondative della propria professione. Le riflessioni contenute in queste pagine si concretizzano in un tentativo di risposta e di proposta su cui occorre lavorare da adesso, nell’era del post Covid, e negli anni che ci attendono.
Ecco le domande da cui si è partiti: Cosa è il curricolo di una scuola? – Come progettare un curricolo per perseguire processi formativi e relazionali efficaci? Qual è il ruolo e il compito del Dirigente scolastico nella generazione di un cur- ricolo di istituto? Come garantire che la costruzione di un curricolo sia un feno- meno generativo e non autoritario? Domande che mobilitano anche alcune questioni trasversali sul ruolo del Dirigente scolastico e la sua capacità di esercizio della leadership educativa, sull’Autonomia funzionale, su Identità e Contesto di riferimento delle istituzioni scolastiche. Esse, infatti, rappresentano lo sfondo, anche normativo, per l’ideazione di un curricolo di scuola che voglia essere profondamente capace di innovazione: sostenibilità, tecnologia, cittadinanza, saperi (e non discipline).
Se il curricolo è per definizione un insieme di esperienze di apprendimento, progettate, attuate e valutate da un’autonomia scolastica per il perseguimento di obiettivi formativi, la natura del processo che genera un curricolo è una operazione culturale. Dunque, una vera riforma curricolare non consiste nel progettare o istituzionalizzare il cambiamento, ma nel realizzare un atto di discernimento per valorizzare ciò che esiste. Il curricolo è un materiale vivo che rappresenta il grado di consapevolezza che una scuola ha del suo compito. Esso è la base di riferimento dei docenti, ma anche degli studenti e di tutti gli altri interlocutori di una comunità scolastica. «La fase della vita che i nostri giovani vivono nella scuola si svolge entro una inedita tensione tra le forze di vita proprie della gioventù al cui centro è l’innato entusiasmo, il desiderio di sapere, di trovare il proprio posto nel mondo e di contribuire all’edificazione di una società umana, e un ambiente scettico circa l’effettiva consistenza dell’io e il valore della nostra tradizione, espressi tramite uno sguardo problematico se non apocalittico circa il futuro» – ci ricorda Dario Nicoli, nel mentre richiama il fatto che «la persona umana non è qualcosa, un insieme di funzioni che vanno manutenute dagli specialisti, ma è qualcuno, un soggetto ragionevole e sensato, dotato di una natura relazionale e di una struttura impulsiva mossa dal desiderio di compimento che la spinge a “venire incontro” al futuro mobilitando tutte le proprie facoltà».
Viene in mente la contrapposizione tra ottimismo e speranza. «La speranza non è per nulla uguale all’ottimismo – afferma Václav Havel – Non è la convinzione che una cosa andrà a finire bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso indipendentemente da come andrà a finire».
Quando pensiamo di essenzializzare un curricolo, dobbiamo concepire que- sta azione rispetto ad un senso. L’essenziale non è riferito ad un peso o ad una misura. L’essenziale, nella costruzione del curricolo, dipende da una visione, da uno scopo, da una prospettiva di vita. Il curricolo così concepito rappresenta la possibilità di una speranza.
Allora una scuola innovativa non fa discorsi ma costruisce spazi, strumenti, occasioni; offre ai bambini, ai ragazzi e agli adulti la prospettiva della speranza di sperimentare un senso, ciascuno manifestandolo per come è capace, mentre il Dirigente scolastico sovraintende che tutti lavorino verso la stessa direzione. In fondo la scuola è formata da due elementi: una relazione che offre una pro- posta. A scuola la proposta si chiama curricolo e in questo senso ci interessa generare il curriculo nel contesto attuale, perché esso offre la possibilità di giocarsi in una posizione culturale che mira alla speranza cioè a generare persone: il curricolo diventa strumento di costruzione di comunità (Fiorin).
“Il curricolo rinnovato è la risposta alla sfida del tempo nuovo” – un viaggio verso la speranza di una scuola di tutti.