Articolo di Paolo M.G. Maino
Sì è svolto lunedì 10 marzo 2025 nell’Auditorium dell’IC Amarelli di Corigliano-Rossano (CS) il seminario di formazione organizzato da DiSAL Calabria sul tema ‘La nuova valutazione alla primaria’. L’obiettivo della formazione era approfondire le prospettive didattiche, pedagogiche e culturali della OM 3 del 2025 che ha recepito le indicazioni della L.150/2024 e ha normato il passaggio dai giudizi descrittivi ai giudizi sintetici alla scuola primaria.
Dopo i saluti di Lorenzo Benincasa, presidente DiSAL Calabria, Tiziana Cerbino, dirigente della scuola ospitante, ha sinteticamente presentato un excursus storico sul tema della valutazione dal 1977 ad oggi.
La parola è poi passata a Celestina D’Alessandro, dirigente dell’IC Corigliano-Rossano 2, che ha ricordato il lavoro in rete per il territorio e il lavoro sul dimensionamente delle scuole di Corigliano-Rossano e ha indicato un assetto culturale nel lavoro delle comunità scolastiche che insistono sullo stesso territorio: trovare il meglio dalle proprie esperienze e cercare di lavorare insieme perché questo consente di allargare la visuale, anche sul delicato e decisivo tema della valutazione.
Paolo M.G. Maino, dirigente scolastico e responsabile della formazione di DiSAL, ha quindi evidenziato le parole chiave della OM 3/2025 e ha analizzato alcuni esempi di valutazione finale presenti nella nota 2867 del 23 gennaio 2025.
Quindi l’intervento di due docenti del comprensivo Amarelli e del Corigliano-Rossano 2 ha descritto il lavoro fatto negli ultimi 4 anni per spiegare i giudizi descrittivi con una scala di 4 livelli a studenti e genitori. È essenziale far capire che la valutazione non è mai una media matematica proprio perché si tratta di valutare (cioè ‘dare valore’ come ha ricordato Maino) a processi di apprendimento dando feedback formativi di rinforza di un percorso elastico.
Conclusa questa parte introduttiva si sono poste 4 domande chiave a Dario Eugenio Nicoli, formatore ed esperto di organizzazioni complesse, già docente dell’Università Cattolica di Brescia:
- Cosa significa che la valutazione ha finalità formativa ed educativa, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione?
- Che cosa è chiesto collegialmente ai docenti di fare in questo scorcio di anno in merito alla chiarezza di una valutazione di apprendimenti che a partire dalle IN si declini all’interno del curricolo di istituto?
- Su quali aspetti è necessaria una formazione-ricerca per docenti e dirigenti?
- Che assetto è chiesto oggi ai docenti e dirigenti del primo ciclo e della scuola primaria in particolare in rapporto alla comunicazione della valutazione in itinere e finale?
Nicoli ha evidenziato come le ultime disposizioni normative sono coerenti con l’obiettivo della personalizzazione dei percorsi di formazione ed educazione (due parole per altro che per lungo tempo sono anche state percepite come contrapposte). Finalmente anche sulla valutazione sta emergendo questo tema: la formazione dell’individualità e della personalità. Occorre considerare che le discipline non sono un valore fine a se stesse, ma sono al servizio della crescita dell’identità della persona. È necessario in ogni scuola esplicitare il nesso tra la disciplina e la formazione della persona: il metodo di studio, la capacità di argomentare, di lavoro di gruppo, di mettere in pratica, di padroneggiare in compiti realistici. In un contesto come il nostro di grandi cambiamenti, bisogna argomentare questo nesso che c’è tra il contributo delle discipline e la maturazione dell’identità personale. Diventa decisivo in questo senso il ruolo del Dirigente Scolastico che deve recuperare il suo compito di leader pedagogico ed educativo soprattutto per guidare un lavoro di riflessione sui curricula: generalmente nelle scuole i curricula non sono basati su questo nesso tra discipline e formazione dell’identità, ma su contenuti e competenze.
E per fare questo lavoro il punto di partenza è semplice: osservare quello che c’è, leggere il contesto, immedesimarsi nella richiesta di genitori di giudizi sintetici che abbiamo un valore simbolico perché un buon metodo di valutazione è quello che viene capito in un dialogo costruttivo con i genitori per trovare punti di contatto tra la rappresentazione che i docenti hanno degli studenti e quella che i genitori hanno dei figli.
Questi alcuni dei tanti spunti emersi dagli approfondimenti di Dario Nicoli che hanno invitato le persone presenti a ipotizzare un nuovo confronto tra qualche mese dopo aver avuto occasioni di confronto e riflessioni ulteriori all’interno dei collegi docenti.
Un lavoro che continua già mercoledì 19 marzo in un analogo momento di formazione a Milano a cui ci si può ancora iscrivere sia per partecipare in presenza e porre domande al prof. Nicoli sia per collegarsi a distanza. Qui trovate il link!


