Fonte: La Tecnica della Scuola
Articolo di Alessandro Giuliani

Il ministero dell’Istruzione non intende abbandonare le scuole paritarie. Anzi, i finanziamenti pubblici per sostenerle risultano in costante aumento. Un messaggio in questa direzione è arrivato anche dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo alcuni giorni fa a Roma all’Istituto Paritario Filippo Smaldone, in via Tor de’ Schiavi, in occasione della apertura dell’anno scolastico: il numero uno del Mim ha parlato nell’ambito del tema ‘Dalla Scuola alla vita: la centralità dell’esperienza scolastica nella costruzione di una società nuova’, confermando la grande considerazione che l’amministrazione ha per gli istituti paritari.
Già qualche mese fa, Valditara aveva parlato di due importanti novità per le scuole paritarie: la prima è la possibilità di esentare tutte le scuole paritarie senza scopi commerciali dal pagamento dell’Imu. Questa è la richiesta del Governo all’Unione Europea, che dovrebbe rispondere in questi giorni.
“Siamo ottimisti”, ha detto il ministro Valditara. Sottolineando che “il vero obiettivo” è l’istituzione “di un Buono scuola nazionale” sull’esempio di quello, esistente da ormai un quarto di secolo, in Lombardia. “Costerebbe 450 milioni di euro ma farebbe davvero sentire alle famiglie che lo Stato è dalla loro parte”, ha ricordato l’ex-governatore lombardo, Roberto Formigoni, che ha fortemente voluto il Buono scuola regionale.
Valditara ha già proposto il Buono Scuola: “C’è un elemento da affrontare a mio avviso – ha detto a settembre – e cioé come garantire alle famiglie meno abbienti di poter usufruire pienamente della libertà di scelta nell’educazione, secondo quanto prevede l’articolo 33 della Costituzione. È il famoso ‘Buono Scuola’ che la politica deve avere il coraggio di mettere all’ordine del giorno”.
Le associazioni cosa dicono?
Secondo l’associazione gestori istituti dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica, “testimoniano, ancora una volta, la rilevanza della funzione sociale e educativa della Scuola Paritaria, che, in Italia, è, autorevolmente, rappresentata da migliaia di istituti, nei cui confronti vi è da registrare, con soddisfazione, un recente intervento di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio”.
“Parlando a Rimini, di ‘mattoni nuovi’ nel mondo dell’educazione, la premier ha sottolineato come non bisogna avere timore a completare il percorso avviato e a trovare gli strumenti che assicurino alle famiglie, soprattutto quelle con minori capacità economiche, di poter esercitare pienamente la libertà educativa sancita dalla Costituzione, eliminando disparità, che collocano l’Italia all’ultimo posto in Europa”, hanno detto dall’associazione.
In effetti, intervenendo al Meeting di Rimini, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva rilasciatouna dichiarazione che non è passata inosservata: “Sull’educazione non dobbiamo avere timore a trovare gli strumenti che assicurino alle famiglie di esercitare pienamente la libertà educativa: l’Italia è rimasta l’ultima nazione in Ue senza una effettiva parità scolastica, credo sia giusto ragionare sgombrando il campo da pregiudizi ideologici”, ha detto la premier.
Peraltro, già poche ore prima il ministro Valditara aveva detto che di questo tema aveva parlato qualche settimana fa con Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Economia aggiungendo che la questione sarà affrontata con la dovuta attenzione nella ormai imminente legge di bilancio.
”Particolarmente significative sono le parole, che accompagnano questo evento, di Papa Leone XIV e che individuano nell’entusiasmo, nella fedeltà e nello spirito di sacrificio i caratteri della ricca e vasta realtà educativa della Scuola cattolica, in varie parti del mondo – hanno aggiunto dall’associazione gestori istituti dipendenti dall’Autorità Ecclesiastica -: tra gli elementi innovativi della rivoluzione pedagogica, due sono gli aspetti su cui viene posto l’accento dal Sommo Pontefice”.
”Il primo riguarda l’insegnamento rivolto alle classi e non ai singoli alunni e, in secondo luogo, il coinvolgimento delle famiglie nei percorsi scolastici, secondo il principio del triangolo educativo, con ciò stimolando risposte creative agli inevitabili problemi che qualunque percorso evidenzia e inducendo a formulare pressanti domande sulle sfide più urgenti per il mondo giovanile, sui valori da promuovere e sul delicato ma fondamentale tema delle risorse. Il Pontefice, infine, individua la docenza come un ministero, una missione, come consacrazione nella Chiesa, giungendo a definire la cattedra come un altare”.
Su questo tema, nel contesto dei saluti istituzionali, Padre Francesco Ciccimarra, presidente nazionale Agidae, ha esposto la sua relazione, titolata ‘Perché siamo qua: la scuola paritaria cattolica e gli alunni al centro e la cattedra come altare’, a cui parteciperà anche suor Neve Luciani Ingrosso, Superiora Generale delle Suore dei Sacri Cuori, che ha affrontato il tema dell’ascolto e il colloquio con i ragazzi non udenti.
Il commento di Suor Anna Monia Alfieri
“L’inaugurazione dell’anno scolastico 2025/2026 per le scuole paritarie che applicano il contratto Agidae fornisce l’occasione per promuovere e diffondere la cultura della vera parità e della libertà di scelta educativa, anche in Italia”, ha detto a commento Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche.
“La scuola pubblica paritaria – ha detto all’Adnkronos – non si contrappone alla scuola pubblica statale: al contrario, i due rami della scuola pubblica devono collaborare e concorrere al miglioramento della società attraverso l’istruzione e la formazione dei giovani”.
“Scuola statale e scuola paritaria – continua Suor Anna Monia Alfieri – devono raccogliere la stessa sfida che altra non è se non quella di trasformare la società dall’interno, nello spirito di accoglienza e di apertura a tutto ciò che il mondo di oggi offre di positivo, perché i giovani siano in grado di distinguere tra ciò che è bene e ciò che è male. L’unica sfida che riguarda la sola scuola paritaria è quella della sopravvivenza, visto il contesto italiano che ancora nega ai genitori la possibilità di scegliere la scuola per i loro figli, a costo zero, avendo pagato le tasse“.
“Confido tuttavia nell’attuale Governo, in primis nella premier Meloni e nel ministro Valditara che in più occasioni hanno dimostrato grande sensibilità rispetto al tema e il desiderio di trovare una soluzione definitiva per garantire un diritto riconosciuto dalla Costituzione ma non garantito nei fatti. La ricchezza culturale della proposta formativa delle scuole paritarie non può andare perduta solo per un pregiudizio ideologico. Buon anno scolastico a tutti”, ha concluso Suor Anna Monia Alfieri.
Finanziamenti pubblici in crescita
Va ricordato che il calo demografico e l’impoverimento del potere d’acquisto delle famiglie, negli ultimi anni hanno chiuso i battenti circa 200 istituti paritari attivi in Italia.
Ma va anche detto che i finanziamenti pubblici per tali istituti risultano crescenti: è di inizio 2025 la decisione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara di firmare due decreti che stanziano oltre 750 milioni di euro a favore delle scuole paritarie per l’anno scolastico 2024/2025, di cui 400mila euro per il sostegno agli studenti con disabilità, con un aumento di 50 milioni di euro rispetto all’anno scolastico precedente.