Fonte: La Repubblica
Articolo di Maria Occhipinti - Viola Giannoli
Concorso dirigenti scolastici in Sicilia, il Tar Lazio rinvia la decisione e chiede approfondimenti
di Maria Occhipinti – 17 aprile 2025
In esame i ricorsi presentati da 48 docenti esclusi dalla prova scritta.
Sempre ieri, i ricorsisti hanno aggiunto nuove motivazioni al ricorso tra cui, il numero non idoneo delle tracce, che secondo quanto previsto dal bando avrebbero dovuto essere tre volte superiori al numero dei candidati alla prova scritta: ovvero non meno di 6.600 tracce contro le 400 somministrate ai docenti per la prova. Inoltre, spunta una possibile seconda incompatibilità, ovvero quella di un altro commissario ritrovatosi a giudicare in sede di commissione un suo ex docente con il quale aveva condiviso oltre dieci anni di lavoro a scuola.
Tra le motivazioni della sentenza anche l’incompatibilità del presidente di commissione, Gioacchino Lavanco, e la violazione della segretezza circa la compromissione dell’anonimato dei candidati. Entrambe motivazioni addotte nel ricorso anche di altri cinque docenti siciliani esclusi dalla prova scritta ma che il Tar Sicilia, con sentenza breve dell’11 aprile, ha respinto evidenziando che la condizione ostativa sull’incompatibilità del presidente Gioacchino Lavanco si riferisce ai soli “corsi di natura privata di preparazione ai concorsi, non anche a una procedura concorsuale pubblica”.
Come raccontato da “Repubblica”, il professore universitario Lavanco era stato nominato direttore del corso intensivo di formazione per oltre 300 aspiranti presidi vincitori del ricorso al Tar per il concorso ordinario del 2017. Corso, conclusosi con l’immissione in ruolo dei ricorsisti, i quali avrebbero però poi partecipato anche al concorso per ordinari in Sicilia nel 2023. Di qui, la possibile incompatibilità contestata dagli aspiranti presidi esclusi dal concorsone. Su modello dei ricorsisti della regione Campania, i cinquanta ricorsisti stanno preparando un esposto in Procura “per vederci chiaro su un concorso espletato con numerose incorrettezze”, dicono. Intanto, in attesa del Tar Lazio, i docenti esclusi dalla prova scritta impugneranno la graduatoria.
L’intervista: “Gara importante per 587 immissioni in ruolo di dirigenti scolastici da settembre. Finora i Tar ci hanno dato ragione su presunte anomalie, ma se ci fossero saremmo parte lesa”
«Per noi questo concorso ha grande importanza perché ci permette di avere da settembre professionisti qualificati nelle scuole. Se ci fossero irregolarità, saremmo la prima parte lesa». Carmela Palumbo, capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, risponde sulle presunte anomalie del concorso per presidi bandito in 16 regioni nel 2023 e che ora, alle battute finali, è finito tra le polemiche.
Palumbo: “Ricorsi respinti. Il ministero vigilerà su errori”
di Viola Giannoli 14 Aprile 2025
I ricorrenti lamentano una forte selezione dei candidati.
«I posti a bando erano 587 e sono arrivate 24.944 domande. Alla preselettiva sono passati in 2.111 perché il bando prevedeva che gli ammessi allo scritto fossero pari a tre volte quelli messi a concorso più gli ex equo. Poi allo scritto sono stati promossi in 870, cioè coloro che hanno già sostenuto l’orale o lo devono sostenere in questi giorni».
Come mai tanti ricorsi?
«Per noi che gestiamo queste procedure è un fatto noto. In questo concorso abbiamo avuto tre ondate di protesta: la prima perché i partecipanti alla preselettiva chiedevano di equiparare le prove del concorso ordinario a quelle semplificate del concorso riservato, la seconda quando i bocciati alla preselettiva lamentavano che le soglie di accesso all’orale fossero diverse da regione a regione, ma dipendeva semplicemente dai posti disponibili in ogni territorio, e ora la terza. I primi due round sono andati a vantaggio dell’amministrazione: i ricorsi sono stati tutti respinti».
Parliamo delle violazioni: i ricorrenti sostengono che non sia stato rispettato l’anonimato.
«Voglio rassicurare tutti: Cineca, che gestisce la parte informatica del concorso, ha adottato la “procedura in doppio cieco”. Le commissioni avevano un identificativo per la correzione degli scritti diverso dall’identificativo dei candidati. Solo dopo la correzione è stato sciolto l’anonimato. I Tar di Abruzzo e Sicilia ci hanno dato ragione su questo punto».
Le prove sono state trasmesse 48 ore prima alle commissioni?
«I quesiti sono stati sorteggiati in anonimato a livello centrale tra i centinaia preparati dal Comitato tecnico scientifico. Cineca ha poi avuto la necessità tecnica di caricarli in piattaforma prima della prova ma le commissioni li hanno visti insieme ai candidati il giorno dello scritto».
In Lombardia ci sarebbero stati candidati assenti allo scritto ma ammessi all’orale.
«C’è una spiegazione: le due candidate “fantasma” hanno partecipato alla prova suppletiva in quanto in stato di gravidanza e per questo non figuravano nell’elenco della prova ordinaria».
In Campania si è arrivati a un esposto in procura e la prova orale è stata sospesa.
«Avevamo già chiesto a marzo una relazione al direttore dell’Usr e una seconda la abbiamo chiesta in questi giorni. Ora ne stiamo valutando gli esiti».
Cos’altro sta facendo il ministero?
«Siamo in stretto contatto con tutti gli uffici scolastici territoriali e stiamo verificando le lagnanze arrivate. Se risultassero comportamenti illegittimi o penalmente perseguibili, saremo i primi a prendere provvedimenti».
Sarebbe escluso un concorso bis?
«Di solito si usa una logica conservativa, annullando solo gli atti conseguenti a un eventuale errore e salvando il resto. Ma mi metto nei panni di chi deve affrontare i colloqui: credo che abbiano diritto a un po’ di serenità per la prova.Noi miriamo a quest’ultimo miglio: approvare le graduatorie di merito in modo da fare le immissioni in ruolo già dal prossimo anno scolastico».