Pubblicato il 13 Gennaio 2025.

Il Piano pluriennale di dimensionamento della rete scolastica nazionale, emanato con il Il decreto ministeriale n. 127 del 30 giugno 2023, sulla base delle stime calanti del numero di studenti, ha ridotto il numero di Istituzioni scolastiche di ogni regione.

Entro il 31 dicembre scorso le regioni avrebbero dovuto dare attuazione al piano indicando gli Istituti da accorpare o da sopprimere.

Non tutte le regioni si sono però adeguate alla norma.

La Sardegna con una delibera della Giunta regionale ha presentato un piano che prevede un dimensionamento di soli 6 Istituti invece dei 9 previsti dal piano nazionale. La scelta è caduta sugli Istituti Comprensivi del primo ciclo dello stesso Comune o di Comuni vicini tra loro.

La Toscana ha impugnato il decreto del Governo davanti al Tar del Lazio per impedire il taglio di 20 autonomie scolastiche nei prossimi tre anni. La decisione della Giunta regionale arriva dopo il parere negativo espresso dalla Commissione “Istruzione, Università e Ricerca” della Conferenza delle Regioni e mira ad ottenere l’annullamento del Piano pluriennale del governo con sospensiva in via cautelare.

La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha deciso in via cautelativa di sospendere qualsiasi aggiornamento delle autonomie scolastiche e quindi non procederà con i tagli previsti dal piano governativo.

La regione sostiene infatti di rientrare nei parametri previsti dal Governo e rileva che il numero di studenti previsti dal governo è inferiore a quello reale.

Si aprono ora diversi scenari.

Il Governo potrebbe accettare le richieste delle regioni che si oppongono, oppure potrebbe aprire dei tavoli di discussione per arrivare ad una soluzione condivisa.

Non può essere escluso però il ricorso al Commissariamento delle regioni previsto dalla norma.

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