Articolo di Nora Terzoli
Il percorso di formazione che DiSAL ha intrapreso con KKEKSH, la rete delle scuole cattoliche albanesi iniziato a luglio 2023 con giornate indirizzate ai direttori, proseguito a dicembre e a marzo con momenti di formazione per i docenti, continuato a giugno con giornate destinate ai docenti e ai direttori, si è chiuso il 25 ottobre con un incontro che ha visto insieme docenti e direttori. Incontro preceduto da un momento on line nel pomeriggio del 16 ottobre.
La nascita delle scuole cattoliche in Albania è stata voluta da Giovanni Paolo II che, alla fine del regime comunista, ha invitato le congregazioni religiose a essere presenti in Albania.
Le sfide poste dalla società e il progressivo calo del numero dei religiosi e delle religiose chiede ora a tutti i docenti un’assunzione di responsabilità e la crescita di un’autocoscienza sul senso del proprio lavoro e ai dirigenti la creazione di una comunità educante, capace di generare senso di appartenenza.
L’ultima giornata di formazione a Tirana ha visto la presenza di una cinquantina tra docenti e direttori e si è aperta con la restituzione, coordinata da Ezio Delfino e da Nora Terzoli, degli esiti di alcuni lavori inviati dai partecipanti su tematiche oggetto dei precedenti incontri.
La restituzione ha messo in luce alcune parole significative per la vision delle scuole cattoliche albanesi: dialogo, servizio, visibilità e formazione.
Le tematiche principali della giornata di lavoro si sono articolate sull’importanza di tenere desta la responsabilità educativa e la motivazione nella creazione della comunità educante e sulla necessità di programmare azioni educative per una governance di scuola che metta al centro la promozione degli studenti e della cittadinanza attiva.
La prima relazione di Nora Terzoli ha messo a tema il valore della motivazione e il ruolo del direttore nel far crescere la corresponsabilità educativa e nella generazione di luoghi caratterizzati da una direzione pedagogica che metta al centro la personalizzazione. Le teorie sulla motivazione sottolineano come l’apprendimento individuale abbia un impatto sull’apprendimento organizzativo. Si tratta di accogliere le sfide sapendo coniugare la centralità della persona con scelte di governance nuove e flessibili.
La relazione del pomeriggio, curata da Ezio Delfino, ha messo in evidenza il ruolo della scuola come agente di cambiamento per la comunità. Le scuole hanno un grande compito nella società albanese, ma anche in quella italiana, fare rete con tutti gli agenti del territorio per rispondere non solo ai bisogni degli studenti, ma anche per rendere più abitabile il contesto in cui sono inserite.
Le relazioni sono state intercalate da momenti di dibattito in cui è emersa la documentazione di quanto le singole scuole stanno realizzando per far crescere la corresponsabilità educativa e il protagonismo dei diversi attori in gioco.
All’interno della giornata hanno trovato spazio anche la comunicazione di due fra le docenti che hanno partecipato in estate a una proposta formativa a Madrid sul rapporto scienza e fede e la presentazione del libro Ero un bullo, recentemente tradotto in lingua albanese, a cura dell’autore Andrea Franzoso.






















