Pubblicato il 29 Ottobre 2025.

Fonte: Orizzontescuola.it

Articolo di redazione Orizzontescuola.it

Una scuola che funziona sa reagire anche quando gli scenari si complicano. La gestione dell’emergenza, però, non si improvvisa. Per i dirigenti scolastici, la capacità di affrontare situazioni critiche – siano esse sanitarie, ambientali, tecnologiche o sociali – dipende da quanto la struttura è stata preparata in anticipo.

Un articolo pubblicato sulla European School Education Platform (Prepared school leadership in times of crisis, 29 ottobre 2025) propone una riflessione concreta su come impostare un approccio organizzato alla gestione della crisi all’interno delle scuole.

Dieci passaggi per una scuola pronta

Il punto di partenza è la costruzione di un piano operativo. Non si tratta solo di burocrazia: il documento deve essere aggiornato, conosciuto da chi lavora nella scuola e testato regolarmente. Tra le azioni suggerite dalla piattaforma europea, alcune riguardano la governance, altre toccano la logistica o la comunicazione. Ecco una sintesi delle proposte principali:

  1. mappare le linee guida già esistenti a livello nazionale o locale;
  2. predisporre un piano specifico per la gestione delle crisi, calibrato sui rischi reali dell’ambiente scolastico;
  3. individuare un responsabile – o un gruppo ristretto – incaricato della preparazione e dell’attivazione dei protocolli;
  4. stabilire contatti diretti e costanti con i servizi di emergenza territoriali;
  5. dotarsi di materiali e risorse di emergenza, tenendoli in luoghi facilmente accessibili;
  6. definire chi comunica, come e quando: ogni attore della scuola deve sapere da chi riceverà informazioni in caso di crisi;
  7. organizzare simulazioni periodiche, con il coinvolgimento degli alunni;
  8. monitorare la sicurezza degli spazi interni ed esterni, includendo uscite, strutture, percorsi;
  9. prevedere momenti di sostegno e ascolto dopo eventi critici, anche per il personale;
  10. inserire nel piano misure dedicate agli studenti con disabilità o esigenze specifiche.

Tutte queste indicazioni provengono dalla pagina ufficiale della European School Education Platform e sono pensate per rafforzare il ruolo decisionale delle scuole nei momenti di maggiore pressione.

Uno strumento di valutazione: EDURES toolkit

Sempre sullo stesso sito è disponibile una risorsa sviluppata dal Consiglio d’Europa: si tratta del EDURES toolkit, una guida per valutare la resilienza dei contesti educativi in situazioni di crisi.

Il toolkit propone un approccio strutturato che si sviluppa su diversi assi:

  • sei principi guida: rafforzamento della governance, continuità dei servizi, funzione educativa estesa, accessibilità, cooperazione, efficienza;
  • cinque dimensioni di contesto: ambiente, infrastruttura, governance, società, economia;
  • tre livelli d’azione: strategico, politico, operativo;
  • tre modalità di risposta: assorbire, adattarsi, trasformare.

Uno degli elementi più utili è l’elenco dei 270 indicatori che aiutano a valutare il grado di preparazione e la capacità di risposta di una scuola.

Un esempio italiano

Nel testo viene anche riportato il caso dell’Istituto Comprensivo di Cividale (Friuli‑Venezia Giulia), che ha applicato il framework durante la pandemia del 2020. Il lavoro ha permesso di:

  • distribuire dispositivi digitali agli studenti che ne erano privi;
  • formare rapidamente il personale per l’uso della didattica a distanza;
  • avviare sinergie con gli enti locali per la gestione dell’emergenza.

Non tutte le sezioni del toolkit si sono dimostrate pienamente applicabili, in particolare quelle legate all’autonomia finanziaria o alla flessibilità dei fondi. Tuttavia, l’esperienza ha rafforzato il senso di responsabilità collettiva e il coordinamento interno.

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