Pubblicato il 18 Settembre 2024.

 Inizia un nuovo anno scolastico, con l’augurio che sia anche un buon anno, un tempo, cioè, che compia l’unico scopo dell’impresa scuola: vivere la sfida dell’educazione e della formazione delle nuove generazioni.

All’impegno ed alla professionalità dei tanti protagonisti della scuola si contrappongono, tuttavia, ancora molte criticità di sistema: 

  • l’eccessivo numero di istituti in reggenza solo parzialmente compensato dall’assegnazione della sede di titolarità ai 519 vincitori del concorso straordinario che avverrà comunque in corso d’anno; 
  • il protrarsi delle procedure del primo concorso ordinario docenti legato al PNRR che si prolungheranno fino al 10 dicembre; 
  • le complicazioni nell’assegnazione dei DSGA facenti funzioni per ottenere la sede definitiva e il ruolo con conseguente turnover di queste figure in tanti istituti scolastici; 
  • il tema della non sempre adeguata preparazione del personale amministrativo chiamato a svolgere compiti sempre più specifici e complesso e che attende da anni un concorso ordinario;
  • le problematiche applicative e le tempistiche riguardanti le procedure dei decreti del PNRR per la formazione del personale scolastico e per l’arricchimento dell’offerta formativa.

Un elenco sintetico di ritardi e problemi che non facilitano davvero un’efficace programmazione dell’anno scolastico.

     Qualche proposta in merito si potrebbe introdurre per ridurre almeno in parte il disagio:

  • concedere ai docenti che risulteranno vincitori di concorso in  corso d’anno di poter rimanere nella propria scuola di servizio (statale o paritaria che sia) nel corrente anno e differire l’inserimento nella scuola di titolarità al 1.9.2025: una possibilità già attuata durante le fasi C e D della immissione straordinaria in ruolo seguita alla L.107/2015 che sarebbe positivamente accolta da tanti giovani docenti vincitori di concorso desiderosi di  dare continuità al proprio servizio di insegnamento;
  • riconoscere analoga possibilità ai docenti assegnatari su posto di sostegno a tutela del diritto degli studenti con disabilità;
  • consentire l’esonero totale dall’insegnamento ai docenti vicari in tutte le scuole date in reggenza, eventualmente reintroducendo l’istituto dei presidi incaricati, come nella provincia di Bolzano;
  • costituire presso gli UST delle unità territoriali con personale aggiuntivo a supporto dei dirigenti e delle segreterie scolastiche nella gestione delle procedure del PNRR.

Lungaggini delle procedure concorsuali, tempistiche e sovrapposizioni normative – che generano molte incertezze e disagi – che potevano essere meglio valutate e gestite dalla macchina organizzativa politico-ministeriale. 

     Se il buon giorno si vede dal mattino, questo potrà essere un buon anno scolastico se, ancora una volta, sarà sostenuto dall’iniziativa e preparazione di professionisti della scuola, interessati a stare davanti all’urgenza di crescere – e crescere bene – e dal desiderio di diventar grandi dei loro studenti: una comunicazione di sé appassionata e generosa, dentro e oltre le criticità. Una vita che comunichi vita. 

Tra tante incertezze è di questa certezza che ha bisogno la scuola.

Buon inizio!

Milano, 11 settembre 2024                                                                        Ufficio stampa DiSAL

 

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