Fonte: La tecnica della scuola
Articolo di Dino Galluppi
Continua la lotta del Governo contro i “diplomi facili” con controllo a tappeto in diverse Regioni italiane e revoche di parità in numerosi istituti che non hanno rispettato le nuove normative imposte dal DL del 2025.
Con il decreto-legge 45 del 2025, di recente approvazione, Il Governo punta a combattere il fenomeno dei cosiddetti “Diplomifici” ovvero scuole private paritetiche che in qualche modo sono, diciamo cosi,di manica larga e ottenere il diploma risulta più facile rispetto alle scuole pubbliche.
I controlli a tappeto hanno portato a diverse revoche
La nuova legge definisce infatti misure chiare e definisce controlli stringenti per il contrasto dei cosiddetti diplomifici. (fonte MIM). In accordo con gli Uffici Scolastici Regionali e in attuazione del Protocollo d’intesa firmato con la Guardia di Finanza, è stata messa in atto, nei mesi precedenti, un’estesa azione ispettiva che ha portato alla revoca della parità a un alto numero di Istituzioni scolastiche.
In Sicilia, nei primi mesi del 2025, sono state 11 le revoche della parità fra le scuole di II grado, di cui 8 a seguito delle ispezioni avviate nell’anno scolastico 2024/2025. Sempre in Sicilia, altre 24 revoche sono avvenute nel corso del 2024. Sempre nel 2024, le revoche sono state 11 in Calabria e 30 in Campania.
Una vera e propria lotta quella del Ministro Valditara su quegli istituti che non rispettano le regole previste per essere riconosciute come paritetiche rispetto le scuole pubbliche e motivo per cui prendono sovvenzioni da parte dello Stato.
Arrivano i primi effetti positivi della Riforma
“La lotta contro i diplomifici sta iniziando a dare i suoi primi frutti concreti“, commenta il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara nel sito Istituzionale “il nostro impegno è per una scuola seria, contrassegnata dal merito e dalla legalità”.
Alcuni segnali di questo cambio di direzione arrivano anche dagli esami di Stato. Guardando ai dati della Maturità 2025 emerge, con riferimento ai candidati esterni, una diminuzione che riguarda sia la scuola statale che la paritaria. In particolare, i candidati esterni totali quest’anno sono 13.066, rispetto ai 13.787 del 2024, con un calo del 5,2%. I candidati esterni sono il 6,9% in meno rispetto al 2024 nelle scuole statali e l’1,3% in meno nelle scuole paritarie.
La flessione degli esterni alla Maturità, fra scuole statali e paritarie, ha avuto un picco in alcune regioni, in particolare in quei territori dove il controllo sui cosiddetti diplomifici ha portato a un numero consistente di revoche della parità. In Calabria, ad esempio i candidati esterni sono quest’anno il 30,9% in meno: passano dai 747 del 2024 ai 516 del 2025. In Campania gli esterni sono il 25% in meno: passano dai 1.685 del 2024 ai 1.264 del 2025. In Sicilia sono il 23,9% in meno: erano 1.613 nel 2024, sono 1.228 nel 2025 (fonte MIM).
Decreto Ok, ma vanno tutelate le scuole serie
Il Decreto Legge serve in prima battuta per tutelare le scuole private paritetiche che svolgono seriamente il proprio compito formativo perché è importante ricordarlo, ci sono tante scuole paritarie di eccellenza che garantiscono anche una formazione di qualità. La battaglia secondo il sindacato
Fensir rischia di “mettere nel mirino anche quelle realtà virtuose che operano con rigore e dedizione, spesso supplendo alle carenze del sistema pubblico”.
Cosa prevede il Decreto Legge
Il Decreto Legge interviene con forte decisione su diversi fronti:
- Limita a una sola classe terminale collaterale per ogni indirizzo nelle scuole paritarie, per evitare la creazione artificiale di “quinte parallele” finalizzate a diplomi facili.
- Rafforza i controlli sugli esami di idoneità, imponendo che, in caso di salto di due anni, la commissione sia presieduta da un dirigente scolastico esterno.
- Estende l’obbligo del protocollo informatico anche alle scuole paritarie, promuovendone la digitalizzazione e la trasparenza amministrativa.
Scuole paritarie: un sistema variegato nel panorama italiano che va tutelato
Come fa presente lo stesso Fensir, non tutte le scuole paritarie sono uguali. Accanto a realtà dubbie che hanno scatenato i controlli e spinto alle nuove regole il Governo, esistono istituti di eccellenza, spesso gestiti da enti religiosi, fondazioni o cooperative, che erogano un servizio pubblico a tutti gli effetti, ma in regime di diritto privato e rappresentano un’offerta formativa accessibile, e garantendo inclusione, personalizzazione della didattica e qualità educativa.
Il controaltare della riforma che introduce regole più rigide è che possa essere soffocate queste esperienze virtuose, imponendo vincoli burocratici eccessivi o trattandole alla stregua delle realtà deviate. La vera sfida del MIM , sarà quella da una parte di “reprimere” gli abusi, ed all’altra promuovere e sostenere le buone pratiche.
la lotta ai diplomifici non deve trasformarsi in una guerra ideologica contro l’intero comparto paritario, ma piuttosto in una riforma equa, che sappia distinguere tra chi cerca scorciatoie e chi, invece, vuole una scuola di qualità, accessibile e inclusiva. Come di parità è giusto parlare come la mancanza di riconoscimento ai docenti transitati nel sistema statale di vedersi riconosciuta per intero la carriera maturata nella scuola paritaria.
Il DL 45/2025 è un primo passo importante per ripristinare fiducia nel sistema scolastico italiano, ma sarà importante riconoscere e sostenere chi fa scuola con serietà.