Pubblicato il 17 Ottobre 2025.

Fonte: CDO Opere educative

Articolo di Redazione CDO

L’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione (INVALSI) rende noto che sono stati presentati, nella giornata del 15 ottobre 2025, i risultati dell’indagine in oggetto, di cui si rende disponibile il Video e per la quale è stata predisposta una pagina web dedicata.

L’INVALSI ha pubblicato, altresì, nella pagina in questione i l documento relativo ai Risultati per l’ITALIA.

TALIS (Teachers and Learning International Survey) è il risultato di una ricerca condotta ogni cinque anni, allo scopo di analizzare gli aspetti più rilevanti dell’attività professionale degli insegnanti: i loro orientamenti pedagogici, le loro pratiche didattiche, la loro interazione all’interno della scuola con i colleghi e la dirigenza scolastica. Obiettivo finale dell’analisi è quello di fornire un quadro comparativo di indicatori internazionali, funzionale al perfezionamento delle politiche sull’insegnamento, sull’apprendimento e sui docenti.

Nella fattispecie, il documento di cui sopra, confronta le percezioni degli insegnanti e dei dirigenti scolastici italiani della scuola secondaria di primo grado con la media dei Paesi OCSE e ne emerge un quadro piuttosto complesso.

  • In riferimento alle caratteristiche anagrafiche, gli insegnanti italiani sono significativamente più anziani della media OCSE. In sintesi, possiamo fornire i dati seguenti:
    • Età media: 48 anni (vs 45 OCSE)2.
    • Over 50: Il 49% ha 50 anni o più (vs 37% OCSE)3.
    • Under 30: Solo il 3% ha meno di 30 anni (vs 10% OCSE)4.
  • In riferimento al genere, c’è una netta prevalenza femminile, poiché il 77% degli insegnanti sono donne contro un 70% della media OCSE.
  • Di particolare rilievo è l’esperienza professionale, poiché il 67% dei docenti ha maturato competenze lavorative esterne all’istruzione contro un 57% della media OCSE. In termini di esperienza, costituisce un elemento di particolare rilevanza la capacità di interazione con i Bisogni Educativi Speciali (BES), poiché il 67% degli insegnanti è operativo in istituti che accolgono più del 10% di studenti con BES, a fronte di un 46% della media OCSE. Giova sottolineare, a tal proposito, che il sistema d’inclusione italiano è del tutto peculiare, poiché il nostro paese non ha scuole speciali, a differenza di altri.
  • Si segnalano anche l’elevato livello di competenze Socio-Emotive, poiché i nostri insegnanti riferiscono un’alta fiducia e un elevato impegno nello sviluppo delle abilità socio-emotive degli studenti (es. supporto all’apprendimento socio-emotivo: 90% contro un 73% della media OCSE).

Tecnologia e Intelligenza Artificiale (IA)

Ritardi in termini di competenze si registrano in riferimento all’uso e alla conoscenza delle nuove tecnologie, poiché solo il 25% degli insegnanti italiani ha utilizzato l’IA nel proprio lavoro nei 12 mesi precedenti l’indagine, contro un 36% della media OCSE. A tal proposito, il 69% degli insegnanti che non ha usato l’IA riferisce di non avere le conoscenze e le abilità necessarie per utilizzarla.

Opportunità di Apprendimento e Sviluppo Professionale

Complesso è pure il quadro relativo all’apprendimento e allo sviluppo professionale, poiché il 70% dei docenti di recente formazione considera elevata la qualità della propria formazione iniziale (media OCSE al 75%), a fronte di una maggiore difficoltà di inserimento nell’ambiente lavorativo. Infatti, meno insegnanti alle prime armi hanno un mentore assegnato, ovvero un 16% a fronte di una media OCSE del 26%, e la partecipazione ad attività di inserimento è inferiore.
Soddisfazione è dichiarata anche nei confronti della formazione continua, poiché l’83% degli insegnanti riferisce che l’apprendimento professionale continuo ha avuto un impatto positivo sul proprio insegnamento, a fronte di una media OCSE del 55%.

Leadership e Autonomia

Nell’ambito degli interventi didattici, gli insegnanti in Italia riferiscono una maggiore autonomia rispetto alla media OCSE, anche a fronte di un più forte coinvolgimento nel processo decisionale a livello d’Istituto (curricolo, didattica e politiche scolastiche.

Aspetti Relazionali

Gli insegnanti dichiarano di avere relazioni molto positive con gli Studenti, poiché il 98% dichiara un accordo di fondo (a fronte di un 96% di media OCSE), e l’86% si sente addirittura apprezzato dagli studenti (contro il 71% della media OCSE). Anche nei confronti delle Famiglie i rapporti sono buoni, poiché l’81% si sente apprezzato da genitori e tutori (contro il 65% della media OCSE). Infine l’83% sente di poter contare anche sui colleghi, contro un dato OCSE dell’86%.

Status e Condizioni di Lavoro

Gli insegnati rilevano una percezione bassa di apprezzamento sociale, poiché solo il 14% degli insegnanti si sente valorizzato dalla società (contro un 22% della media OCSE) e solo il 6% si sente apprezzato dai decisori politici (contro un 16% di media OCSE). Tuttavia, l’insegnamento è la prima scelta professionale per il 49% dei docenti alle prime armi (a fronte di un 58% di media OCSE). Il 67%, inoltre, è soddisfatto delle proprie condizioni di impiego (simile al 68% OCSE), ma solo il 23% è soddisfatto del proprio stipendio (39% OCSE).
L’orario di lavoro settimanale complessivo (32,7 ore) e quello dedicato all’insegnamento (18,8 ore) sono inferiori alla media OCSE (41 e 22,7 ore rispettivamente). Permangono fonti di stress, in particolare l’eccessivo carico di lavoro amministrativo (56%), l’eccessivo carico di compiti da correggere (48%) e le preoccupazioni dei genitori (48%). Tuttavia, nonostante le sfide, il livello di stress percepito come “elevato”, in realtà è piuttosto basso (10% contro un 19% di media OCSE).
Complessivamente, quindi, la soddisfazione generale per il proprio lavoro è molto alta (96% contro una media OCSE dell’89% ), e l’intenzione di lasciare la professione tra gli under 30 è bassa (6% vs 20% OCSE).

Il quotidiano Corriere della Sera ha dedicato un approfondimento, a firma della giornalista Orsola Riva, sul Report OCSE.

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