Pubblicato il 9 Ottobre 2025.

Fonte: DiSAL

Incontro delle Associazioni professionali 

della Scuola e dell’Università 

Roma, Aula Pia LUMSA, Via di Porta Castello 44 

30 ottobre 2025 – ore 9,30 – 13,00

Introduzione di Elena Fazi, Presidente nazionale ff UCIIM

Saluto del S.E. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero della Cultura e dell’Educazione 

Saluto di Ernesto Diaco, Direttore Ufficio UNESU-CEI 

Prolusione: Dario Nicoli, Docente di Sociologia eco nomica, del lavoro e dell’organizzazione, Unicattolica Brescia 

Dialogo tra Sara Fornaro, Giornalista di Città Nuova e cinque rappresentanti del mondo della Scuola studente di secondaria superiore; studente universitario; docente, Maria Teresa Tosetto; dirigente scolastico, Valeria Defina; Presidente AGeSC, Umberto Palaia

Intervista di Carlo Di Michele, Presidente DIESSE a Giovanni Bachelet, Fisico e politico, Rapporto tra padri e figli

Conclusioni di Alin Tat, Presidente SIESC-FEEC e S.E. Mons. Fabio Fabene, Segretario Dicastero Cause dei Santi

Viviamo un tempo in cui la scuola è sottoposta alla sconcertante pressione del cambiamento, mai tempestoso come oggi. Eppure la nostra formazione ci insegna che sempre essa ha saputo legarsi intimamente al contesto sociale. Già questo è, dunque, un motivo di speranza, a partire dal richiamo che, fino ad oggi, ce l’abbiamo fatta a prendere le misure al nuovo e a farlo diventare parte della missione formativa. 

Ecco allora le ragioni del titolo scelto per l’incontro, che vanno almeno in due direzioni: da un lato il monito del Giubileo che Papa Francesco ha così declinato come “una speranza che non delude”. Già questo rappresenta un impegnativo elemento di forza, coerente con la continuità dell’impegno educativo che sempre le persone hanno messo in campo per i nuovi venuti. Ma c’è un sottinteso più preciso che ha giustificato la convinta scelta del titolo: troppo spesso la scuola viene associata, soprattutto da un’informazione troppo incline ai toni dell’ipertensione, a parole negative che la legano a violenza, bullismo, disagio o addirittura a precoci carriere criminali. 

É una comunicazione che rovescia la realtà, enfatizzando casi di insuccesso che sempre hanno fatto parte della fatica di educare. Ecco perché l’incontro si aprirà all’ascolto, a partire dei maestri della Chiesa, mettendo tuttavia al centro i testimoni sia delle criticità che della permanente bellezza del gesto educativo: studenti, genitori, studiosi e soprattutto insegnanti e dirigenti. Dal “concerto” di queste voci può delinearsi un progetto educativo che finalmente non sia dise gnato sull’emergenza: uno dei pochi termini che mai dovrebbe far parte del curriculum

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