Paritarie: le cifre di questi ultimi anni


Paritarie, in quattro anni 100mila studenti senza scelta
da Avvenire – 30 ottobre 2015
Non siamo fra coloro a cui piace gridare al lupo al lupo. Purtroppo la realtà dei numeri arriva a confermare le grida di allarme lanciate più volte dall'Agesc a proposito del rischio di chiusura di molte scuole paritarie. I fattori concomitanti della crisi economica e del mancato sostegno alla libertà di scelta delle famiglie, hanno portato molti istituti scolastici a chiudere i battenti. Lasciamo parlare i dati che sono più eloquenti di ogni altra considerazione. Nell'arco degli anni 2012/13 e 2014/15 si sono perse 349 scuole paritarie (dati del Miur) e 429 scuole cattoliche (dati Cssc). La chiusura degli istituti ha fatto diminuire la popolazione scolastica delle paritarie. Se nell'anno scolastico 2012/13 gli studenti di ogni ordine e grado (dall'infanzia alle superiori) erano oltre un milione (1.036.312), nel 2014/15 sono scesi a 961.166, con una perdita del 7,3 per cento.  Il calo degli studenti è diverso a seconda della tipologia delle scuole: perdono quasi 38 mila alunni le scuole dell'infanzia (le più consistenti dal punto di vista numerico) con una diminuzione del 3,9 per cento; spariti anche 9.000 alunni nelle elementari (-4,7 per cento); nelle secondarie di primo grado il calo è a due cifre (11 per cento) e raggiunge addirittura il 15 per cento nelle secondarie di secondo grado. E purtroppo non è finita. Si prevede che la tendenza al calo continuerà per un po' di tempo e, comunque, farà registrare per il 2015/16 una ulteriore flessione di almeno 25-30 mila alunni. Significa che nel giro di quattro anni scolastici circa 100 mila studenti sono stati "espulsi" dal sistema paritario, una perdita del 10 per cento rispetto alla popolazione scolastica del 2012/13.  La chiusura delle scuole e la diminuzione degli alunni ha avuto anche immediati riflessi sul piano occupazionale: quest'anno nelle scuole cattoliche sono tornati in cattedra 5.000 insegnanti in meno rispetto al 2014/2015.  Fin qui la situazione delle scuole paritarie in generale. Se si osservano i dati della scuola cattolica, si vede che questa è la realtà ad aver avuto le maggiori perdite: 48 mila studenti in tre anni (su 75 mila).  Le scuole cattoliche rappresentano  nell'insieme poco meno di due terzi  (63,8%) di tutte le scuole paritarie, con una  distribuzione interna piuttosto disuguale: le  scuole dell'infanzia cattoliche sono infatti  quasi due terzi (65,0%) delle  corrispondenti paritarie, le scuole primarie  sono quasi tre quarti (74,4%), le secondarie  di I grado crescono fino all'84,8% ma  diminuisce sensibilmente la quota di  secondarie di II grado, che sono solo una  minoranza rispetto alla corrispondente  frazione di scuole paritarie (38,3%). In relazione al solo universo della scuola cattolica, invece, le scuole dell'infanzia rappresentano il 73,7%, le scuole primarie il 12,7%, le secondarie di I grado il 6,4% e quelle di II grado solo il 7,2%.  Quanto alla formazione professionale, si può stimare che i CFP di ispirazione cristiana costituiscano i tre quarti del totale.  In controtendenza rispetto alle scuole cattoliche, si verifica la crescita del numero di giovani che, in uscita dal primo ciclo di istruzione, scelgono di rivolgersi a questi percorsi formativi. I dati già rilevati sulle iscrizioni al primo anno del 2015-16 parlano infatti di un aumento del 27,5% nelle iscrizioni. Nell'insieme, gli allievi dei CFP di ispirazione cristiana si possono stimare in circa 100.000.  
 
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