Pubblicato il 27 Maggio 2025.

Fonte: CISL Scuola

Si sono svolti lunedì 26 maggio, presso il MIM, due incontri tra Amministrazione e Organizzazioni sindacali, rispettivamente per la presentazione della piattaforma per la valutazione professionale dei dirigenti scolastici e per la ripresa delle trattative sul CIN (Contratto Integrativo Nazionale) riguardante la retribuzione di posizione e risultato per l’a.s. 2024/25.

Il comunicato della CISL Scuola

Valutazione professionale
Nel corso dell’incontro è stato possibile prendere visione della prima parziale implementazione della piattaforma a supporto della valutazione, che per il momento consente solo di accedere all’elenco degli obiettivi generali con i relativi obiettivi specifici, target e pesi specifici assegnati a ogni dirigente scolastico.

Gli obiettivi sono quelli già noti, comunque identici, quest’anno, per ogni dirigente. La piattaforma sarà completata probabilmente a luglio: rimangono aperti tutti gli interrogativi sull’operatività, particolarmente riguardo alle fonti informative da cui saranno tratti i dati oggettivi e all’intervallo temporale che verrà seguito.
I dirigenti scolastici saranno avvertiti via e-mail della possibilità di accesso al nuovo ambiente, collocato nel contesto SIDI e con le usuali credenziali.
A margine di questo incontro la CISL Scuola ha espresso sconcerto per l’avvenuta diffusione, attraverso il Registro elettronico, di comunicazioni del MIM alle famiglie degli alunni, senza che le scuole e tanto meno i dirigenti scolastici ne fossero preventivamente avvertiti. I dirigenti scolastici hanno appreso della comunicazione proprio da parte dei genitori, peraltro invitati dal Ministero a prendere contatti con le scuole per aderire al Piano Estate, come se fosse da darsi per scontato l’avvio delle attività, a prescindere dalla complessità di gestione e soprattutto senza tenere nella minima considerazione le delibere collegiali.
La CISL Scuola ha chiesto che si evitino in futuro modalità di comunicazione lesive dell’autorevolezza delle scuole e della dirigenza, rispettando le competenze dell’autonomia scolastica.
Ripresa trattative su retribuzione di posizione e risultato
Per quanto riguarda le trattative per il CIN, la loro ripresa è avvenuta con l’esame e la discussione del testo proposto dall’Amministrazione. Permangono criticità piuttosto rilevanti, a partire dall’esito di una delle richieste della CISL Scuola, quella di ridurre lo scarto previsto tra la prima e la terza fascia per quanto riguarda l’ammontare della retribuzione di posizione.
L’Amministrazione ha in effetti modificato la proposta iniziale, che prevedeva un aumento derivante da risorse contrattuali di uguale consistenza per tutte le fasce (500 euro), suggerendo ora una differenziazione che però è di minima consistenza (450 euro fascia A, 500 euro fascia B e 550 euro fascia C).
Pur trattandosi di un segnale di attenzione a quanto richiesto, la soluzione non è tale da incidere in modo significativo sulle attuali distanze retributive. La CISL Scuola ha comunque proposto che in presenza di ulteriori risorse queste vengano utilizzate per questo scopo.
Altra questione aperta è l’individuazione dei criteri in base ai quali differenziare la retribuzione di risultato all’interno del 5 per cento dei dirigenti scolastici che conseguono le valutazioni più elevate.
Sui criteri proposti dall’Amministrazione permangono perplessità e riserve: sarà pertanto ribadita la richiesta di non vedere riproposti criteri già utilizzati per la retribuzione di posizione o che possano discriminare in base a dati non direttamente riconducibili all’impegno del dirigente scolastico, quanto piuttosto a condizioni strutturali del contesto in cui si trova ad agire (livello scolastico, dotazioni organiche dell’ufficio di segreteria e del personale ausiliario, presenza del Dsga).
A margine della riunione sono state fornite nuove importanti informazioni sullo stato del Contratto integrativo sugli arretrati da corrispondere per gli anni scolastici che vanno dal 2020/21 al 2022/23. È emerso che nonostante l’UCB (Ufficio Centrale del Bilancio) avesse certificato le risorse, l’Igop (Ispettorato Generale per gli ordinamenti del personale e l’analisi dei costi del lavoro pubblico) ha mosso alcuni rilievi, sottolineando che in realtà le risorse sono state assegnate con legge di Bilancio solo a partire dall’E.F. 2022 e non da quello del 2021. Si rende pertanto necessario ripartire da una ridefinizione delle risorse disponibili per il fondo 20/21 e 21/22, da ricalcolare, per poi sottoscrivere nuovamente il CIN che riguardava tutti e tre gli anni scolastici coinvolti.
Nessun problema invece per il fondo relativo al 2023/24, anno per il quale, in accordo con l’UCB, si procederà immediatamente alla definizione delle risorse per la retribuzione di risultato con uno specifico CIN. Successivamente l’Amministrazione procederà con un decreto per la loro ripartizione.
Si tratta di una situazione davvero inaspettata e complessa, alla quale occorre rimediare al più presto. Appare tuttavia e prima di tutto indispensabile che l’Amministrazione provveda ad attivare immediatamente le relazioni sindacali affinché il problema non si presenti anche nell’anno successivo a quello in corso. I ritardi infatti rischiano, accumulandosi, di proiettarsi nel tempo, soprattutto se non si provvederà rapidamente ad affrontare la revisione dei criteri per l’attribuzione delle fasce di complessità, tema per il quale, è bene ricordarlo, la CISL Scuola aveva abbandonato con altre organizzazioni sindacali il tavolo di confronto per profondi dissensi rispetto alla soluzione che successivamente è stata adottata e che si è poi rivelata del tutto inadeguata.

Il comunicato di ANP

L’ANP ha partecipato oggi, 26 maggio 2025, alla riunione convocata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito avente all’ordine del giorno la continuazione delle trattative per la stipula del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici relativo all’anno scolastico 2024/2025. 

L’incontro è iniziato con la visione della piattaforma del Sistema nazionale di valutazione dei dirigenti scolastici. L’Amministrazione, rappresentata dai Capi Dipartimento, Dott.ssa Carmela Palumbo e Dott. Nando Minnella, e dai Direttori generali, Dott. Fabrizio Manca e Dott.ssa Antonella Tozza, ha puntualizzato che le modalità di rilevazione dei dati necessari alla valutazione e la possibilità di inserire le evidenze da parte dei dirigenti saranno disponibili tra circa un mese.  

L’ANP ha osservato che, poiché non risultano identificabili a priori le piattaforme da cui saranno estratti alcuni elementi quali, a titolo di esempio, l’attivazione di scambi culturali internazionali e l’innovazione didattica, i tempi risultano eccessivamente dilatati e rischiano di comprimere la possibilità per i dirigenti scolastici di arricchire la piattaforma con evidenze così come prevede il D.M. n. 47/2025.     

Terminata la discussione sulla piattaforma, l’Amministrazione, rappresentata dai Capi Dipartimento e dai Direttori generali, Dott. Fabrizio Manca e Dott.ssa Antonella Iunti, ha riferito che l’UCB ha imposto la ricostituzione del FUN per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022, poiché i fondi stanziati dal CCNL 2019-2021 hanno avuto, in parte, decorrenza dal 2021 – come sancito dal CCNI sottoscritto in ipotesi lo scorso 27 febbraio – e, in parte, decorrenza dal 2022. La necessità di riquantificare i fondi per questi due anni scolastici non impedisce, comunque, di individuare con apposito contratto la retribuzione di risultato 2023/2024. A tal fine, l’Amministrazione ha anticipato una convocazione per la prossima settimana. L’ANP, ha chiesto il massimo impegno per accelerare la liquidazione degli emolumenti, dato che un simile ritardo è inaccettabile. 

Successivamente l’Amministrazione ha illustrato una nuova bozza di CCNI 2024-2025, modificata rispetto a quella di cui all’incontro dello scorso 2 aprile (vedi comunicato).  

I cambiamenti sono molto limitati: 

  • la retribuzione di posizione non viene più aumentata, per tutti i dirigenti, di 500 euro lordi annui ma di 450 euro per la fascia A, 500 euro per la fascia B e 550 euro per la fascia C 
  • sono stati rivisti, inoltre, i criteri per l’attribuzione, a parità di merito, della maggiorazione della retribuzione di risultato in favore del 5% di dirigenti che, in ogni Regione, ottiene i risultati migliori. 

L’ANP ha manifestato il proprio disappunto per le modifiche relative alla retribuzione di posizione; la scarsità delle risorse a disposizione, che sarebbe necessario aumentare considerevolmente, avrebbe maggiormente giustificato una loro ripartizione uniforme, senza differenze fra una fascia e l’altra. Il corretto messaggio contrattuale, infatti, è quello di incentivare i dirigenti a chiedere incarichi in scuole complesse, con molti plessi, indirizzi, alunni con disabilità e con cittadinanza non italiana, ovvero nelle scuole collocate in fascia A; una qualsiasi tendenza all’appiattimento, invece, veicola messaggi distorti. Ad ogni modo, considerata l’estrema esiguità delle differenziazioni degli aumenti fra le fasce, riteniamo accettabile la proposta presentata dall’Amministrazione nel responsabile tentativo di trovare una soluzione condivisa.  

Per quanto riguarda i criteri per l’attribuzione, a parità di merito, della maggiorazione della retribuzione di risultato, abbiamo manifestato invece netta contrarietà in quanto verrebbero riproposti gli stessi criteri per il riconoscimento della fascia di complessità dell’incarico, violando il principio per cui la retribuzione di risultato deve essere indipendente dalla complessità dell’incarico dirigenziale. Ciò benché si tratti di criteri, è bene precisarlo, che varrebbero solo a parità di merito e solo per il 5% di dirigenti che ottengono i punteggi più alti, mentre resta fermo che, se un dirigente ottenesse ad esempio 80 punti, avrebbe comunque diritto al 100% della retribuzione di risultato, anche se titolare di incarico di una scuola di fascia B o C. 

Abbiamo quindi proposto di eliminare dai criteri suddetti ogni riferimento a elementi per il calcolo della complessità delle scuole, difendendo il principio secondo cui la retribuzione di risultato deve essere del tutto scollegata da quella di posizione. 

Abbiamo per contro richiesto che siano valorizzati a tal fine altri profili: in prima battuta, il volume dei mandati firmati dal dirigente, anziché quello delle risorse assegnate, perché testimonia la capacità di spesa del dirigente medesimo; in seconda battuta, il maggiore punteggio riportato, nell’ordine, con riferimento agli obiettivi 2, 3, 4 e 1; in terza battuta, la minore anzianità nell’incarico poiché, con tutta evidenza, risulta più meritevole chi è preposto alla stessa scuola da un minor numero di anni.    

L’ANP ha infine chiesto informazioni circa la determinazione delle fasce di complessità delle istituzioni scolastiche per il 2025-2026, considerata l’imminenza delle procedure di mobilità dei dirigenti. 

Su tale punto, l’Amministrazione si è riservata di fornire informazioni nel corso della prossima riunione già convocata per domani 27 maggio, pur condividendo la necessità di determinare il punteggio di complessità di ogni scuola, per l’anno scolastico 2025/2026, prima dell’inizio delle suddette operazioni di mobilità. 

Condividi articolo