Pubblicato il 11 Marzo 2025.

Fonte: La Repubblica - 11.3.2025

Articolo di Viola Giannoli

Sul sito del ministero la bozza elaborata dalla commissione su cui si aprirà il dibattito pubblico. Tra i suggerimenti: latino alle medie, Bibbia e saghe fantasy, haiku e canzoni, integrazione prudente dell’intelligenza artificiale.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ridisegna la scuola. Cosa e come si studierà alle elementari e alle medie? Tra le novità c’è l’insegnamento del latino dalla seconda media: per il momento sarà facoltativo, un’ora in più alla settimana di pomeriggio, insegnato dal prof di italiano che è già abilitato. Poi tanta carta e penna per rafforzare la calligrafia. Poesie a memoria per sentirne il ritmo. I classici, la Bibbia, ma anche Harry Potter e Zanna Bianca, Il trono di spade e Percy Jackson. Sulla storia si fa la rivoluzione: lo sguardo è tutto rivolto a Occidente e alle radici cristiane, da scoprire attraverso le grandi narrazioni, mettendo da parte “l’enciclopedismo”. Niente analisi delle fonti, niente grandi temi: spazio alla dimensione narrativa. In letteratura meglio scegliere che dare “un’infarinatura” di tutto.

E ancora, maggiore attenzione allo sviluppo delle competenze Stem, l’introduzione del metodo Montessori alla secondaria di I grado, maggiore impulso alla musica, agli strumenti e al coro, un’integrazione prudente e critica dell’IA nella didattica, più importanza all’educazione civica che metta al centro il rispetto anche contro la violenza di genere che nel documento del ministero viene definita “triste patologia”.

Eccole le nuove indicazioni nazionali, anticipate dal ministro due mesi fa e appena pubblicate sul sito del Mim. La Commissione incaricata della redazione del nuovo testo, che aggiorna le linee guida scritte dall’allora ministro Francesco Profumo nel 2012, ha terminato il suo lavoro. E ora, annuncia il ministro, sulla bozza di documento si aprirà un dibattito pubblico. Sarà la stessa Commissione, guidata dalla professoressa di Pedagogia dell’università di Bari Loredana Perla, a incontrare associazioni professionali e disciplinari, associazioni dei genitori e degli studenti e organizzazioni sindacali della scuola. Dal 2026/2027 debutterà poi la nuova scuola firmata Valditara. Ma cosa c’è scritto nelle indicazioni nazionali?

Il latino

Torna il latino, già dalla seconda media, anche se non sarà obbligatorio per “comunicare e rafforzare la consapevolezza della relazione storica che lega la lingua italiana a quella latina e a rendere evidente come il latino costituisca un’eredità condivisa e un elemento di continuità tra le diverse culture europee”, si legge nel documento.

La grammatica

Grande attenzione è riservata alla grammatica. Tappa necessaria per “leggere, scrivere e fare di conto”. Ma il documento contiene pure una sorta di corrispondenza tra le regole della lingua e quelle della condotta. “Si deve trasmettere all’allievo, prima ancora delle regole, e assieme ad esse, il sentimento dell’importanza della correttezza linguistica e formale in contesti diversi – si legge – Questa attenzione alla buona comunicazione si trasforma in maniera spontanea in un positivo autocontrollo che perdura per tutta la vita”. Altra richiesta: i riassunti. Tanti e senza ChatGpt. A volerli è stato il ministro.

Letteratura

Per far appassionare i ragazzi alla lettura (“almeno due libri l’anno alle elementari e tre alle medie”) dai 6 ai 10 anni vengono suggeriti non solo libri ma anche fumetti, silent book, graphic novel, canzoni, brani di sceneggiatura, fiabe, racconti lunghi, romanzi brevi, avventura e magia. Due esempi? Zanna bianca e Harry Potter. Alle medie anche l’epica classica (“Omero più di Virgilio”), la mitologia greca e orientale, le saghe nordiche, i romanzi cavallereschi medievali e rinascimentali, dal ciclo di re Artù al Furioso di Ariosto, narrativa young adult. E poi anche i classici moderni: Pinocchio, L’isola del tesoro di Stevenson, i romanzi di Jules Verne, “un po’ di buona fantascienza e di buon horror” (Stephen King, per esempio, o Asimov), il fantasy di Harry Potter o le saghe di Percy Jackson, del Signore degli anelli o del Trono di spade. La Commissione infine raccomanda di evitare la cosiddetta ‘infarinatura’: “A fronte di una materia virtualmente sconfinata, occorre che l’insegnante selezioni di anno in anno percorsi che contemplino un numero limitato di testi e autori scelti tra quelli che si suppone possano interessare gli studenti: soprattutto bisogna evitare il feticcio della ‘infarinatura’”, si legge nel documento.

Poesia

Saba, Valeri, Gozzano, Govoni, Pascoli, Penna, Lamarque sono gli autori citati tra la “poesia da grandi ma comprensibile a studenti molto giovani”, accanto a “slogan, filastrocche, scioglilingua, haiku e canzoni”. “Ogni tanto imparati a memoria perché se ne apprezzino il ritmo, la musicalità”.

Storia

Basta geostoria: la storia torna scissa dalla geografia. Alle elementari si inserisce lo studio della Bibbia, accanto all’Iliade, all’Odissea e all’Eneide per scoprire le radici della cultura occidentale. Il secondo anno è tutto dedicato all’Italia, dall’unità nazionale alla Costituzione. Poi ampio spazio viene dato alla storia di Roma fino a Giustiniano. Alle medie l’ultimo argomento è invece Mani pulite.

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Non solo. Come va studiata la storia? “Anziché mirare all’obiettivo, del tutto irrealistico, di formare ragazzi (o perfino bambini!) capaci di leggere e interpretare le fonti, per poi valutarle criticamente magari alla luce delle diverse interpretazioni storiografiche, è consigliabile percorrere una via diversa”, si legge nel documento. E cioèun insegnamento/apprendimento della storia che metta al centro la sua dimensione narrativa in quanto racconto delle vicende umane nel tempo. La dimensione narrativa della storia è di per sé affascinante e tale deve restare nell’insegnamento, svincolato da qualsiasi nozionismo così come da un inutile ricorso a “grandi temi”, disancorati dall’effettiva conoscenza degli eventi. Non è pertanto necessario che i discenti imparino tutto ciò che di più o meno notevole è avvenuto in ciascuna epoca, bensì che apprendano quanto è stato davvero determinante, in primo luogo nella vicenda storica italiana”.

Matematica

Nelle pagine dedicate alla matematica e al perché studiarla si legge che uno dei ruoli chiave è la distinzione tra verità e fake news. “La matematica – è scritto – è un linguaggio formale capace di distinguere il vero dal falso. Il Teorema di Pitagora, ad esempio, era vero 2500 anni fa, è vero oggi e lo sarà per l’eternità. Abituare lo studente, e quindi il cittadino di domani, a ragionare e a distinguere fra vero e falso, è senza dubbio una delle competenze più rilevanti e attuali di questa disciplina, in una società come quella di oggi, basata sui social network. dove le notizie giungono senza filtri, se non manipolate”.

Intelligenza artificiale

È prevista anche un’integrazione prudente e critica dell’IA nella didattica, con un ruolo centrale degli insegnanti nella mediazione accompagnata da percorsi di educazione alla cittadinanza digitale per favorire un uso consapevole delle tecnologie. “Gli insegnanti – si legge nel documento – hanno il dovere di conoscere e capire le potenzialità della IA. E in aula di spiegare le logiche di funzionamento di dispositivi e piattaforme. L’IA offre certamente grandi opportunità per l’istruzione a condizione che il suo uso sia guidato da chiari principi etici. Dovrebbe essere integrata in un contesto in cui le dimensioni umane e sociali dell’apprendimento siano rafforzate e non ‘sostituite’ e in cui prevalga una mediazione chiaramente orchestrata dalla persona dell’insegnante”.

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